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RITA ATRIA

Post n°17 pubblicato il 08 Dicembre 2007 da castalia_av

Avevo deciso che avrei iniziato a portare degli esempi concreti, diversi da Falcone  Borsellino, per dimostrare che anche persone normali, che vengono dal popolo hanno avuto coraggio ed hanno cercato di cambiare le cose...Ricordare per chi vuol dimenticare...ed è per questo che partirò dall'esempio di Rita Atria.

Esame di maturità 1992. Tema: «La morte del giudice Falcone ripropone in termini drammatici il problema della mafia. Il candidato esprima le sue idee sul fenomeno e sui possibili rimedi per eliminare tale piaga». Dallo svolgimento della candidata Rita Atria: «L’unica speranza è non arrendersi mai. Finché giudici come Falcone, Paolo Borsellino e tanti come loro vivranno […] la verità vivrà contro tutto e tutti. […] Forse se ognuno di noi prova a cambiare, forse ce la faremo». Nessuno poteva immaginare quanta poca retorica e quanta esperienza si nascondessero dietro le parole di quella ragazzina siciliana seduta nell’ultimo banco. Lei l’aveva fatto: una mattina di novembre era andata dai carabinieri e aveva cominciato a raccontare tutto dei mafiosi di Partanna, il suo paese, dei traffici loschi di suo padre e di suo fratello e del perché e per come se li era visti riportare a casa traforati dai proiettili. Pentita? No, di che doveva pentirsi? Testimone di giustizia. Aveva fatto il diavolo a quattro per farsi ascoltare. E alla fine le avevano dato retta. Soprattutto uno, il Procuratore di Marsala, dott. Borsellino ­ o “zio Paolo”, come lo chiamava lei, ­ che era diventato un amico, un confidente, un padre. E quando la mafia uccide anche lui, Rita non ce la fa e si toglie la vita. Sulla sua lapide c’è la frase che aveva scritto nel tema, appena un mese prima ­ “La verità vive” ­ ma nessuna foto.

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 11/12/07 alle 22:03 via WEB
Non conoscevo questa storia. Quando chi ha ragione è costretto ad aver paura, uno Stato è veramente vicino all'autodistruzione. Ho aggiunto la petizione dell'on.Napoli sul mio blog.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 12/12/07 alle 01:22 via WEB
Penso che dal 92' siano stati fatti piccoli passi avanti...il problema è che son passi troppo lenti per una criminalità organizzata sempre disposta ad evolversi nelle sue forme...Penso (e spero di pensarlo solo io) che i vari Riina o Provenzano ce li abbiano dati non siamo stati noi prenderceli...Qual'è la differenza tra un colletto bianco e un mafioso...esiste??bz
 
 
castalia_av
castalia_av il 13/12/07 alle 21:23 via WEB
bz, sono felice che tu abbia posto questa domanda...NON C'E' ALCUNA DIFFERENZA FRA MAFIOSI E COLLETTI BIANCHI! anzi, se proprio vuoi saperlo, credo che i primi mafiosi (ed anche quelli più pericolosi per la nostra società) sono proprio i colletti bianchi! CHIUNQUE FA PASSARE UN DIRITTO PER UN PIACERE E' UN MAFIOSO! i colletti bianchi sono i più pericolosi ed anche i più difficili da individuare ma maggiormente da colpire perchè, purtroppo, questa classe dirigente, TUTTA, NESSUNO ESCLUSO, si tutela in modo reciproco senza guardare lo schieramento! io sono giustizialista e non garantista, perchè sono stanca di tutta questa cupola che soffoca il meridione e piano piano tutta la nostra nazione, ed è per questo che ho creato questo blog, e vorrei davvero che ci si possa confrontare su tutte le tematiche, senza nessun problema di appartenenza politica, perchè non serve, dobbiamo camminare uniti se davvero vogliamo cambiare qualcosa.
 
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Data di creazione: 23/11/2007
 

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