Creato da August_Rain il 09/09/2007
E se...forse potrei...ma no...bé infondo...tutto sommato...ma se poi...bha!
 

 

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Legge del taglione needed!

Post n°33 pubblicato il 28 Ottobre 2007 da August_Rain
Foto di August_Rain

Chi é la bestia?

Pare che Guillermo Habacuc Vargas, nato in Costarica, goda come artista di notevole fama, almeno dalle sue parti. Dovrebbe essere uno dei rappresentanti del suo Paese nella Biennale Centroamericana del 2008, in Honduras.(...). Appartiene al filone dei provocatori che elevano al rango di creazione artistica qualsiasi eccentricità e stravaganza, gradevole o sgradevole che sia. (...).

Il citato Habacuc s’è invece reso colpevole d’una infamia che l’ha additato al disprezzo e all’indignazione di quanti ne hanno avuto notizia. In un quartiere periferico di Managua ha catturato, con l’aiuto di cinque ragazzini cui è spettata poi una mancia, un mite cane randagio, e l’ha esposto in una galleria d’arte (si fa per dire) con la scritta «Un perro enfermo, callejer », un cane di strada malato. La povera bestia era legata a una catena, e a qualche metro di distanza l’orribile Guillermo aveva collocato una ciotola di cibo, non raggiungibile.

L’opera d’arte consisteva nell’esibizione mostruosa di questa sofferenza e di questa agonia. Ovviamente all’animale è stata negata, insieme al nutrimento una qualsiasi assistenza medica. Alcuni visitatori della mostra si avvicinarono all’« artista» per chiedergli che liberasse il cane. Ma lui rifiutò decisamente, non poteva permettere che il suo capolavoro fosse pregiudicato da intromissioni d’estranei. Vargas è un mascalzone e probabilmente anche un pazzo. Sono strettamente consigliabili nei suoi confronti, misure cautelari. Una delle quali potrebbe consistere nel tenerlo legato a una catena, senza cibo.

Ma l’aspetto più sconvolgente di questa storia non sta nel sadismo d’un personaggio da film horror. Sta nella indifferenza, o nella protesta solo blanda, di coloro che hanno visitato l’esposizione. Sta nell’inazione delle autorità -magistratura e polizia-cui spetta il compito di impedire gesti disumani. Sta soprattutto nell’ipocrisia con cui il Madc (Museo de arte y diseno contemporaneo) legittima la sua stima per Habacuc Vargas e la mancanza d’una qualsiasi deplorazione per la sua crudeltà. Il Madc rifiuta ogni intervento, a cominciare dalla cancellazione dell’Habacuc dal catalogo della Biennale Centroamericana del 2008. Si atteggia a difensore e protettore delle libertà intellettuali e artistiche. «Un’opera anche se discussa e discutibile- sta scritto in un comunicato-deve servire di spunto per opinioni diverse, e sia pure contrarie, però non devemai dare spunto a censura.

fonte: ilgiornale.it


Una raccolta di firme sta cercando di impedire la partecipazione di Vargas alla biennale 2008 in Honduras. Io? n.136428

 
 
 
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Io mi sono sentita ferita quando ho perduto gli uomini dei quali mi ero innamorata. Oggi sono convinta che non si perde nessuno, visto che non si possiede nessuno. Questa è l'autentica esperienza della libertà: avere la cosa più importante del mondo, senza possederla.
(P. Coelho)

 

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Sacrificarsi per un futuro migliore o vivere il presente senza garanzie per il dopo? Ma la vita è veramente come il gelato biscotto vaniglia e cioccolato? Io preferivo la vaniglia, allora iniziavo a mangiarlo dal cioccolato, così me la tenevo per la fine. Da vero cattolico mettevo il sacrificio davanti e la goduria dopo. Una volta a metà mi è caduto, proprio quando dovevo mangiare la vaniglia... ploff! Per terra. Una volta solamente. E se la mia vita fosse proprio quella volta?
(F. Volo)

 

Lilo & Me

Vedete questa bambina?

Sono io in versione cartone animato!
Troppe cose ci accomunano...


entrambe ottime ballerine di Hula...


...vendicative...


...amanti della velocitààààà...


...stesse passioni...


...stesso temperamento...


...entrambe con un buffo
mostriciattolo tra i piedi...


...e con un grande insegnamento
nel cuore...
"Ohana significa Famiglia.
Famiglia significa che nessuno
viene abbandonato o dimenticato."


 

Comunicare. È la prima cosa che impariamo davvero nella vita.
La cosa buffa è che più noi cresciamo, impariamo le parole e cominciamo a parlare e più diventa difficile sapere cosa dire, o peggio ottenere quello che davvero vogliamo.
...
E alla fine della giornata ci sono delle cose delle quali non si può fare a meno di parlare. Certe cose semplicemente non vogliamo sentirle, e altre le diciamo perché non possiamo più tenerle dentro.
Per certe cose non servono parole, certe cose si fanno e basta.
Alcune cose si dicono perché non si ha altra scelta.
E alcune cose le lasciamo dentro noi stessi.
E non accade molto spesso ma di tanto in tanto alcune cose semplicemente parlano da sole.

(é la mia amica Meredith che parla)

 

Il forum della mia sorellina

Pinkly Stars
 
 




In your eyes
I see the light and the heat
In your eyes
I want to be that complete
I want to touch the light
The heat I see in your eyes.

 

Area personale

 

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È il quarto cuore che mi si rompe
e tu non te ne accorgi.
È vero che si spezzano in silenzio:
non sono cuori estroversi o allarmisti.
Ma, per favore, fa un pò d'attenzione.
Me ne rimane solo uno di ricambio.
(Luis Manuel Garcia)

 


Oh, piccolo principe, ho capito a poco a poco la tua piccola vita malinconica.

Per molto tempo tu non avevi avuto per distrazione che la dolcezza dei tramonti.
Ho appreso questo nuovo particolare il quarto giorno, al mattino, quando mi hai detto:
"Mi piacciono tanto i tramonti. Andiamo a vedere un tramonto..."
"Ma bisogna aspettare..."

"Aspettare che?"
"Che il sole tramonti..."

Da prima hai avuto un'aria molto sorpresa, e poi hai riso di te stesso e mi hai detto:
"Mi credo sempre a casa mia!..."
Infatti. Quando agli Stati Uniti e' mezzogiorno tutto il mondo sa che il sole tramonta sulla Francia.
Basterebbe poter andare in Francia in un minuto per assistere al tramonto. Sfortunatamente la Francia e' troppo lontana.
Ma sul tuo piccolo pianeta ti bastava spostare la tua sedia di qualche passo.
E guardavi il crepuscolo tutte le volte che volevi...

"Un giorno ho visto il sole tramontare quarantatre' volte!"
E piu' tardi hai soggiunto:
"Sai... quando si e' molto tristi si amano i tramonti..."

"Il giorno delle quarantatre' volte eri tanto triste?"
Ma il piccolo principe non rispose.

 

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