Villa delle libertà

Cara Donna Letizia,

chi ti scrive è una donna non più nel fiore degli anni, amareggiata e ferita nel profondo da suo marito Silviuccio. Ma ti racconto i fatti. Un paio di settimane fa sono venuta a sapere che mio marito aveva di nuovo fatto delle avances ad una sua collega che frequenta con lei quegli strani circoletti (delle libertà, ndr) durante una di quelle festicciole alle quali ormai non mi porta più da tempo. Puoi immaginare la mia rabbia e il mio dolore, gli ho ripetutamente chiesto spiegazioni e scuse ma di fronte al suo silenzio ho reagito e così alla riunione di condominio della settimana scorsa non ci ho visto più: davanti a tutti ho letto una piccola cosa che avevo scritto per sfogarmi. L'ho accusato di trascurare la famiglia, di aver di nuovo offeso la mia dignità di donna e moglie, e la sensibilità mia e dei miei figli. GLi ho chiesto che si scusasse pubblicamente visto che non sapeva e non voleva farlo in privato.E così è stato, dopo qualche giorno, visto che è l'amministratore del condominio dove abitiamo, ha indetto una nuova assemblea e mi ha chiesto scusa davanti a tutti i condomini, portiere compreso. Tu mi dirai, perchè mi scrivi se hai ottenuto quello che hai chiesto? E' presto detto cara Donna Letizia: perchè da quella sera sono tormentata da un atroce dubbio. Mi chiedo se ho fatto bene a sbandierare ai quattro venti i nostri fatti familiari. Molte persone mi dicono che i panni sporchi si lavano in famiglia, che oltretutto l'ho "umiliato" davanti a qualche condomino che lo vorrebbe anche sostituire dando così occasione per attaccarlo. Mia madre mi dice che ho fatto bene, ma spera che non ci siano ritorsioni sulla famiglia (se stessa, vedi villa in Svizzera, ndr). Io l'ho fatto solo per tutelare la mia dignità e quella dei miei figli (e anche i loro interessi, ndr). Ma forse non dovevo dar retta a quel filosofo bolscevico del secondo piano che mi ha aiutato a scrivere quelle cose.
Aiutami tu, Donna Letizia, a liberarmi da questo dubbio che mi tormenta. Tu che sai sempre quello che è giusto o sbagliato, e  hai sempre la risposta per noi donne comuni assillate da mille problemi e mille angosce.
Con affetto,
V.