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Senza alcun intento polemico ho deciso di rendere pubblico il mio disagio di genitore per fatti indegni per un comune evoluto come il nostro di Arese, e che riguardano un servizio che è definito senza nessuna esagerazione un servizio di prima necessità. Riguarda infatti la collocazione dei nostri bambini in un ambiente, come quello del nido, in grado di aiutarli a socializzare e a costruire quelle fondamentali basi di apprendimento utili per la scuola materna e per il più ampio concetto di scolarizzazione.
Ora, quando questo servizio così necessario non viene addirittura a mancare, i costi costringono la maggior parte dei genitori del buon ceto medio (e non solo!) a riflettere seriamente sulla possibilità di far frequentare al proprio figlio il nido. Ma prima ancora di parlare dei costi, ciò che lascia esterrefatti è la sconclusionata, per così dire, organizzazione a partire dall’iscrizione. Cose che sono letteralmente sotto gli occhi di tutti. Eccole.
Quest’anno le iscrioni si sono aperte lunedì 4 aprile: il primo genitore si è presentato alle 19:45 di domenica 3 aprile! Chi scrive si è presentato alla fila alle 6:30 del mattino del 4 aprile con l’ottimo risultato di risultare 28esimo! Alle 14:00 erano in fila 102 genitori: scene da protezione civile che distribuisce i viveri, scene da stadio al derby, pura fantascienza! Ma tutto questo invece è pura e verificabile realtà!
Il risultato di questo disagio (usando un eufemismo!) è che 40 bambini, che equivarrebbero a 3 classi scarse, sono esclusi dalla frequentazione del nido comunale.
Alternative possibili? I nidi i privati gestiti dalle cooperative. Vediamo i costi: 6 ore al giorno valgono 600 euro mese, cui si aggiungono i costi dei pasti ,dei pannolini ecc ecc...
Sono dunque alternative da ritenersi possibili? Io dico di no, e con fermezza!
D’altro canto i correttivi annunciati dall’assessorato sono ancora da considerarsi a livello di intenzioni,
così come restano intenzioni -ma questo mi sembra più grave- quelle dei genitori di 40 bambini di mandare i loro figli a scuola…
Ci tengo ancora una volta a precisare che il mio intento non è assolutamente polemico, ma di sensibilizzare altri genitori, e soprattutto chi ci governa, a tener conto di un grave disagio, un disagio reale a fronte di una necessità, non esito a dire, come quella dell’istruzione e del futuro dei nostri bambini.
Mi chiedo: la scuola è sempre un diritto?
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Inviato da: lunabiondaa
il 27/10/2005 alle 13:44
Inviato da: hayka82
il 27/10/2005 alle 13:01