Piccoli passi

lonelyness


Non mi fermo mai. O almeno ci provo. Al lavoro sembro il diavoletto della Tazmania, perchè devo riempire i vuoti di quando lui non c'è. Ed è pazzesco come ci si abitua subito alla presenza mentre la mente si rifiuta di accettare l'assenza.Sapevo che sarebbe stato diverso, prima eravamo sempre in contatto, in ogni momento potevo scrivergli e sapevo che lui avrebbe risposto, prima era diverso.Prima si ingegnava per stare con me anche un minuto mentre dava da mangiare al cane, ora non è più così, e non dipende da lei, lei per esempio stasera non c'è.Dipende da lui.Questo discorso mi porterà a scrivere cose che non sono pronta a leggere, e nemmeno a dire ad alta voce, mi rendo conto che sia un comportamento un po' vigliacco, tanto poi le cose sono lo stesso in quel modo, solo che ancora non ci riesco nemmeno a pensarle a lungo.Perchè fanno male.Ma dovrò farci i conti, e anche presto, prima che la mia voglia di portare avanti questa storia offuschi i fatti.E per adesso.. lascio il discorso così.devo lavorare stasera.. ho già un nodo in gola.. e sono contratta come qualcuno che sta difendendosi dal mondo. E rimane vero che lo sento e poi non capisco più nulla.. ma nel frattempo .. il mio cervello è funzionante.. e contorto.. e reagisce alla mia paura creando un'ombra grandissima da qualcosa che magari è piccolissimo.Resta il fatto.. che parlo da sola.. E passo il 90% della mia vita da sola.Sarà mica che mi sto anche rompendo le balle di questo?