CONTATTA L'AUTORE
Nickname: Vicky_Valence
|
|
|
![]() ![]() ![]() ![]() Età: 34 Prov: MI |
I MIEI LINK PREFERITI
« La passione è passione ! | Un'onda » |
Post n°19 pubblicato il 12 Agosto 2013 da Vicky_Valence
E’ stato provato che la musica può avere effetti e reazioni anche sull’organismo. La musicoterapia si basa proprio sul principio che il nostro cervello non ‘ascolta’ semplicemente la musica ma la ‘sente’ letteralmente, e questo ha effetti evidenti e concreti sul benessere. Già in passato è stato osservato che l’ascolto prolungato di musica classica causa un notevole aumento della produzione di latte negli animali e test simili avevano dato lo stesso risultato anche sulle donne. Una canzone può avere effetti sulla salute quindi? Secondo un recente studio portato avanti dall’Università di Pavia e pubblicato sulla rivista Circulation è una teoria verosimile. La musica fa bene al cuore e può essere uno strumento di aiuto nella prevenzione di infarti ed ictus. È la recente scoperta tutta italiana in tema di musicoterapia. Secondo lo studio condotto dal team di Luciano Bernardi, il flusso sanguigno varia a seconda del ritmo musicale; di conseguenza si potrebbe provare a controllare il flusso cardiovascolareutilizzando ritmi musicali differenti. Si è notato che ritmi veloci aumentano la pressione ed il battito cardiaco, mentre ritmi più rilassati ne causano la netta riduzione. La ricerca ha coinvolto 24 soggetti sani (12 musicisti e 12 non musicisti) che hanno ascoltato diversi tipi di musica (dalla Turandot di Puccini alla Nona di Beethoven, dalla cantata di Bach al Va Pensiero di Verdi): diversi ritmi, a volumi differenti in cuffia. Gli studiosi hanno misurato battito cardiaco, frequenza respiratoria, velocità del flusso arterioso edelasticità dei vasi e hanno concluso che diversi ritmi e stili musicali possono influire sull’andamento pressorio. Bernardi , autore dello studio, ha spiegato: “Un ritmo più veloce aumenta la pressione e il battito cardiaco, mentre uno più lento li riduce“. Ai partecipanti dello studio sono state date delle cuffie e le variazioni del flusso sanguineo sono state misurate tramite elettrocardiogrammi. “Abbiamo scoperto che anche cambiando lentamente il volume della musica si può ottenere lo stesso effetto“, ha spiegato Bernardi. “Ritmi rapidi a volume crescente – ha aggiunto – causano una leggera eccitazione, mentre quelli che rallentano causano un rilassamento. Mettendo in pausa la musica abbiamo visto una riduzione della respirazione, pressione sanguinea e battito cardiaco, a volte anche al di sotto dei valori iniziali“. Utilizzare il ritmo e il volume di una musica potrebbe risultare utile nel controllo del flusso sanguineo nelle terapie di riabilitazione per infarti e ictus. |
https://blog.libero.it/avicii/trackback.php?msg=12277709
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
AREA PERSONALE
TAG
CERCA IN QUESTO BLOG
MENU
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: StefanoGirasole
il 17/03/2017 alle 19:34
Inviato da: bugbear
il 28/12/2013 alle 16:14
Inviato da: naturadgl12
il 20/09/2013 alle 13:31
Inviato da: oklinux
il 06/09/2013 alle 12:34
Inviato da: narratoredellepianur
il 03/09/2013 alle 15:32