Raccolta di mie "vecchie" scritture, descriventi un lungo viaggio introspettivo, cagionato da "un perduto amor"... (Parte diciannovesima)
“Sebbene il fato m’abbia donato una sembianza umana un misterioso straniero vive in me / Lo conosco a malapena e di tanto in tanto lo penso / Improvvisamente, come qualcuno che si desti in modo brusco da un sogno".
Jean Cocteau
Appunti da un Viaggio... Sogno numero 8
“Bruscamente non più esploratore, ma divertito spettatore di semplice spettacolo. Ignari burattini mossi da illusi burattinai, comandati ancora da inconsci burattini convinti anch’essi d’esser burattinai… La catena di fantocci, sembra non aver fine all’orizzonte”.
Sollevo uno specchio,
ogni burattino ora vede il suo burattinaio,
ogni burattinaio s’accorge del burattino che alle sue spalle lo comanda.
Spiazzati improvvisano nuovi ed anomali movimenti.
Si dimenano, si torcono, alcuni si spezzano,
altri cercano un nuovo precario equilibrio,
tutti però vorrebbero rompere lo specchio!
Compiaciuto rifletto.
Finalmente osservano ciò che negano,
l’evidente immagine della loro miserevole prigionia esistenziale!
Axelber