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poesie e testi critici inerenti alle opere
 

 

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Le realta` fantastiche di Tazio Facchini

Post n°18 pubblicato il 28 Agosto 2011 da taziofacchini

E` evidente che la considerazione per l'arte abbia raggiunto nel nostro secolo due straordinarintraguardi in diametrale antitesi: i linguaggi artistici mai sono stati talmente autonomi e , a loro modo, specializzati; mai il divario culturale tra ncoloro che producono arte e chi dovrebbe esserne il destinatario e` stato tanto ampio.. C'inducono a questi pensieri l'onesta` pittorica di Tazio Facchni e la sua commossa professione artistica. Questa situazione, che ha raggiunto un'evidenza drammatica, all'orlo del completo disinteresse pubblico, e` paradossalmente contrassegnata dall'edificazione di sempre piu` numerosi nuovi sontuosi musei per contenere opere di cui pare non interessarsi nessuno, salvo il rituale pellegrinaggio all'occasione delle mostre alle quali, per puro snobbismo o per l'ottima capacita` persuasiva della pubblicita`, non si vuol mancare seppure evitando il minimo sforzo per informarsi sulle qualita` e i principi espressi dalle opere cui si rende visita. Ai linguaggi spersonalizzati attualizzati dal successo internazionale dei media elettronici, gli artisti giovani rispondono, come dice Bonoto Oliva, con soluzioni tribali, regressive e reazionarie. Sempre piu` operare e divenuto un fatto privato in una societa` che, peraltro, sembra non potersi privare dell'arte, dal ruolo sociale dubbio e incerto. In particolare la pittura e` un rituale al quale sacrificano gli ultimi sacerdoti incapaci di rinunciare al modo espressivo che per loro e` necessita` imprescindibile. Quando si osserva l'opera affastellata e disorganica di Tazio Facchini, pero` marchiatada un segno talmente individuale da essere inconfondibile, cosi` liberamente trasmigrante da un surrealismo posmagrittiano a un informalismo postnucleare, sempre e comunque di derivazione fantastica , si ha l'impressione di sfogliare le pagine di un diario estemo, un'esplorazione spirituale interiore che ha superato la 'finis terrae', oltre le raziocinanti metodologie estetiche, oltre le categorie stilistiche, cercando l'abbandono completo al gesto colorante e la fuga dal centro strutturale che ha sempre costituito la certezza convenzionale ( e convegniente ) per ogni pittore. Per questo ogni suo dipinto sta` a se`, non viene concepito conseguenzialmente all'opera gia` svolta e rappresenta un evento nuovo rispetto a se` stesso. Tazio Facchini , in omaggio a questa tormentosa liberta`, spesso  rinuncia alla propria ben dimostrata abilita` disegnativa per conseguire un abbandono delirante dove intervengono, come sopravviventi codici, solo i resti di una concezione strutturale e un'armoinia cromatica che sono in lui evidentemente condizionamenti formativi ninestinguibili. E in questo processo egli evidenzia l'approccio a un polistrumentalismo che lo vede impiegare tanto i pennelli quanto la tecnica pulviscolare delle bombolette, procedimenti che identificano certi suoi momenti d'astrazione e di spontaneismo gestuale. Insomma Tazio Facchini consegue immagini che proprio per la loro espressa dissociazione da qualsivoglia procedura programmatica esprimono sia dal punto di vista iconografico, con immagini, tanto quelle "astrattiste" quanto quelle "figurative", che sembrano internamente scosse da un fremito epilettico che mentre le irrita le irridigidisce, rendendole quasi minacciose, immuni da qualunque gradevolezza e da qualunque facilismo, una inquietudine che e` ormai ben lontana dall'ansia esplorativa, dai dubbi che gli artisti esprimevano ancora solo qualche decennio fa; sia dal punto di vista delle soluzioni aniconiche che s'alternano come ricerca collaterale e piu ` spontanea. Si tratta piuttosto di uno smarrimento drammatico, un'angoscia bruciante, un disorientamento che non vede piu` alcuna stella poilare a giudare il cammino dei pittori. Il loro percorso  ha smesso di essere avanzante, e tornare sui vecchi sentieri - ben sappiamo - non conduce ad alcuna meta invitante. Renzo Margonari , 1997. docente, critico e pittore.  Testo pubblicato su libretti d'arte concomitanti a mie mostre personali antologiche nel 1998 e nel 2005. e sul settimanale: La gazzetta del po, nel 2005.

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Commenti al Post:
minarossi82
minarossi82 il 11/11/16 alle 17:22 via WEB
mi piace molto questo blog gli articoli sono proprio interessanti. Ciao da

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