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Auguri Capitano

Post n°424 pubblicato il 27 Settembre 2010 da fefo8s2

 

Esistono giocatori più o meno bravi, campioni fortissimi, fuoriclasse ineguagliabili. Esistono oggi, ne sono esistiti nella storia del calcio, ne esisteranno domani.Francesco è al di là di questi paradigmi. Francesco è in una dimensione tutta sua. Francesco è la Roma (e Roma) come nessun altro mai. «Io vivo per la Roma», ha scritto ieri sul suo sito. Di una squadra, di una città, rappresenta l’anima profonda. Certo, è prima di tutto un giocatore sublime, perché interpreta il calcio nella sua essenziale semplicità, ciò che ne fa uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi. Ripercorrendo il film della sua straordinaria carriera si vede nitidamente come egli abbia nei piedi la luce divina dei Grandi. Guardatelo illuminare il gioco con quei tocchi di prima fatti apparentemente senza guardare, esplodere nel tiro al volo implacabile oppure nella punizione che viaggia a mille all’ora, nascondere la palla agli avversari come un prestigiatore. Guardate la galleria dei suoi goal, che ne fanno il calciatore che ha segnato di più nella storia dellaRoma e uno dei primi in Italia. Tuttavia, solo questo, ed è già tanto, tantissimo, non basterebbe a raccontareFrancesco Totti. Per essere lui, Francesco Totti, ci vuol altro. Non è quella cosa che si chiama attaccamento alla maglia, spiegare così il fenomeno Totti sarebbe banale e riduttivo. Lui non è attaccato alla maglia: lui è la maglia. Non una maglia qualsiasi: questa maglia, la cui storia ha un prima e un dopo di lui. E’ la storia della Roma di questi ultimi anni e di cui Francesco Totti è stato ed è la bandiera. Quella Roma di Franco Sensi che denunciava Calciopoli, che si opponeva sul campo e fuori allo strapotere bianconero. E che oggi si oppone al superpotere dell’Inter, cui si inchinano arbitri, istituzioni e mass-media e che è fondato su risorse economiche illimitate. Questa maglia non è fatta di denaro, è fatta di sogni, di passioni, è bagnata di lacrime di gioia e di dolore.

Ma Francesco è più di questo, perché ha spezzato le gabbie che volevano il calcio come qualcosa di separato dal resto del mondo e i calciatori come personaggi un po’ ebeti, interessati solo al pallone e ai soldi. Ha trasmesso a milioni di ragazzi e ragazze la consapevolezza che il mondo non finisce nel calcio e che anche attraverso il calcio si può dare una mano per raddrizzare le ingiustizie del mondo. Non sarebbe Totti senza il suo impegno, speso spesso silenziosamente, per qualche buona causa, siano i bambini down, Sakineh o le donne arabe sottoposte a mutilazioni sessuali. Non ci interessa collocarlo a destra o a sinistra, perché questo messaggio ci richiama piuttosto all’idea che ciascuno di noi, comunque la pensi e qualsiasi ruolo ricopra, è parte di una comunità e può dare il suo contributo a renderla migliore. Non facciamo alcuna fatica, dunque, a dedicargli oggi, in occasione del suo 34esimo compleanno, l’intero giornale. Non solo perché gli vogliamo bene, ma perchè non si sarebbe neppure potuto pensare a fondare questo giornale (e oggi a rilanciarlo) senza Totti. Perché è il modo in cui Francesco ha plasmato l’essere romanista che consente l’esistenza (unico caso al mondo) di un giornale come Il Romanista. E’ naturale, se si ci ripropone di combattere il marciume del sistema di potere calcistico, come noi ci proponiamo, fare di Francesco la nostra bandiera. E utilizzare questa passione critica anche per raccontare la vita di una città e suscitarne le energie migliori. OggiRoma s’identifica con il suo Capitano proprio mentre è sottoposta ai selvaggi attacchi del potere del Nord e in lui, più che nella politica, vede il proprio paladino. Auguri, Francesco!

 

 

 
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