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Un blog creato da fran6319 il 08/04/2010

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Tchaikovsky : Symphony No.2 in C minor, Op.17 "Little Russian"

Post n°353 pubblicato il 07 Gennaio 2013 da fran6319

Il poeta è un fingitore

finge così totalmente

da fingere che è dolore

il dolore che davvero sente

Esiste una stanchezza dell'intelligenza astratta, che è la più spaventosa delle stanchezze. Non pesa come la stanchezza del corpo, né inquieta come la stanchezza della conoscenza emotiva. È un peso della coscienza del mondo, un non poter respirare con l'anima. Allora - come se il vento si abbattesse su di esse, come su delle nuvole - tutte le idee in cui abbiamo sentito la vita, tutte le ambizioni e i disegni su cui abbiamo fondato la speranza del nostro domani, si squarciano, si aprono, si allontanano, divenute ceneri di nebbia, stracci di ciò che non è stato ne avrebbe potuto essere.( Il libro dell inquietudine)

 

 

 

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Commenti al Post:
giulli61
giulli61 il 07/01/13 alle 23:39 via WEB
...oggi giornata energica e produttiva...domani???a prestissimo;)
 
defgio
defgio il 10/01/13 alle 23:00 via WEB
bellezza che aiuta ad infrangere limiti ... che trascina oltre la forza , che illude alcune volte al contatto divino ... la bellezza riesce ad allontanare dalla dimensione ignota della realtà , che non sopportiamo , per trascinare la vita al limite della stessa , tanto da sfidarla e darla in cambio dell' ebrezza della vita stessa ... per vivere biogna rischiare di non vivere .... per vivere occorre sentirla scappare , per riafferrarla all' estremo momento , quando sembra tutto finito ... mi chiedo cosa si prova quando all' ultimo campo , quello avanzato , quando due scalatori decidono uno di salire e l' altro di scendere , quello che salirà conquisterà la vetta e poi tornerà indietro vivo .... quale euforia gli ha fatto varcare il limite della sopportazione , forse l' ultima sua sfida .... bye
 
 
fran6319
fran6319 il 24/02/13 alle 13:17 via WEB
L ultima sfida è quella della vita che perde contro la morte.un abbraccio Giò.Forza e coraggio....non è un modo di dire...ma vera partecipazione reciproca.:)
 
macrio1
macrio1 il 11/01/13 alle 00:07 via WEB
Le parole su un pentagramma saranno per sempre musica... chiave di violino... :-*
 
 
fran6319
fran6319 il 24/02/13 alle 13:18 via WEB
Sempre il violino!!
 
lab79
lab79 il 14/01/13 alle 02:13 via WEB
Sono parole, e musica, che in questo momento mi lasciano un segno.
 
alambicco0
alambicco0 il 23/02/13 alle 16:43 via WEB
Mi spiace ma non condivido l'idea del poeta-fingitore. Lui è il primo biografo di se stesso e dei suoi sentimenti che sono, a mio avviso, indiscutibilmente autentici. L'attore lo è; fingitore. In ogni replica e in ogni citazione del poeta l'attore interpreta, si immedesima: recita... ma non è lui l'autore, non è lui il poeta e non potrà mai esserlo poichè un'altra persona, quindi finge.
 
 
fran6319
fran6319 il 24/02/13 alle 13:15 via WEB
Fondamentalmente concordo con la tua visione del poeta.Ma di contro, a mo' di provocazione è Pessoa stesso che si definisce tale: "Dicon che fingo o mento quanto io scrivo. No: semplicemente sento con l'immaginazione, non uso il sentimento. Quanto traverso o sogno, quanto finisce o manco è come una terrazza che dà su un'altra cosa. È questa cosa che è bella. Così, scrivo in mezzo a quanto vicino non è: libero dal mio laccio, sincero di quel che non è. Sentire? Senta chi legge" In una poesia c è. si, emozione, personale che si tramuta in universale come i sentimenti stessi, ma anche e soprattutto riflessione profonda; è questa profondità di pensiero, che può sorgere anche solo nel "guardare" bene, in chiave diversa, una fredda realtà che egli sa tramutare in versi sublimi. In fondo anche il libro dell inquietudine è poesia pur essendo mere,profonde,intime,a volte superflue riflessioni,rese magistralmente. L immaginare è una capacità di estendere ed "oggettivizzare" emozioni che il poeta riesce a fare talmente proprie da "fingere che è dolore il dolore che davvero sente"... Sicuramente il poeta costituisce un mondo singolo che contiene tanti mondi e tante verità. Un sorriso.Fran.
 
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