A testa alta

"Si fa il proprio dovere non perchè qualcuno ci dica grazie, ma per se stessi e per la propria dignità"

 

ITALIANI!

 

CONTATTAMI

 

AREA PERSONALE

 

DEDICATO A PAOLO BORSELLINO

 

GLI EROI BIANCHI (FALCONE E BORSELLINO)


 

TAG

 

FACEBOOK

 
 

I MIEI LINK PREFERITI

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

LIBRI DA LEGGERE

- Memorie di Adriano - Marguerite Yourcenar
- Il gabbiano Jonathan Livingston - Richard Bach
- Fratelli di sangue - Nicola Gratteri; Antonio Nicaso
- La trattativa, mafia e Stato:un dialogo a colpi di bombe - Maurizio Torrealta
- Un uomo - Oriana Fallaci
- Paolo Borsellino, una vita contro la mafia - Leone Zingales
- Cose di cosa nostra - Giovanni Falcone in collaborazione con Michelle Padovani
- Ultime lettere di Jacopo Ortis - Ugo Foscolo
- Testimoni a perdere - Alfredo Mantovano
- 'ndrangheta eversiva, la scomparsa di Mauro De Mauro e la strage di Gioia Tauro- Arcangelo Badolati
- Vai e vivrai - Radu Mihaileanu
- Il Piccolo Principe - Antoine de Saint-Exupèry
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

 

« Messaggio #34'Ndrangheta,preso latit... »

Mafia, 90 arresti tra Palermo e Stati Uniti

Post n°35 pubblicato il 08 Febbraio 2008 da au_somma29
 

Operazione «OLD BRIDGE» coordinata da fbi e Della direzione distrettuale antimafia

Scardinato l'asse tra Sicilia e Nuovo Mondo. «Cosa Nostra voleva rientrare nel traffico di droga»

   

PALERMO - Scardinato l’asse della mafia tra Sicilia e Stati Uniti. Per 90 persone sono stati disposti provvedimenti restrittivi da parte dei magistrati della procura distrettuale di New York e dei pm della Direzione distrettuale antimafia di Palermo nell'ambito dell'inchiesta «Old bridge». Coinvolti esponenti delle famiglie mafiose palermitane, nomi già noti per le inchieste sui traffici internazionali di stupefacenti tra l'Italia e gli Stati Uniti, che avrebbero riallacciato relazioni sul territorio americano, in particolare con uomini della famiglia mafiosa americana degli Inzerillo-Gambino.

LA RETATA - Nella maxi operazione ai danni di Cosa Nostra sono stati impiegati oltre 300 uomini della squadra mobile di Palermo e del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato. L'attività d'indagine dei poliziotti si è sviluppata in stretto raccordo con la Procura distrettuale antimafia di Palermo con il coordinamento della Direzione nazionale antimafia. Gli arresti hanno permesso di disarticolare ulteriormente le famiglie mafiose collegate all'ex capo di Cosa Nostra, Bernardo Provenzano, e, dopo di lui, a Salvatore Lo Piccolo, anche in relazione ai suoi collegamenti internazionali. A Palermo la squadra mobile e il Servizio centrale operativo hanno eseguito circa 30 ordini di fermo disposti dalla Dda, mentre a New York sono stati effettuati 60 arresti.

I BOSS AMERICANI - I magistrati newyorchesi hanno ordinato, tra gli altri, anche l'arresto di Frank Calì, ritenuto il nuovo capomafia della famiglia Gambino. Il boss, secondo le indagini condotte in maniera congiunta dall'Fbi e dal Servizio centrale operativo della polizia di Stato, è da alcuni anni in contatto con i mafiosi palermitani che facevano capo a Bernardo Provenzano e Salvatore Lo Piccolo. Tra gli arrestati anche l’altro boss italo-americano Filippo Casamento. L'analisi dell’Fbi sui flussi finanziari riferibili al gruppo mafioso di New York Calì-Gambino-Inzerillo ha consentito di individuare numerose società americane che operano nel settore delle costruzioni e della distribuzione di prodotti alimentari, per un giro d'affari di milioni di dollari. Al centro della complessa struttura societaria riferibile a Frank Calì e di molteplici flussi finanziari e bancari, secondo l'Fbi, ci sarebbe uno studio legale di Brooklyn.

LEGAMI CON LA SICILIA - L'indagine finanziaria del Bureau evidenzia notevoli collegamenti con l'Italia e con boss palermitani, ma in particolare mostra un ruolo importante che avrebbe avuto lo studio legale di Brooklyn che gestisce le transazioni finanziarie e le attività di intermediazione connesse all'acquisto di immobili, al controllo di numerose società per conto di Frank Calì e di altri indagati che fanno parte del clan di «Franky boy».

PIZZINI E INTERCETTAZIONI - «L'operazione odierna è il naturale sviluppo delle indagini condotte negli ultimi anni dalla procura di Palermo, che si sono concluse con la cattura di Provenzano e dei Lo Piccolo» ha spiegato Pietro Grasso, procuratore nazionale antimafia. All’origine della maxi operazione ci sono una serie di indizi raccolti grazie a “pizzini” di eccezionale rilievo, come ha spiegato lo stesso Grasso, e intercettazioni ambientali e telefoniche. Tutti questi indizi hanno evidenziato il nuovo asse tra le famiglie palermitane e americane di Cosa nostra. Al centro del ponte tra i due mondi c’era la famiglia Gambino di New York. Dalle prove raccolte è emerso tra l’altro che i vertici di Cosa nostra hanno a lungo discusso sul ritorno a Palermo di alcuni membri della famiglia Inzerillo. Al termine della guerra di mafia dei primi anni '80 alcuni affiliati al clan erano stati risparmiati dalla mattanza a condizione di restare negli Stati Uniti. Evidentemente, però, in nome del nuovo asse tra Palermo e New York i capi della mafia avevano deciso di archiviare gli antichi dissapori e cancellare la lunga scia di sangue.

«VOLEVANO RIENTRARE NEL TRAFFICO DI DROGA» - Con un progetto preciso. «Il tentativo da parte della mafia palermitana di ristabilire rapporti con la malavita nordamericana c'è stato perché Cosa Nostra siciliana coltivava l'intenzione di rientrare nel traffico di droga, molto più lucroso delle estorsioni» ha spiegato il procuratore distrettuale di Palermo, Francesco Messineo, commentando l'operazione Old bridge. Dello stesso parere Piero Grasso. «Ci sono - ha ricordato il procuratore nazionale antimafia commentando al Viminale gli esiti dell'operazione - dichiarazioni di collaboratori che hanno detto che stava per partire un progetto per cui il boss Mandalà poteva importare cocaina a prezzo stracciato. C'era quindi una prospettiva concreta». Grasso ha poi sottolineato che «risultati sul piano repressivo come questo danno fiducia ai cittadini, danno sicurezza, evitano la rassegnazione e fanno vedere che non tutto è immutabile». «Non è un caso», ha rilevato, che in Sicilia si viva una stagione di denunce e di ribellione contro il racket.

 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

INFO


Un blog di: castalia_av
Data di creazione: 23/11/2007
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

TIMETTOABUCOPILLONZIkenny.peruzzibendy920libreriapuntoeinaudipennacchioalfonsoDjMerctonymandorlabenito88200588angelaverbarom.domedPHANTOMOFTHEPASTamm.acquatechnunziapacificonicola_30giuseppebene1963
 

ULTIMI COMMENTI

Devo guardarti negli occhi e farti alcune domande, prima di...
Inviato da: Anonimo
il 04/09/2008 alle 14:39
 
non ho lasciato quella grande passione, non potrei mai...
Inviato da: castalia_av
il 04/09/2008 alle 14:23
 
Si ma quando eravamo insieme dicevi che questo non ti...
Inviato da: Anonimo
il 04/09/2008 alle 12:58
 
è proprio quel coro nella mente che mi uccide...proprio la...
Inviato da: castalia_av
il 02/09/2008 alle 15:03
 
"mi chiedo quando e se tutto questo finirà." E...
Inviato da: Anonimo
il 02/09/2008 alle 14:47
 
 

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963