Esternazioni

senza titolo


quando si sono conosciuti lei era titubante, visse la serata con distacco come se fosse una spettatrice, quando lui le chiese di rivedersi lei non capì, pensava fosse una volta e basta. poi la cosa diventò quasi fissa, dopo un mese che si conoscevano andarono in montagna il mese dopo lei andò da lui qualche giorno e così via. fino all'ultimo viaggio, fino a quel "crack" probabilmente non improvviso ma annunciato da qualche attimo di buio, da qualche incomprensione che lei credeva normale in fin dei conti in un rapporto a due. lei non sapeva cosa stava passando lui e probabilmente non lo avrebbe mai saputo, ma sapeva che lei aveva pensato che forse lui fosse quello giusto, che forse avrebbe potuto continuare ed evolvere nonostante la sua allergia ai rapporti seri, alla sua incapacità di stare e pensare in due. probabilmente sapeva e sentiva che quando lei aveva detto quella frase "ok, basta non ti chiamo più" non lo avrebbe sentito mai più, ma doveva farlo non poteva tenerlo legato a sè contro la sua volontà, sapeva ben prima di quella chiamata cosa sarebbe successo, glielo aveva svelato un sogno l'ultima notte con lui; ma doveva farlo. ora lei chiedeva una sola cosa a lui: chiamami e dimmi che non avrò più quell'amico fidato che mi vuole bene e che vuole solo il bene per me". mentre pensava questo ripercorreva i 7 mesi passati e il fatto che lei stava davvero bene, la prima cena da lei il risveglio con la pioggia che batteva forte in montagna, il suo odore il suo abbraccio il mattino appena svegli. rimarranno dei bei ricordi perchè lei sapeva benissimo che nella vita di lui per lei non c'era spazio e che forse era meglio così. che tutto era stato bello e che lo avrebbe portato sempre dentro di sè.