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Messaggi del 22/03/2018

INFANZIA - 50 ANNI DALLA SUA COSTITUZIONE

Post n°1095 pubblicato il 22 Marzo 2018 da emmegisinda
 

Festa per i 50 anni della scuola dell’infanzia, una festa per tutti

Cinquant’anni di scuola per l’infanzia. Nasceva infatti il 18 marzo del 1968, con la legge 444 firmata fra gli altri dall’allora Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, e da Aldo Moro come Presidente del Consiglio in carica, la scuola materna statale. Ministro della Pubblica Istruzione era Luigi Gui. Da allora il servizio educativo rivolto alle bambine e ai bambini da tre a sei anni si è esteso fino ad accogliere la quasi totalità della popolazione interessata, ma nello stesso tempo si è compiuto un percorso di progressiva affermazione del carattere di vera scuola per un segmento del nostro sistema di istruzione da tanti considerato soprattutto a carattere prevalentemente assistenziale. Di questo percorso la Cisl, allora presente nel settore come Sinascel e in seguito come Cisl Scuola, si è resa protagonista con un’azione incessante, fatta di battaglie sindacali e di attiva presenza in tutte le sedi di confronto e di discussione, perché il profilo professionale di docente fosse pienamente riconosciuto in tutta la sua valenza a chi insegnava nella scuola materna. La riduzione conquistata attraverso i contratti dell’orario di lavoro, sceso dalle originarie 36 alle attuali 25 ore settimanali di insegnamento, ne dà eloquente testimonianza, così come il passaggio dal vecchio diploma triennale all’attuale laurea in scienze della formazione primaria come requisito di accesso.

Il nostro impegno non si appaga di questi risultati: occorre vigilare anche oggi per evitare che la scuola dell’infanzia veda attenuato il suo carattere di primo, fondamentale segmento del sistema di istruzione. La nostra scuola dell'infanzia è stata sempre più, proprio a partire dal 1968, la scuola della grande crescita, la scuola della ripresa di un impegno educativo diffuso da parte della società, una scommessa che la società italiana, in anni cruciali della nostra storia, ha fatto su se stessa investendo sulle primissime e giovanissime generazioni. Questo l’impegno che la Cisl Scuola ribadisce anche per il presente e per il futuro.

Ma intanto festeggiamo i primi cinquant’anni della nostra scuola dell’infanzia con un grazie sentito e riconoscente a chi, col suo lavoro, ha saputo renderla viva, vitale e vivace. Tutto ciò che è all’origine si presenta particolarmente fragile, delicato, prezioso, ma per questo anche decisivo, importante, bello. L’attenzione e la cura da dedicare a questo livello scolastico dovrebbero essere pari a quanto ne riservano le nostre maestre di scuola dell’infanzia alle bambine e ai bambini loro affidati. Allievi, dunque, nel senso pieno e vero di un termine che evoca un processo di crescita e di necessario accompagnamento. Allievi, in un’età nella quale si pongono le basi su cui fondare tutte le successive tappe di un buon percorso di apprendimento. Una consapevolezza cui ci richiamano costantemente tutti gli studi condotti a livello internazionale e le conseguenti raccomandazioni delle più qualificate istituzioni mondiali che si interessano di infanzia.

Ci piace, per celebrare questo cinquantesimo anniversario, riproporre l’ampia e approfondita riflessione storico giuridica che Mario Guglietti, il 18 marzo 2014, dedicò alla legge 444/68 nella rubrica “Buon compleanno, norma” della nostra Agenda 2013/14.

Festeggiamo questo compleanno con tre giorni di ritardo. Una dimenticanza, un errore? No, solo la volontà di legare questa ricorrenza alla data che segna il primo giorno di primavera ed è anche festa della poesia. Richiami che come pochi altri ci sembrano pertinenti.

 Roma, 21 marzo 2018

 Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola

 
 
 

CCNL - OK ALLA FIRMA DAL GOVERNO

Post n°1094 pubblicato il 22 Marzo 2018 da emmegisinda
 

 

Dal Consiglio dei Ministri via libera alla firma definitiva del nuovo contratto del comparto istruzione, università e ricerca
21.03.2018 20:17

 

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla firma definitiva del nuovo contratto, atto necessario perché lo stesso divenga a tutti gli effetti operativo. Si potrà così procedere, una volta firmato il CCNL, all’erogazione dei benefici economici che l’accordo ha definito e che quindi potranno entrare in tempi brevi in busta paga, insieme agli arretrati per le annualità precedenti. 
Siamo soddisfatti - dichiara Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl Scuola –perché i fatti stanno dimostrando che la decisione di firmare il contratto era la più giusta e opportuna, specie in una situazione di grande incertezza politica come quella che stiamo attraversando. Si tratta ora di proseguire il percorso di valorizzazione delle professionalità avviato col contratto: due sono gli obiettivi prioritari, consolidare gli incrementi ottenuti nel negoziato all’ARAN e porre le basi per il successivo rinnovo, visto che questo contratto è praticamente già in scadenza”. 
Le parole della Gissi si muovono sulla stessa lunghezza d’onda della dichiarazione rilasciata da Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl: “E' un fatto positivo che oggi il Consiglio dei Ministri abbia dato il definitivo via libera al contratto nazionale di lavoro relativo al personale del comparto dell’istruzione e della ricerca per il triennio 2016-2018, sottoscritto dall'ARAN , dalle confederazioni e dai sindacali di categoria lo scorso 9 febbraio. Ora ci attendiamo lo stesso impegno coerente sulla scuola, l'università, la ricerca e tutti gli altri comparti pubblici anche dal futuro Governo che dovrà garantire già nel prossimo Def di aprile, e subito dopo nella legge di bilancio, le giuste coperture economiche per consentire il prossimo rinnovo contrattuale dal primo gennaio 2019”. 
Da segnalare anche una dichiarazione della ministra Valeria Fedeli, per la quale il contratto "è un punto di partenza, non un traguardo raggiu8nto e da archiviare. Bisogna continuare a impegnarsi - prosegue - per garantire continuità didattica alle nuove generazioni, stabilità, riconoscimento professionale e condizioni di lavoro dignitose alle dipendenti e ai dipendenti".

 
 
 
 

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