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kerma e il Faraone Nero (2° Parte)

Post n°140 pubblicato il 06 Maggio 2012 da Lare_il_silenzio
 

Durò mille anni quel mondo di miniere d'oro, sacrifici umani e maxi-cubi. Poi, ai tempi di Thtmosi III, gli invidiosi Egizi distrussero Kerma e i Kushiti spostando la capitale più a sud, a Napata (oggi Karima), sotto uno strano monte dalla cima piatta e dalle pareti vericali, il Gebel Barkal (la "Montagna Pura"). Ma gli Egizi arrivarono anche a Napata, imponendo alla Nubia l'autorità dei loro re e dei loro dèi, primo tra tutti Amon. Quando iniziò l'epopea dei faraoni neri tutto ciò era ormai acqua passata: Kerma era morta da più di sette secoli.

A quell'epoca però anche l'Egitto di fatto non esisteva più: Tebe, capitale storica, era stata abbandonata e il regno si era frazionato in vari principati, spesso retti da ex-mercenari libici, ambiziosi quanto buzzurri. Quando studiano questo periodo, gli storici annaspano perchè non sanno a chi attribuire il titolo di faraone, in palio tra tre dinastie (XXII, XXIII, XXIV) che regnarono in contemporanea da cittadine di provincia del nord, promosse a capitali di se stesse: Bubasti, Sais e Tanis, impaludate tra i papiri del Delta.

Di questa anarchia approfittarono nel sud i Kushiti, che si presero una rivincita per le umiliazioni patite dai loro antenati: riconquistando l'indipendenza, scesero il Nilo e dilagarono oltre Tebe, al comando di un re di Napata. Come vendetta poteva bastare. Ma quando uno dei principi libici del Delta (Tefnakht, lo "zio Tom bianco" citato all'inizio) tentò di ricacciarli, i Nubiani decisero di farla finita: invasero il Nord e unificarono l'Egitto sotto la corona del figlio di Kashta, appunto Piye, che fu proclamato faraone.

"Era una rivoluzione epocale" commenta Eugenio Fantusati, docente di Antichità nubiane all'Università La Sapienza di Roma. "Per secoli l'Egitto aveva sfruttato le risorse minerarie della Nubia e trattato la sua gente con atteggiamenti a dir poco razzisti. Annettendo tutto il Nilo e portandone la capitale politica a sud, lontano dal Mediterraneo, i *faraoni neri* dimostrarono che avevano ben poco da imparare dagli egizi, sia da punto di vista militare che sotto il profilo culturale".

Ma la rivoluzione non fu tale solo per la storia d'Egitto: per la prima volta, infatti, un popolo di pelle scura sottometteva dei bianchi e il Terzo Mondo prevaleva sul Primo. Intorno alla Montagna Pura si sono trovate scritte che celebravano l'evento. Una irride i nemici battuti: "Le loro gambe tremavano come gambe di donne". Una si spertica in lodi per Piye: "Tu trasformi i tori in femmine". In una terza il faraone si autodedica un epitaffio che non è certo un esempio di umilità: "Gli uomini possono fare un re, ma a fare me è stato Amon".


Quelle scritte, frutto di un'apologia di maniere, non devono trarre in inganno, Piye non ripagò affatto con massacri e umiliazioni le angherie patite in precedenza dal suo popolo. Al contrario "I faraoni della XXV dinastia" conferma Fantusati "si adoperarono per far risorgere l'Egitto dalla decadenza. E ci riuscirono, perchè il loro Stato tornò presto a essere una superpotenza, in grado di tessere una straordinaria rete di relazioni internazionali".

 

Commenti al Post:
viarigola2010
viarigola2010 il 07/05/12 alle 20:42 via WEB
Lare sta roba di bianchi e neri che si alternano alla guida dell'antico Egitto è molto interessante, ma leggendo il tuo racconto mi sono ricordato come mai non ho mai amato la storia, soprattutto quella straniera, sti cavolo di re avevano nomi troppo difficili da ricordare!!! però anche i loro genitori, guardandosi un pò più avanti del proprio naso, avrebbero dovuto metter in conto che dopo migliaia di anni quei nomi non sarebbero più stati attuali
 
 
Lare_il_silenzio
Lare_il_silenzio il 07/05/12 alle 22:01 via WEB
Il nome Piye significa nella nostra lingua "Immutato", se vediamo la storia che la sua dinastia ha creato... non è un nome così per dire. Lui ha fatto in modo che la storia d'egitto restasse "immuntata" e cioè sempre grandiosa! Inoltre devi sapre che nell'antico egitto, non si davano nomi a caso a coloro che potevano regnare successivamente. In loro doveva esserci sempre un significato simbolico, una specia di lascia passare per il trono. Piye non era l'unico pretendente al trono, ma era l'unico che con un'armata era riuscito a riunificare l'egitto (quello di Ramses II unito e libero e potente). Con il suo nome era predestinato a lasciare un segno nella storia, quindi i suoi genitori avevano scelto "il nome" giusto!
 
   
lunedi.bs
lunedi.bs il 07/05/12 alle 22:42 via WEB
Il "problema" della storia sui banchi di scuola è trovare l'insegnante che ti fa appassionare alla "materia". Ci sono alcune prof che te la presentano in maniera così sterile e "stupida" che dopo 5 minuti già non ti ricordi nulla. Io son stata fortunata: ho trovato quella che "raccontava" la storia durante la lezione come si raccontano le favole ai bambini... in una parola AFFASCINAVA.
 
     
viarigola2010
viarigola2010 il 08/05/12 alle 01:04 via WEB
alle medie mi schiacciavo i brufoli durante le lezioni di storia, alle superiori non credo nemmeno di esser mai stato interrogato, perlomeno gli ultimi due anni no di sicuro ^_*
 
   
viarigola2010
viarigola2010 il 08/05/12 alle 01:05 via WEB
sta cosa non me l'aveva mai detta nessuno, cmq resta il fatto che sono difficili da ricordare perchè difficili da pronunciare, questo però non significa che la loro storia non sia interessante
 
flora11261
flora11261 il 07/05/12 alle 20:45 via WEB
dio che commento che hai fatto :( A parte questo, grazie Lare, l'ho "bevuto" in un attimo questo piccolo spaccato di storia egy. Pensa che anche ora, gli egy del nord non trattano molto bene quelli del sud! mah...il razzismo c'e' in tutto il mondo...
 
 
Lare_il_silenzio
Lare_il_silenzio il 07/05/12 alle 22:14 via WEB
C'è sempre stata una "guerra" infinita tra nord e sud dell'egitto. Il fatto che il sud era molto ricco e il nord effettivamente si manteneva di pesca e altro! I conquistatori del nord hanno sterminato le ricchezze del sud impoverendo il territorio e riducendolo in schiavitù. La storia ovunque vai non cambia!
 
   
viarigola2010
viarigola2010 il 08/05/12 alle 01:06 via WEB
si invertono i poli...magari all'epoca c'è stata una della famose e tanto mistiche inversioni di polarità terrestre ^_* sto scherzando ovviamente ^_^
 
     
flora11261
flora11261 il 08/05/12 alle 12:58 via WEB
e meno male viarigola!!!
 
     
viarigola2010
viarigola2010 il 09/05/12 alle 08:10 via WEB
Flora non è che io son padano, anzi! però mi scoccia vedere tanti sprechi! soprattutto quando ad essere sprecati sono soldi miei provenienti da sacrifici(e con questo commento chiudiamo il dibattito politico)
 
     
Lare_il_silenzio
Lare_il_silenzio il 08/05/12 alle 23:20 via WEB
Ci sono state nella storia della terra 4 invesioni dei poli (fino ad esso riconosciute) 6 diluvi universali con conseguente (il diluvio universare citato nella bibbia non ha avuto conseguente glaciazioni) 5 glaciazioni (e questo è confermato dagli stidi). In questa epoca (2012) si è studiato che un'iversione dei poli non è solo probabile ma è "quasi" (le virgolette sono necessarie) certa!!
 
     
viarigola2010
viarigola2010 il 09/05/12 alle 08:08 via WEB
però siamo già a Maggio, vuoi dire che sia così rapida l'inversione dei poli?
 
     
Lare_il_silenzio
Lare_il_silenzio il 09/05/12 alle 13:38 via WEB
Se rispecchia gli studi fatti sulle precenti inversione dei poli... sì circa in 70/74 ore!!
 
     
viarigola2010
viarigola2010 il 09/05/12 alle 15:30 via WEB
Lare devo dire che sta cosa mi preoccupa davvero...
 
     
Lare_il_silenzio
Lare_il_silenzio il 10/05/12 alle 00:04 via WEB
L'inversione dei poli magnetici non si sa cosa possa essere a livello terrestre. Si spera solo di trovarci in una nuova era glaciale e da questo con le nuove tecnologie riusciamo a salvarci!
 
     
viarigola2010
viarigola2010 il 10/05/12 alle 21:07 via WEB
magari basta solo capovolgere i gps ;-)
 
flora11261
flora11261 il 09/05/12 alle 19:55 via WEB
leggevo su google che oggi e' l'anniversario dello scopritore di tutankamon...avro' detto la mia solita cazzata?
 
 
Lare_il_silenzio
Lare_il_silenzio il 10/05/12 alle 00:02 via WEB
Vero Howard Carter è stato l'ho scripritore della tomba di Tutankhamon. Il sogno dell'archeologo era l'ambizioso progetto di scavare nella Valle dei Re alla ricerca delle tombe dei due faraoni della XVIII Dinastia non ancora scoperte: Amenothep IV/Akhenaton, il faraone eretico, ed il suo successore Tutankhamon. La concessione di scavo nella Valle era ancora in mano a Theodore Davis ma, grazie alle proprie abilità, Lord Carnarvon riuscì ad ottenerne un'altra permettendo così al progetto di muovere i primi passi sicuri. Il progetto di Carter prevedeva uno scavo sistematico dell'intera Valle accuratamente divisa in settori da esplorare in successione ed iniziò nell'autunno del 1917. Gli insuccessi e le gravose spese sostenute in cinque lunghi anni fecero scemare l'entusiasmo di Lord Carnarvon che giunse all'idea, nell'estate del 1922, di concludere l'operazione. Ma Carter ancora credeva alla sua scommessa e riuscì a convincere il proprio finanziatore a concedergli ancora una stagione, il tempo necessario per scavare l'ultimo settore da esplorare. Il 3 novembre ripresero gli scavi, in quest'ultimo settore, di fronte alla tomba di Ramesse VI. Grande fu la gioia quando dalla sabbia, già il secondo giorno di scavo, riaffiorò un gradino che presto si trasformò in una scala che giungeva ad una porta con ancora intatti i sigilli della necropoli, segno che non era mai stata violata nelle migliaia di anni dalla sua chiusura. Lord Carnarvon venne immediatamente richiamato in Egitto per presenziare all'apertura della porta e giunse ad Alessandria d'Egitto il 20 novembre. Il 26 novembre Howard Carter e Lord Carnarvon erano di fronte alla porta rimasta inviolata dal XIV secolo a.C., venne fatto un foro per ispezionare l'interno e si poté appurare che il corredo funerario era intatto. Il giorno seguente venne finalmente aperta la porta rivelando così tutta la grandiosità del corredo ancora intatto compresi il sarcofago ed i vasi canopi. Così come da accordi per la concessione di scavo, si iniziò la catalogazione di tutti i reperti del corredo prima di inviarli al museo del Cairo dove sarebbero stati esposti al pubblico. L'operazione richiese molti anni nei quali giornalisti di tutto il mondo giunsero a testimoniare quella che è considerata a tutti gli effetti la più grande scoperta archeologica del XX secolo. Non per la ricchezza del suo corredo, accumulato utilizzando anche corredi di altre tombe per effettuare una rapida sepoltura del defunto, bensì per la scoperta di una tomba faraonica ancora inviolata. Il 16 febbraio del 1924, alla presenza di Carter ma non di Lord Carnarvon (morto l'anno precedente), venne aperto il sarcofago che rivelò all'interno la mummia intatta del faraone bambino contenuta in un sarcofago d'oro massiccio del peso di circa 110 kg, con il volto coperto da una maschera d'oro massiccio riproducente le sembianze del defunto. Una curiosità: Carter in una confidenza ad un amico, disse che nel momento in cui intrò in quella tomba scopri il giorno è l'ora della sua morte che aspettò per ben 65 anni. In seguito Howard Carter si ritirò dall'archeologia e divenne un collezionista. Morì a Londra nel 1939, all'età di 65 anni appunto!!
 
   
flora11261
flora11261 il 10/05/12 alle 22:37 via WEB
Grazie Lare...
 
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