Creato da atidee il 04/02/2009

Convivendo nel mondo

Mie Opinioni, Constatazioni, Speranze e ... (forse) Soluzioni.

 

 

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..... come eravamo negli anni '50 .....

Post n°25 pubblicato il 14 Maggio 2009 da atidee

..... io, a1 anno io ..... a 1 anno .....

..... a 2 anni io, a 2 anni .....

..... io, a 6 anni a 6 anni.....

..... in prima elementare .....

..... a 6 anni ..... io, a 6 anni .....

..... prima Comunione e Cresima .....

..... io, a 7 - 8 anni a 7-8 anni .....

..... in bicicletta in Cascina .....

..... a 8 anni ..... io, a 8 anni .....

..... con mia sorellina in Cascina .....  .....

 

 

 

..... Non so' come eravate voi negli anni ’50, .......

..... Percio’ vi raccontero’ qualcosa di com’ero io :

 

..... Sono nato il 13 giugno dell’anno 1951 .....  - cioe’ l’anno ricordato dalle mie parti come quello della “piena”, a causa di una mega alluvione del Ticino e del Po’  - ..... in una cascina del Pavese, dove poi abitai fino all’eta’ di 11 anni ......

 

..... Oggi vi verra’ spontaneo dire : “bello ....agriturismo....” !

 

Bene... sentite un po’..... :

 

Abitazione in casa di salariati (oggi direbbero “ville a schiera”) , mia famiglia di 5 persone in 2 stanze, una sotto ed una sopra e la scala di collegamento in comune con l'abitazione della famiglia accanto; senza bagno, ma con vasini comunitari per la notte (di giorno il ..cesso... nell'orto (estate ed inverno, mezze stagioni comprese - negli ultimi anni che ho abitato li’ il fittavolo decise di migliorare l’abitabilita’ e installo’ un cesso alla turca nel sottoscala .... senz’acqua perche’ costava troppo l’impianto.... pero’ era gia meglio : avevamo finalmente 2 cessi);  in stessa cascina 5 famiglie e un solo rubinetto in cortile per tutti e tutte le esigenze di casa ..... - per gli animali c’era l’abbeveratoio con la “tromba”, cioe’ un’altra pompa dell’acqua, che funzionava a mano (percio’ ecologica) quando mancava la corrente.

 

I miei giocattoli: un cavallino di legno grande una spanna e sintetizzato con 2 gambe, una macchinina di latta, un'altra per meta' di plastica con piastrine per vederla girare in vari modi, una scatola di costruzioni di legno, poi giocattoli autocostruiti (arco e frecce, tirasassi, la "lippa" - un pezzo di manico di scopa e un pezzetto di legno a 2 punte da far saltare lontano-).

 

La vita mi trascorreva povera e semplice, ignorante di come potesse essere a casa dei ricchi, era talmente normale cio', che non riuscivi ad arrabiarti piu' di tanto: al tuo orizzonte c'era una povera famiglia che stava peggio, per cui stavi bene.

Sì, c'era il fittavolo, nella sua villa in cascina, ma ne potevi intravedere la sua vita migliore dalle finestre; quando mangiavo pane e salame, i miei genitori mi raccomandavano di stare in casa, altrimenti poteva essere che il fittavolo pensasse che stavamo troppo bene e magari avrebbe ridotti i proventi del nonno fattore al termine dei raccolti.......

 

Pero' ..... che corse nei campi, e per non dire l’andar a pescar rane o cercar lumache e funghi..... e che salti dai pagliai ; fu in quest’ultimo sport che mi slogai la caviglia sinistra e mi portarono dal “madgon”, una sorta di guaritore che aveva ricevuto il “segno” per grazia divina , che con sugna, acqua, segni della croce , forse parole magiche, il tutto condito da massaggi che ti facevan veder le stelle - pare che avesse imparato prima sistemando le slogature nelle giunture di mucche e cavalli - , indi una bella fasciatura con carta da zucchero blu e benda ben stretta, e dopo una settimana eri di nuovo in pista come se niente fosse successo.....; pero’ vi assicuro che ci sapeva fare e seriamente non metteva mano se c’era dubbio di frattura: in tale caso consigliava subito l’ospedale.....

 

Verso gli 8 - 10 anni giravo per il cortile con roncola e accetta ed altri arnesi taglienti, quando decidevo di costruirmi qualcosa con rami, chiodi , corde e quant'altro trovavo in giro di utile.... Oggigiorno metterebbero in galera i genitori degeneri che lasciassero il loro figlio girare armato in quella guisa (non mi sono mai fatto male con ‘sti arnesi, ne’ ho fatto male ad altri... perche’ mai avrei dovuto?)...

 

Non sono mai andato all'asilo in paese, non perche' non ci fosse, ma al primo giorno , mi hanno raccontato,  mi sono spaventato vedendo le suore e non c'e' stato piu' verso di farmici tornare... Da piccolo avevo avversione per le divise, in particolare quella bianca del medico, e poiche' anche i barbieri la usavano simile, fu' cosi' che se volevano tagliarmi i capelli , il barbiere doveva venire a casa nostra in borghese.....

 

La scuola elementare del paese (a 1 km di distanza, strada in ghiaia, dopo il primo giorno tutti i giorni da solo, andata e ritorno in bicicletta , o a piedi se il tempo era troppo brutto o nevicava) :

due grandi aule ; prima e seconda in una, terza e quarta nell'altra; quinta di pomeriggio in una delle due.... ; dalla quarta pero’ venne pronta la nuova scuola con aule per tutte le 5 classi.....

 

Mai potuto andare in villeggiatura durante le vacanze .... sempre e solo agriturismo per me... gratis, sempre nella stessa cascina (pensate il mare l’ho visto per la prima volta a 14 anni, passando in treno all’andata ed al ritorno, essendo andato ad Arma di Taggia coi miei genitori a trovare una parente ricoverata nel noto ospedale; Milano l’ho vista per la prima volta a 17 anni quando un pomeriggio ho deciso di andarci in bicicletta: sono arrivato in Piazza del Duomo, l’ho guardato soddisfatto e poi son tornato com’ero venuto).

 

Il rientro dalle vacanze per me era sempre una tragedia: gli immancabili pensierini “come ho trascorso le mie Vacanze!”..... Avrei volentieri condensato il tutto in “da schifo”, o per dirla nel nostro dialetto (che poi era la mia lingua abituale):

“ peg d’insì as pudeva no’ “!

 

Mi vergognavo a morte... c’erano compagni che avevano un sacco di belle cose da dire: loro erano stati in colonia ( non sapevo cosa volesse dire, ma doveva essere qualcosa di buono perche’..loro.. sembravano contenti ... e poi raccontavano del mare... della montagna ... delle nuotate... della ricerca delle conchiglie...e dei vetri colorati................ Io invece .... fossi...fortissimamente fossi (n.b.: non voce del verbo .... ma corsi d’acqua campestri) , .... ma ogni tanto mi portavano anche a Ticino, in un posto a valle rispetto Pavia ... sotto al ponte del metano ... e c’erano gli ardimentosi che si buttavano da li’ nel fiume ... un divertimento a vederli e gli applausi... quasi come al circo..... io pero’ allora il circo lo avevo visto solo in qualche fotografia).

 

Fatto sta’ che decisi di uscire dal ghetto e dopo la prima vacanza con pensierini da vergogna, mi preparavo il “materiale” verso il termine delle successive vacanze per fare anch’io la mia bella figura nei pensierini:  ascoltavo quelli piu’ fortunati che tornavano da mari e monti, guardavo le cartoline, ... insomma mi documentavo per quel che potevo e poi ... ciak , azione, si gira: un’anno ero stato al mare e facevo tuffi da non credere (non li so’ fare neanche adesso), un altro ero stato in montagna ... e via... Purtroppo se un bambino non vede, qualche vaccata ce la piazza nei pensierini... e la maestra , quando andava la mia mamma a parlarle (tutta timorosa ,... guai a contraddire la maestra) ,  diceva che ero incerto , senza fantasia, che se andavo avanti cosi’ avrei avuto dei problemi nei componimenti , ... insomma non sapevo descrivere bene cio’ che vedevo........ La mia mamma per timore di fare figure, non chiedeva alla maestra cosa avessi detto d’aver visto e la maestra si limitava al giudizio........

 

(....... da anni campo grazie anche alla fantasia che fortunatamente non mi manca ....! )

 

E la televisione?.. oh sì c'era: il fittavolo ne aveva una nel salone, al quale si accedeva dall'esterno con una porta a 2 ante a vetri: venivano scostate le tendine (bonta' sua) e noi bambini ci portavamo un cadreghino (traduz. : sediolina) e ci guardavamo cosi' la TV ... muta;  pero' d'estate c'era il sonoro: faceva caldo e il fittavolo apriva le ante.

 

Aggiungo anche un fatto dell’inizio degli anni ‘60:

quando son venuto in citta' a 11 anni l'atteggiamento dei ragazzi e della gente di qui, era quasi quello riservato agli extracomunitari di oggi: .... cosi', all'epoca a Pavia erano trattati quelli che venivano dalle campagne .....!

Un ragazzo di citta' di 2 anni piu' giovane, un giorno mi chiese con aria baldanzosa: “sei mai stato al Cairo?” ; risposi: “so' che sta' in Egitto, ma , ..no,...non ci sono mai stato!” ; “come?”... mi disse stupito..."tutti prima o poi ci vanno al Cairo!".

........Non ci sono ancora andato, ..... son sempre stato promosso ..... e finora me la sono cavata lo stesso.....

Ciao ....... e andate negli agriturismi ..... oggi pare che le cose siano cambiate .......

 

 
 
 
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LA DIVERSITA' E' RISORSA !

Il Mondo e' come un grande Circo .....

e se nel piccolo Circo han gia' capito da tempo che le diversita' sono la chiave del suo successo, non capisco perche' nel grande Circo del Mondo c'e' sempre qualcuno che conta che invece vuole il contrario ......

Ritengo che si crei il diverso come forma per combattere la concorrenza ..... In fondo, giudicando lo schiavismo, attuato nei vari modi (dai piu' violenti ai piu' soft), penso che per questo la creazione dell'utile diverso significhi innanzi tutto "abbattimento dei costi di produzione".....

Un modo disumano per prevalere, affermare un credo, sfruttare l'ignoranza di chi crede cosi' di ottenere piu' spazio per se' .....

Viva la diversita' ..... nell'onesta' !

(Antonio Pellegrini)

 

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