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ash Art Review - by Ilari Valbonesi

Post n°6 pubblicato il 15 Maggio 2007 da Same_Editor

L’inconscio è come una lettera rubata. Motivo per cui lo si forgia sulla traccia di ciò che opera per formare il soggetto. Un nucleo di tempo reversivo da introdurre in ogni efficacia del discorso. Cenere.

A prima vista ash Art è un motto di spirito, un (non) modo di vedere le cose, che sorprende il lettore. E che sorpresa! Col suo (fl)ash, ciò che illumina è la divisione del soggetto da se stesso. Ora il processo. Il Sé/parer, descritto mirabilmente negli Ecrits di Lacan, è anche un effetto della parte. A questo non sfugge alcuna formazione discorsiva che solo enunciandosi si fa già (da) parte. Il solo dirsi “sistema dell’arte” produce l’effetto di senso, una sensibile retroazione che perpetua la garanzia di un soggetto. Fra i due assoluti (soggetto e sistema) l’inconscio è il taglio in atto. Sottratto. Netto. Ciò che è nascosto infatti non è altro che ciò che manca al suo posto, per quanto visibile possa apparire. Ossia: l’inconscio. Questo è perfettamente disposto per quanto riguarda il sistema dell’arte da una serie di regolamenti che definiscono i criteri topologici di inclusione/esclusione e di creazione del valore [1] (passare per una galleria, concorsi, premi pubblici, testi critici, allegati, lettere di presentazione). Un gioco delle parti. Tra gli episodi paradigmatici basti ricordare quello dell'esposizione della Fountain di Mutt-Duchamp (1917). Fino alla più recente BusinessArt di Andy Wahrol. Ma anche di Maurizio Cattelan. La forma logica di questa simbolica è l’intersezione tra Arte e Mercato.

ash Art traspone questa "stessa" forma logica “rivista” su tela. Un oggetto composto da tele (20,5 x 27) stampate in digitale. La modulazione temporale a cadenza bimestrale, la tiratura limitata di 47 copie, numerate e firmate dall’editore certificano il prodotto da collezione, acquistabile on line http://www.ashartonline.com/ (già esaurito?)

Il titolo della prima uscita è Subverto. Poiché nella pagina iniziale di ashArtonline.com ci sono gli spazi pubblicitari: un privilegio offerto dall’artista alle gallerie per realizzare la prima “sovversione” delle parti nel sistema dell'arte. Infine ben due siti internet ad oggi completano l’aspetto editoriale del progetto artistico di Selfpublishing : ashArtonline.com che utilizza una grafica mimetica del sito di una nota rivista d’arte, e ashArtonline.it dove invece il progetto si apre ad una vera e propria Dialogue Room.
ash Art è certamente espressione di un fenomeno mimetico che ripresenta la questione della copia-originale nell'«epoca della sua riproducibilità tecnica». O invece è un passaggio di testimone [2] ? Staremo a vedere.

[1]Per quanto riguarda la creazione del valore si rimanda all’intervento GAHP On Value, tenuto in occasione del colloquio internazionale: L’art est l’entreprise, Université Paris 1 - Panthéon Sorbonne / Cerap. Biennale de Paris. Ottobre 2006.
[2] s.m. TS filol., copia di un’opera il cui originale è andato perduto; s.m. TS sport, nelle gare a staffetta, il piccolo bastone che i concorrenti si devono passare

 
 
 
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