Villa delle libertà

Suo Splendore, La ringrazio umillimamente per i complimenti, indubbiamente immeritati, che Ella ha ritenuto rivolgermi. La gioia che cotanto celestiali parole mi hanno indotto, sono superiori financo alla soddisfazione che provai la prima volta che mi congiunsi carnalmente in armonico amplesso. E dire che me lo ricordo bene, dal momento che è successo solo tre mesi fa. Ma cotanta gioia è stata offuscata dall'infamanterrimo sospetto che Ella ha insinuato circa il fatto che io potessi giocare qualche tiro mancino, e quindi sinistro, e quindi comunista, alla Sua marmorea persona. Piuttosto che adoprarmi un un siffatto e vilerrimo atteggiamento preferirei mozzarmi da solo ambedue le gambe.

Suo umillerrimo Sandrino, sempre pronto a baciarle la suola delle scarpa qualoranche dovesse, Dio non voglia, camminare su un campo di fresco concimato.

Ps 1 Ho lavato tutto il parco macchine, così come Ella aveva sì giustamente ordinato
Ps 2 Ho provveduto manu militari a soddisfare le esigenze carnali del pastore tedesco che monta di guardia alla Sua venerabile magione, di modo tale che i latrati del succitato non abbiano più a turbare il Suo venerando sonno.