ATAPALERMO LIBERO

ricevo e pubblico

Abbiamo deciso che giorno 30 ottobre dobbiamo fare qualcosa anche a Palermo,  lo faremo perché non ci sono più posti sul treno per Roma. Le ferrovie hanno esaurito tutti i posti e non autorizzano la costituzione di treni speciali. Ovvio, mettere dei treni che portino il popolo a protestare contro l’operato del governo Berlusca, per le ferrovie è come fare karakiri. Dopo l’alitalia, prossimamente toccherà loro essere venduti.
Dico abbiamo deciso perché, tramite il passaparola tra tutti i colleghi nelle varie scuole di Palermo e provincia. Da un gruppo sparuto di persone a cui è venuta la volontà di esprimere la propria protesta contro i decreti Gelmini (leggasi Tremonti), siamo diventati tanti, veramente tanti, tantissimi… Abbiamo compreso che quello dei tagli nella scuola pubblica è il solo primo, vero atto che riguarda il popolo italiano, ed è un atto che non eleva né lo stato sociale né la qualità dell’istruzione, anzi, li affossa sempre più. Anche il governo sa che su questo suo primo atto ci sarà una forte contestazione ed allora cosa decide di fare? Di mostrare i pugni minacciando la repressione con la forza pubblica, lo fa convocando i rappresentanti degli studenti credendo che sia più facile convincere loro che non chi, EFFETTIVAMENTE, vive nella e CONOSCE la scuola, forse ritenendo, a torto, più facile ottenere il loro consenso. Purtroppo per la ministra, i nostri giovani hanno dimostrato ampiamente di possedere quelle “menti” che con la destrutturazione della scuola pubblica si vuole impedire che esistano. Dobbiamo lottare con loro e per loro. Noi operatori della scuola, noi genitori, noi cittadini siamo parte dell’attuale generazione che oggi detiene il “testimone” che nella staffetta della vita passeremo loro. Abbiamo l’obbligo di far sì che ai nostri giovani pervenga una società in continuo sviluppo e ciò non può avvenire se non si investe nella scuola, nel formare quelle “menti”, che tanto fastidio danno oggi a questo governo, perché non siamo noi della nostra generazione a spaventarli bensì, quella di domani: i nostri F I G L I  ! ! ! Non S V E N D I A M O L I ! !! ! Lottiamo pacificamente, civilmente, democraticamente con loro, assieme a loro perché la scuola non è più il “nostro” futuro ma il loro. Per questi motivi i giorno 30 abbiamo deciso di fare un corteo spontaneo che, partendo da piazza Croci e snodandosi per le vie Libertà, Ruggero Settimo e Cavour, raggiunga la sede della Prefettura e consegni nelle mani del signor Prefetto un documento nel quale si esprime tutto il nostro disappunto per i provvedimenti presi dal governo usati come una scure sulla scuola pubblica.
Gaetano C.