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Concessa la grazia a Bompressi

Post n°22 pubblicato il 31 Maggio 2006 da demiurgo0

Svolta nella complicata vicenda Calabresi: il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha graziato Ovidio Bompressi, che insieme ad Adriano Sofri è stato ritenuto mandante dell'omicidio, il 17 maggio 1972, del commissario Luigi Calabresi. Era stato condannato a 19 anni di carcere. Grande la sua gioia, fino a commuoversi: "Finalmente posso respirare  e non piangere tutti i giorni". Parole diffuse dai genitori, Renato e Gilda. Felice la figlia, Elisabetta: "Siamo tutti felici che sia finito
questo incubo", dice.

Niente invece è stato ancora deciso per Sofri, che sulla carta continua a scontare una condanna a 22 anni di reclusione. Napolitano ha però precisato, parlando di lui a margine della commemorazione dedicata al sindacalista Luciano Lama, che "attendiamo il seguito agli annunci del ministro di Giustizia, poi sarà presa una decisione".

Questo perché i gravi problemi di salute per i quali è stato ricoverato alla fine del 2005 in ospedale, hanno spinto i giudici a concedere la sospensione della pena. Da allora lo scrittore, ex leader del movimento di Lotta Continua, vive a casa sua.

Poi il presidente ha spiegato: "Il decreto di grazia per Bompressi è stato predisposto dal ministro di Grazia e giustizia, la questione è stata ripresa al punto in cui era stata interrotta l'8 novembre del 2004 con la lettera del presidente Ciampi", questione "poi conclusa con la lunga vicenda del conflitto dinanzi alla Corte perché il presidente della Repubblica aveva chiesto al ministro di predisporre il decreto di grazia per Bompressi. E' stato fatto ed io l'ho immediatamente firmato".

Anche Nicola, uno dei frigli di Adriano Sofri, ha commentato la decisione di Napolitano: "Sono contento per Ovidio: è un buon inizio per il nuovo governo", ha detto. Soddisfatti insieme a lui il setgretario dei Ds, Piero Fassino, che ha definito la decisione "saggia", e Oliviero Dilberto (Prs), che lo ritiene un "atto di giustizia". E Fausto Bertinotti sottolinea: "Matura la grazia per Sofri".

Ed è già polemica. Per l'ex ministro della Giustizia, Roberto Castelli, le parole sono poche. "Ingiustizia è stata fatta", ha detto. E ha continuato attaccando la sinistra, colpevole di un errore duplice: una volta "nei confronti delle vittime del terrorismo e dei loro parenti, e l'altra nei confronti di tutti quei detenuti che nelle medesime condizioni di Bompressi hanno chiesto la grazia e se la sono vista negare".

 
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