Post n°9 pubblicato il 08 Ottobre 2016 da l.izzo
E' passato molto tempo dall'utimo post su questo Blog. come sempre, ogni volta che si avvia un progetto nuovo difficilmente si riesce a seguirlo se non e' per lavoro o per estrema passione. Il lavoro che continuo a svolgere, e che ritengo uno tra i piu' bello che esistano, mi ha portato ad allontanarmi dall'Italia, a passare molto tempo su altre cose, portando a difficolta' nel trovare quei minuti preziosi per dedicarmi al mio diario astronomico personale. Ho aperto un sito internet, che non e' completo e dovrei finirlo, ma anche li'...il tempo non si trova. Mi piacerebbe continuare questa attivita'. Ci provero', magari legandola a quella del sito. Vorrei anzi far si' che il mio spazio web sia il punto di partenza per le mie attivita' quotidiane. Ci provero'... |
Post n°7 pubblicato il 25 Gennaio 2015 da l.izzo
Stamattina ho letto di una possibile nova (PNV) segnalata da astronomi giapponesi. Dò un'occhiata alla posizione, ai telescopi a cui posso accedere, ovvero se il cielo è sereno e sono disponibili e alla visibilità dell'oggetto...ed ecco che ho ripreso questo oggetto con un telescopio da 200mm di diametro. Ripresa in 3 filtri, per vedere già dalla fotometria se potesse essere una nova oppure una dwarf nova: la differenza è, dal punto di vista osservativo, sia dal colore più blu delle DNe che dalla relativamente più piccola ampiezza dell'outburst. Immagini di archivio (ho utilizzato quelle date nell'STS archive) rivelano un oggetto debole, mentre la possibile nova sembra avere la 13° magnitudine. Il colore blu poi suggerisce una natura DN piuttosto che una più rara classical nova (CN). Comunque, allego qui il risultato del lavoretto di stamattina: un'immagine in cui si mostra la possibile DN rapportata ad una di archivio. Non ho fatto fotometria di precisione. Mi interessava sapere se l'oggetto è una nova...perchè così l'avrei osservata col mitico PUCHEROS :D
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Una delle "leggende astrofisiche metropolitane" riguarda la famosa notte di San Lorenzo del 10 Agosto, quando le famose lacrime di San Lorenzo invadono i cieli estivi mostrando decine di stelle cadenti, che preferisco chiamare meteore. Tuttavia, una meteora altro non è che la scia di fuoco provocata dall'interazione di un corpuscolo (che può avere origine differente) con gli strati superiori dell'atmosfera: questa interazione, che avviene ad alta velocità, fa sì che il suddetto corpuscolo si surriscaldi così tanto da emettere fotoni, per via della temperatura raggiunta, e a seconda delle proprie dimensioni sbriciolarsi del tutto o riuscire a sopravvivere, cadendo poi sulla superficie terrestre (in questo caso parliamo di meteoriti). Parlavo prima dell'origine. Ebbene, la stragrande maggioranza delle meteore ha origine da passaggi di comete o anche asteroidi, che rilasciano lungo la loro orbita attorno al Sole appunto particelle, e che quindi rimangono anch'esse "sospese" nello spazio profondo ma seguendo l'orbita del corpo da cui si sono originate. Con il lancio di satelliti, razzi e quant'altro, però, una miriade di rifiuti spaziali si è creata attorno il nostro pianeta, e col passare del tempo prima o poi verranno a contatto con l'atmosfera generando un fenomeno del tutto uguale a quello delle meteore. Non mi dilungo su quest'ultimo aspetto, magari ne parleremo in seguito, ma voglio soffermarmi sull'argomento principale, ovvero le stelle cadenti d'inverno. Le meteore di origine astrofisica quindi hanno origine dal passaggio ravvicinato di comete o asteroidi. Per le lacrime di San Lorenzo, la cometa madre è la Swift-Tuttle, il cui ultimo passaggio è avvenuto nel 1992. Quindi non dovrebbe essere anomalo poter osservare altri sciamo meteorici durante l'anno. Come è il caso delle Geminidi. Questo sciame meteorico ha origine dal passaggio di un asteroide, il 3200 Phaeton, il quale ha un'orbita intorno al Sole fortemente ellittica da incrociare quella della Terra. Quando il nostro pianeta si trova a passare, durante il suo moto di rivoluzione attorno al Sole, nei pressi dell'intersezione tra le orbite terrestre e quella di Phaeton, è altamente probabile che il residuo di particelle rilasciato dall'asteroide interagisca con l'atmosfera della Terra. Tale passaggio avviene intorno la notte del 14 Dicembre, per cui siete tutti inviati ad osservare il cielo per cogliere qualche bella meteora (magari luminosissima) e perchè no...anche fotografarla. Basta una semplice macchina fotografica fornita della posa B (quella che permette di lasciare l'otturatore aperto per diverso tempo) e incrociare le dita nell'attesa di un fortunato passaggio. Consiglio di fotografare la zona con un obiettivo molto aperto, un grandangolare sarebbe ottimo, ma si rischia di perdere le meteore deboli, per cui un 24mm oppure un normale (50mm), con diaframma aperto al massimo e messa a fuoco all'infinito, è l'ideale. Non è semplice prevedere dove possano passare le Geminidi, ma siccome sappiamo che il radiante, la regione di cielo da cui apparentemente provengono le meteore, è nella costellazione dei Gemelli, consiglio per la prima serata di fotografare nella regione di cielo che spazia dal Toro-Auriga e che si allarga come un cono fino al Perseo-Pegaso e a sud tra Orione-Eridano (che di per sè è una bella zona di cielo). Per ulteriori info, rimando a siti ufficiali dell'International Meteor Organization http://www.imo.net/live/geminids2013/ mentre per informazioni più dettagliate su Phaeton e lo sciamo meteorico, rimando ad un articolo scientifico (in lingua) http://arxiv.org/abs/1009.2710 e ringrazio wikipedia per avermi fornito in modo rapido il link |
Questa in corso è una settimana abbastanza piena per l'astrofisica in Italia. Oltre al meeting dei 10 anni di Swift a Roma, in un'altra bellissima città italiana, Ferrara, è in corso un altro meeting dedicato ad un altro satellite e agli ultimi risultati ottenuti da...Planck. Planck era (non essendo più operativo) un satellite dedicato alla osservazione della radiazione cosmica di fondo (CMB - Cosmic Microwave Background). Già l'anno scorso i primi risultati rilasciati dal team di Planck produssero un grande interesse nella comunità astrofisica e in quella più orientata alla cosmologia. Successivamente, un altro esperimento (BICEP) qualche mese fa ha prodotto dei risultati molto "debated", poichè sembrava contrariare alcuni risultati preliminari dello stesso Planck riguardanti l'inflazione (una fase in cui l'universo primordiale ha iniziato ad accelerato in modo esponenziale). I risultati ultimi di Planck serviranno anche a controbattere questo "claim" di BICEP. Tuttavia, quello che preme molto in questo meeting è la mappa della polarizzazione di Planck. I fotoni emessi al momento della "trasparenza" nel loro viaggio fino a noi incontrano elettroni liberi lungo il loro percorso, che interagendo con essi ne influenzano alcune proprietà. Di conseguenza, si possono ottenere informazioni sullo stato della materia che i fotoni attraversano (se neutra o ionizzata). Questa misura è fondamentale per studiare ed eventualmente determinare l'esatta epoca in cui avvenne la reionizzazione. Il precursore di Planck, WMAP, fornì dei risultati in disaccordo con altre stime ottenute da ragionamenti di base astrofisica. Planck invece sembra essere in pieno accordo con stime astrofisiche, ponendo l'epoca della reionizzazione alcune centinaia di milioni di anni dopo il Big Bang. Altri importanti risultati sono attualmente discussi nel meeting (come gli utlimi risultati sui neutrini), e verranno pubblicati tra alcuni mesi e quindi disponibili alla comunità in tutti i dettagli. Alcuni link utili seguono per chi volesse ulteriormente approfondire l'argomento: Tutti i risultati al 2013, pubblicati in un numero di A&A Sito ufficiale della missione Planck |
Con questo primo post "semiserio" di questo blog voglio fare gli auguri ad un satellite (sì, un satellite) che non solo per me, ma sopratutto per molti ricercatori che lavorano sui gamma ray burst e altre sorgenti che emettono ad alte energie (X-rays, gamma rays), ha segnato un epoca, e sopratutto dato tanto. Parlo del satellite Swift, lanciato in orbita il 20 Novembre 2004, esattamente 10 anni fa. Swift venne lanciato da Cape Canaveral con un razzo vettore Delta per osservare in dettaglio l'emissione dei gamma ray bursts (GRBs in breve), montando una suite di strumenti eccezionale, abile a puntare in meno di 100 s la zona di cielo dove un GRB esplode (e attiva lo strumento principale, il Burst Alert Telescope). Non voglio andare nei dettagli di questo satellite, consiglio al lettore interessato di visitare il sito ufficiale per ulteriori informazioni http://swift.gsfc.nasa.gov . Swift continua ad osservare il cielo ad alta energia, fornendo ogni giorno dati completamente aperti ad ognuno che sia interessato ad analizzarli. Esistono almeno 3 archivi pubblici (3 mirror, negli USA, in UK e anche in Italia, sito dell' ASI Science Data Center ) da dove si possono scaricare dati, informazioni e quant'altro sulla missione. Per l'occasione, da Martedi 2 Dicembre si apre all'Università di Roma La Sapienza un meeting dove si discuterà delle più importanti scoperte di questo satellite e delle correnti linee di ricerca in GRB science e non solo. Sarà un'occasione per incontrare i più grandi scienziati da tutto il mondo che lavorano sui GRB, AGN, supernovae, variabili cataclismiche e altri eventi energetici transienti e non. Sarà anche l'occasione per carpire possibili linee di ricerca da sviluppare, sia in astrofisica teorica che in analisi dati. Sicuramente ci saranno novità durante la settimana, che se interessanti saranno oggetto di altri post su questo spazio. Ad ogni modo, il programma del meeting si può spulciare sul sito ufficiale, al seguente link. Personalmente, avrei dovuto presentare un poster, su un lavoro basato proprio sui dati di Swift. Purtroppo il lavoro ancora non è stato sottomesso per cui...ho deciso insieme ai coautori di non presentarlo (ma...chissà che non cambi idea ). In ogni caso, buon compleanno Swift !!! |
Post n°1 pubblicato il 24 Novembre 2014 da l.izzo
Ecco qua, a scrivere il primo classico post di un blog, che spero resista a ... me stesso. Eh si, la pigrizia è una brutta bestia, ma stavolta fare un blog tematico potrebbe essere d'aiuto a non cadere nelle banalità. Un tema che a tanta gente interessa, chi più e chi meno, ma per chi ci lavora (o meglio, prova a farne un lavoro per la vita - anche se sono già 7 anni che ci si sta provando) diventa qualcosa in più. Credo che la condivisione di conoscenze, di emozioni, di pensieri, di news e scoperte diventa quasi un obbligo per chi lavora nella ricerca astronomica/astrofisica (premetto, c'è una piccola differenza tra le due cose, poi magari ne parleremo poi...). Ma aver uno spazio in cui inserire i propri pensieri, a prescindere dallo stato d'animo nel momento in cui si battono i tasti sulla tasitera, è sempre stato importante ... direi storicamente. Per cui, ecco qua. Aver rinnovato l'account di libero, il mio primo account internet dato che ho una mail con questo provider dal 1997 (!!!), mi dà la possibilità di farlo. E spero di non buttare nell'oblio, o meglio oltre l'orizzonte degli eventi, un avventuriero lettore che per caso per google si trovi a passare di qua. Saludos !
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