Carissimi amici, una signora l'altro giorno mi ha posto questo quesito...
Il marito, dal quale è divorziata da qualche anno, ora ha ricevuto una cospicua eredità che gli ha fatto notevolmente aumentare la consistenza patrimoniale. Ebbene, a tal proposito, la signora vorrebbe che le venisse aumentato l'importo dell'assegno divorzile.
Questo purtroppo non è possibile!
Infatti, la legge italiana , subordinando la revisione dell’assegno alla sopravvenienza di giustificati motivi non ha inteso stabilire un automatismo fra i miglioramenti della situazione economica del coniuge obbligato, successivi al divorzio, e l’aumento dell’assegno, anche perchè è necessario, in tal caso, valutare se ed in quale misura il coniuge che richieda la rivalutazione dell’assegno possa ritenersi titolare di un affidamento a un tenore di vita correlato a detti miglioramenti, in relazione alla loro natura.
Infatti, la Corte di Cassazione recentemente (Sentenza n. 12687 del 30 maggio 2007) ha specificato che " occorre accertare se detti miglioramenti siano rapportabili all’attività svolta, in costanza di matrimonio, o al tipo di qualificazione professionale dell’onerato; fra tali incrementi non possono ricomprendersi i miglioramenti dovuti ad eredità ricevute dall’onerato dopo il divorzio, risultando i relativi incrementi reddituali privi di collegamento con la situazione economica dei coniugi durante il matrimonio e con il reciproco contributo datosi nel corso di esso."
La Cassazione ha sottolineato che " le aspettative ereditarie sono infatti, sino al momento dell’apertura della successione, prive, di per sé, di valenza sul tenore di vita matrimoniale e giuridicamente inidonee a fondare affidamenti economici; con la conseguenza che, mentre le successioni ereditarie che si verifichino in costanza di convivenza coniugale, incidendo sul tenore di vita matrimoniale, concorrono a determinare la quantificazione dell’assegno dovuto dal coniuge onerato, quelle che si verifichino dopo non sono idonee ad essere valutate."