L'intollerante

Tra luci ed ombre


Pezzo tratto dal libro:"Scartato"Ed ecco un altro "assaggio" dall'ennesimo lavoro letterario che spero, a differenza di tutti i precedenti, di riuscire a completare...questo pezzo è molto diverso da quello che ho proposto in precendenza: è una sorta di riflessione sulle sensazioni generate dal dubbio. Buona lettura;)
Ascoltavo: "La valse d'Amèlie" di Yann Tiersen e nella mia testa avevo un pensiero limpido, terso e freddo come il cielo d'autunno; libero e bastardo come il vento che seduce le foglie e le rapisce, per poi lasciarle sole, sull'asfalto calpestato da piedi di passanti troppo distratti per comprenderne il senso di abbandono. Un pesiero bambino, fatto di zucchero filato alla fragola e di mani calde e grandi, mani che stringono le tue e ti guidano verso la giostra dove desideri andare...mani che vorresti non lasciare mai; le mani di tuo padre. Poi il pensiero si evolve: diventa frenetico e capriccioso, fa saltellare le tue percezioni e, con esse, le tue emozioni; ti fa ridere e piangere come un clown impazzito e confuso, in bilico tra l'essere qualcuno e il perdersi nel nulla. Luci ed ombre, il tuo viso scisso in un'espressione indescrivibile fatta di grazia e disgrazia, di allegria e tristezza, di amari sorrisi dovuti al momento di emotività ipocondriaca. Tu: luce ed ombra; uomo indifeso e bambino invincibile...tu: fermo alla metà esatta del tuo essere, tra il "luogo" che ti da la percezione autocosciente di ciò che stai diventando e quello dove resiste il ricordo scomodo di ciò che eri. Tu: a ritagliare freneticamente foto mnemoniche del tuo passato e a ricomporle subito dopo, in una contraddizione sensoriale alienante e realista, angosciante e rassicurante; follemente razionale. Poi la musica finisce e con essa lo stato quasi mistico nel quale eri piombato... resta la realtà, nella sua sconcertante pesantezza post-alienazione e con essa la vita, la stessa che pareva aver smesso di aver senso e che, dopo tutto, ami con tutto te stesso. Oggi mi sono sentito così: con il volto buio e insieme luminoso, diviso come l'anima mia tra chiaro- scuri che noi, più semplicemente, chiamiamo dubbi!