James Douglas Morrison

" Crescere vuol dire avere il coraggio di non strappare le pagine della nostra vita ma semplicemente voltare pagina.
Crescere significa riuscire a superare i grandi dolori senza dimenticare.
Crescere significa avere il coraggio di guardare il mondo e di sorridere.
Crescere significa guardarsi indietro e abbracciare i ricordi senza piangere.
Crescere è saper distinguere la realtà dai sogni.
Crescere è sapersi rialzare dopo una brutta caduta.
Crescere... non tutti hanno voglia di crescere... forse perché sono consapevoli delle difficoltà che incontreranno crescendo... "

Dedicata a me solo.

 

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Creato da: axenxio il 08/03/2009
la vita é una sola. Viviamola come semplicemente siamo ....e non fermati ai primi post, vai anche più sotto se hai il coraggio.

 

 
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Giustizia?

Post n°15 pubblicato il 04 Maggio 2009 da axenxio
 
Tag: Verità

Dal Corriere della Sera. anche sei nostri giornali sono "informazione" di parte politica, purtroppo, qualche notizia vera viene scritta.
Io personalmente odio che ci siano ancora dei popoli che non vogliono crescere e amare, soprattutto se la società del mille é maschilista fortemente radicata. é un mio pensiero, poi ognuno la pensa come vuole.


Inutile la mobilitazione delle associazioni internazionali per i diritti umaniNiente perdono, Delara giustiziataLa ragazza-pittrice condannata per un omicidio avvenuto quando aveva 17 anni è stata impiccata all'alba

Delara Darabi
Delara Darabi
ROMA - La condanna è stata eseguita. Delara Darabi, la pittrice di 23 anni condannata al patibolo per la complicità in un omicidio commesso nel 2003, quando aveva solo 17 anni, è stata giustiziata nella prigione di Rasht, in Iran. E' stata uccisa di mattina presto, di venerdì, giorno sacro per gli islamici. E senza che ne fosse data notizia al suo avvocato né alla sua famiglia, secondo quanto spiega Mohammad Mostafaei, un avvocato attivo nel campo dei diritti umani, citato dal sito di Iran Human Rights.

LE ULTIME DRAMMATICHE PAROLE - Mostafaei scrive in una lettera: «La madre di Delara ha incontrato la figlia in prigione appena ieri. La ragazza è apparsa di buon umore, ma questa mattina Delara ha telefonato a sua madre: "Stanno per impiccarmi adesso, per favore aiutatemi, ditegli di non farlo!". Improvvisamente qualcuno ha strappato la cornetta a Delara e ha detto a sua madre: "Uccideremo tua figlia ora, non c’è niente che tu possa fare per impedircelo"». Dunque la donna è stata impiccata nonostante un movimento di pressione internazionale che raccoglie attivisti per i diritti umani di varia provenienza avesse ottenuto un rinvio dell'impiccagione. Si era parlato di una dilazione di due mesi, rispetto alla data del 20 aprile nella quale era stata fissata inizialmente l'esecuzione. Invece il boia ha atteso solamente dieci giorni, poi ha calato il cappio.

IL RINVIO - Il provvedimento di rinvio era stato certificato dal capo della magistratura di Teheran, l'ayatollah Mahmud Hashemi Shahrudi, che aveva parlato di una sospensione «per un breve periodo di tempo» per dare modo alla famiglia della vittima di riflettere sulla richiesta di perdono avanzata dai genitori di Delara. Shahrudi non aveva però annullato l’esecuzione, come richiesto invece dalle associazioni dei diritti umani e dagli attivisti iraniani. Iran Human Rights, Amnesty International e le altre associazioni che si erano battute per la sua salvezza - puntando soprattutto sulla minore età della ragazza all'epoca dei fatti - avevano parlato di possibili violazioni della legge internazionale. L'Iran ha ratificato la Convenzione Onu per i diritti dell'infanzia, che per l'appunto vieta la pena di morte per i minorenni. Ma di fatto ancora non ne segue le indicazioni: un'ipotesi di normativa per dare applicazione concreta alla Convenzione è stata redatta dalle autorità giudiziarie iraniane e trasformata in un progetto di legge che stabilisce pene più leggere per i minori. Ma il provvedimento è ancora fermo in parlamento.

«PREZZO DEL SANGUE» - La legge iraniana è basata su una interpretazione della Sharia e prevede che un condannato a morte per omicidio possa avere salva la vita se i familiari della vittima concedono il perdono. Di solito ciò avviene in cambio di un risarcimento in denaro. Questo però non è avvenuto. Già in passato i parenti della donna uccisa - una cugina del padre di Delara, che nel 2003 aveva 58 anni -, avevano rifiutato questa opzione. Una posizione che non è cambiata, nonostante i giudici abbiano concesso loro qualche giorno in più di riflessione. Delara proviene da una famiglia benestante e i suoi genitori si erano offerti di pagare il cosiddetto «prezzo del sangue», l'indennizzo ai parenti della vittima, primo passo per arrivare a quel perdono formale che avrebbe permesso di fermare l'esecuzione. Ma la famiglia della donna uccisa non ne ha voluto sapere.

«ERRORI DEI GIUDICI» - L'avvocato di Delara, Abdolsamad Khoramshahi, dal quotidiano Etemad aveva parlato di errori nella gestione del caso da parte dei giudici. Il legale avrebbe anche raccontato di come la donna sarebbe stata anche drogata dal suo compagno di allora. Delara si era infatti inizialmente addossata le responsabilità per quanto accaduto. Dopo il processo di primo grado, aveva ritrattato la sua confessione e aveva raccontato una nuova verità. Aveva parlato di come, con il suo gesto, avesse cercato di coprire l'allora compagno, di due anni più vecchio di lei, autore materiale dell'omicidio. Ma non è riuscita a convincere i magistrati della sua innocenza e nel febbraio del 2007 la Corte suprema di Teheran, ritenendola comunque coinvolta attivamente nell'assassinio e non accettando l'idea che fosse stata una semplice testimone, aveva confermato la sentenza.

«L'ONU INTERVENGA» - «L'esecuzione di Delara è stata possibile perché l'Iran continua a pensare di poter agire da sola e che le reazioni internazionali siano solo parole e non abbiano conseguenze - dice Mahmood Amiry-Moghaddam, portavoce di Iran Human Rights -. Delara è il simbolo di tutti i minorenni in carcere ed è ora che Teheran paghi le conseguenze per una violazione della convenzione sui diritti dell'infanzia che pure ha sottoscritto. L'Onu deve fare in modo che quei principi trovino attuazione e non siano semplicemente un pezzo di carta». In Iran ci sono attualmente 150 minorenni in attesa di condanna a morte.

Carlotta De Leo
01 maggio 2009(ultima modifica: 02 maggio 2009)

 
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Commenti al Post:
sexyvoice265
sexyvoice265 il 04/05/09 alle 14:20 via WEB
grazie luca...cio' che haipubblicato dovrebbe avere per ogni uomo e donna di una societa' civile un vaore immenso....ma mi chiedo....perche' a livello politico non facciamo niente?? perche'non parliamo in questo caso di embargo economico?? sai quante ragazze come lei ci sono ancora nelle carceri di paesi come iran.iraq...afghanistan..... bisogna dire basta...la vita' e' un diritto per tutti
(Rispondi)
 
 
axenxio
axenxio il 04/05/09 alle 15:53 via WEB
I politici? Dove sono quelli veri? I politici veri siamo noi gente comune che vive la vita ma non hanno il potere di decidere e non quei stupidotti dal culo grosso che "scaldano la sedia" che la tolgono agli altri!!!! Lo so, ci sono molte ragazze nella stessa condizione, anche qui in Italia, italiane!!! Che schifo!!! Che fare? Noi siamo un virus, buono e può infettare il sistema. Si parte da pochi, ma si può arrivare a molti, di più del numero dei politici di questo mondo. Se più di mille politici governano l'Italia, 60.000.000 di Italiani potrebbero sterminarli. é un mio pensiero, poi ognuno fa quello che vuole.
(Rispondi)
 
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Anche se un giorno cancellerai tutto quello che ti sei costruito per farti conoscere agli altri, un giorno lo potrai ricostruire perché la tua personalità non cambia del tutto, migliora.

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Io scrivo poesie. Ne ho circa 350 racchiuse tra le pagine dei diari e mille foglietti sparsi in tutta la casa. Sono poche, c'é chi ne ha scritte molte di più. Ogni pezzo di carta per me é un'ispirazione. La poesia mi ha accompagnato nella mia infanzia, adolescenza per arrivare a maturare fino ad oggi, raccogliendo ciò che la mia vita riusciva a percepire intorno a me.
La poesia che ogni persona potrebbe scrivere é raccontare la propria vita racchiusa nel vortice dei sentimenti e sensazioni che vive.
La poesia che una persona racconta ogni giorno é quella di essere se stessa con gli altri.

                                                                                             Axe

 

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