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Beach Volley Gate: lo scandalo FIPAV/FIVB (5a puntata)

Post n°19 pubblicato il 14 Luglio 2008 da emanuelemonduzzi
 
Foto di emanuelemonduzzi

(PER VEDERE LE PUNTATE PRECEDENTI RICERCA I "TAGS" BEACH VOLLEY GATE)

LA NASCITA DI PROSERIES

Come raccontato nell'ultima puntata, la "Vergogna di Ginosa" fu la classica goccia che fece traboccare il vaso. L'idea dapprima embrionale poi sempre più reale di creare qualcosa di indipendente si fece sempre più viva e tangibile visto che il malcontento era diffuso non solo a livello nazionale ma praticamente ad ogni latitudine.

Perchè gli atleti non possono gestire lo sport direttamente con i promoter? E' così necessario l'apporto di federazioni che invece di apportare servizi chiedono solo il pagamento di oboli a vario titolo senza dare nulla in cambio? Perchè bisogna pagare una federazione quando dovrebbe essere proprio il contrario, cioè la stessa federazione essere sponsor e promotrice dei progetti più meritevoli? Perchè in aggiunta ai vari oboli bisogna ottenere anche la "benedizione" del mammasantissima di turno per fare attività? Perchè la federazione impone eserciti di arbitri ed altre figure di vario tipo quando ne basterebbero la metà? Già appunto perchè?

La NON risposta a tutti questi perchè era già un motivo valido per la creazione di qualcosa di indipendente in cui atleti e promoter lavorassero dalla stessa parte del tavolo per la crescita di uno sport sempre troppo bistrattato.

Fu preparato il progetto, furono contattati gli atleti e furono contattati gli organizzatori: alcuni risposero "obbedisco, altri "ci devo pensare" ed altri ancora "no, ho troppa paura delle ritorsioni federali". Tutte posizioni comprensibili e giustificabili.

Il progetto in men che non si dica arrivò sul tavolo della FIVB che iniziò immediatamente una campagna del terrore. I primi delatori si erano già mossi ed avevano fatto la corsa agli uffici della FIVB per farsi belli algi occhi dell'imperatore Acosta con le informazioni reperite. Tanto di cappello a Don Angelo Squeo che fu il primo a capire la portata del progetto e le possibili conseguenze sulla struttura di potere consolidato (potere, termine ricorrente). Arrivarono le prime email dove capeggiavano le parole 'Not authorized' oppure 'Warning', alcune di queste le conservo ancora; sarà poi questo il leitmotiv che accompagnerà tutte le successive comunicazioni a riguardo. Mi furono riportate le sue testuali parole che il "progetto ProSeries dovrà essere stroncato con ogni mezzo".

Anche in Italia qualcuno si diede da fare per scoprire "chi ci fosse dietro a ProSeries": fra le email ricevute nell'apposita casella predisposta ricordo quelle più simpatiche di F.Taffoni che a quei tempi svolgeva incarichi addirittura per la Fivb, prima di esserne tagliato. La cosa grottesca che il progetto era pubblico e se ne parlava con atleti ed addetti ai lavori anche durante le manifestazioni, in pratica non c'era nulla da scoprire ma il solo fatto di annunciare indagini od ispezioni dava una sorta di aura negativa attorno a ProSeries come se ci fosse chissà quale setta carbonara all'opera; questo era però il vero obiettivo dei federali: diffamare e denigrare.

La difficoltà più grossa per gli addetti ai lavori era quella di pensare fuori dal sistema, cito un piccolo aneddoto a riguardo. Parlai di ProSeries, durante una tappa del Campionato Italiano in svolgimento a Chioggia, con un arbitro di Forlì, credo si chiamasse Marchetti ma non ricordo bene: non scorderò però mai la sua faccia di stupore e di quasi panico quando alla sua domanda "ma non puoi osare andare contro la federazione, così sarai squalificato?" ed io "E quindi?", al mio quindi rimase a bocca aperta, forse è ancora là a SottoMarina di Chioggia a pensarci sopra. Finalmente fece la sua comparsa un'altra parola tanto amata dai gerarchi federali: 'squalifica'; ci tornerò sopra in una delle prossime puntate.

Pur essendo nato principalmente per le inefficienze federali, il progetto ProSeries non è mai stato contro la federazioni ma solo a favore del beach volley, ma questo ovviamente pochi lo capiranno. In pratica: se le federazioni avessero sempre lavorato bene, ProSeries non sarebbe mai nata.

Il progetto ProSeries era quindi pronto a partire e gli atleti pretoriani aderenti al progetto si erano già schierati a falange pronti a subire gli attacchi federali che non tardarono ad arrivare: diretti o per vie traverse, ufficiali o sleali. Insomma la guerra era cominciata.

Alla prossima puntata.

 
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