l'autunno e le rose

Post N° 53


Al fondo di tutte le sere che promettono nevenelle carezze provvisorie, nel transito delle stagioniio ti trovo ancoraquando brindi nei ristoranti vuotie cammini in equilibrio fra le piazze di novembre e la lunasopra le cartoline, sospeso sul filo dei giornie i tuoi giorni sono carte che io volto a una a unae mi svelano i tuoi risvegli e le tue ferite, le mani che spargono salee le mani che versano il vino e scrivonodietro le foto le tue parole che non danno pace.Così ora so a chi racconti delle stanze d'albergoe delle lettere che hai chiuso senza salutaree dei sorrisi già dati di mancia, e quelliancora da dare che risuonano quinelle mie mani come monete da spendere.Ma i conti mi dici non tornano maicome te e bastano appena per pensartisu aeroplani di carta che atterrano dopo la neveche la sera ci ha portato e io ti pensoubriaco di pane e di cielo, più chiarodegli occhi delle donne amate, di quelleche sono passate senza voltarsicome l'estate di San Martino,e quelleche scendono le scale senza più darti il braccioperchè ti hanno visto partire e confondonole carte per un altro viaggio e leggonole tue parole che non danno pace ma nel buioti salutano con la mano ancora un milione di volte.