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Notturno Mascarato
Post n°1186 pubblicato il 29 Gennaio 2010 da bahamascool
cari amici, tra qualche tempo, quando tutto questo sarà finito, sarà forse possibile guardare indietro con un minimo di distacco. Ci sarà modo e tempo per riflettere su molte cose del presente, una volta riemersi dagli angusti incunaboli dove il neo peronismo ci ha intruppati in questi tre lustri. Giungerà finalmente dell'aria nuova, dopo che per anni si è ristretto ogni dibattito che riguardasse la politica ad una sorta di referendum permanente sui pro o sui contro l'esistenza (che le cronache ci tramandano rocambolesca, levantina e corsara), le opere, i miracoli e gli affari, di un uomo di modesta statura. Sulla sua levatura ognuno avrà, com'è giusto che sia, la sua legittima opinione. Si potrà allora, con disincanto, gettare uno sguardo su quanto accaduto negli ultimi dieci-quindic'anni. Alcuni di noi pensano sin d'ora che sarà però troppo tardi per risalire la china, perchè troppo tempo si è oramai dissipato. Quando sarà passata questa "sbornia telecomandata" lo scenario che vedremo - e che è già ben delineato - inizierà finalmente ad apparire per quel che è: spettrale, desolante. Un coacervo informe, un ributtante stillicidio di immagini e notizie sparse su celluloide: impalpabili, sfocate, insignificanti. Una carrellata di tatuati senz'anima, di insulsi clichè, o peggio di predicatori prezzolati che hanno abdicato a se stessi in cambio di quel po' di visibilità per quei loro volti opalescenti e trasudanti ambizioni smodate sino a partecipare a trasmissioni dove il filo conduttore è "mi faccio prendere per il culo ma ci sono"! Quello che c'è - e che oggi molti vogliono non vedere - allora non potrà che apparire nel suo informe grigiore. Quando penso a quello che è successo nei tempi oscuri e degenerati del neoperonismo in salsa amatriciana, non posso non pensare a quelle immagini icastiche del popolo inebetito ai piedi di Jean Baptiste Granuille, il quale, in quel fortunato libro, era riuscito ad ammaliare il mondo semplicemente spandendo nell'aria il suo stupefacente profumo. La differenza tra quel libro e questo gramo presente sta tutta nella chimica. L'aria di oggi è, diversamente, ammorbata da miasmi velenosi. Eppure, nonostante tutto i sondaggi parlano chiaro. Già i sondaggi. Perfino le nostre opinioni sono di cartapesta. Chi li ha fatti? Chi ha interpellato? Quando? Però... però se la società è marcia mica sarà solo colpa del governo. Esso dorebbe rispondere, ma non crediamo lo farà, dei suoi scandali. Noi però del nostro e cioè di non aver saputo esprimere, come società, nessuna alternativa a questi governi. Una persona, invece, ovvero il proprietaria di tutti i mezzi di informazione sulle cui frequenze si giocano i destini del Paese, dovrebbe però a sua volta rispondere, politicamente, di ben altro. Lasciando da parte il fatto che egli dovrebbe innanzitutto rispondere dei meriti che consentono oggi ai nostri giovani di salire (ma sarebbe più corretto dire di arrampicarsi su) la scala sociale. Per intenderci quelli ben rappresentati dalla fulminante carriera di chi è passato dalle apparizioni in tivvù al ministero, o di chi, spellandosi le mani a furia di applaudire, finisce per occupare dei ruoli del tutto inadeguati al suo q.i.. Ma a parte questo, dicevamo, egli dovrebbe piuttosto rispondere di una cosa ben più grave ed irragionevolmente trascurata nei discorsi che comunemente capita di fare con le persone, o di sentir pronunciare dai cosiddetti analisti. Gli si dovrebbe in altri termini chieder conto di quale sia la strada su cui ha scelto di incanalare il progresso della società in questi tre lustri. Ed il perchè. E di quale invece fosse la strada per il progresso che si sarebbe potuta scegliere e che si è tralasciata. Ed ancora, il perchè. L'impressione è che se siamo diventati un popolo simbiotico, non tutti per fortuna, ad una scatola nera che ci dice quel che vuole, la colpa la si possa equamente suddividere tra chi la utilizza morbosamente e chi somministra le pietanze. Si obietta: ma è così ovunque. Non è vero. Date un occhio alle televisioni, ai telegiornali ed ai programmi delle tivvù europee, alle radio e poi ne parliamo. E così qui da noi... dove è un continuo fiorire di programmi di un certo tipo. E' ovvio che ci sono delle eccezioni. Ma è del pari evidente che sono recintate in una riserva grazie agli editti bulgari sempre puntualmente emessi. Cos'avremmo potuto essere e cosa siamo diventati in questi anni? Ecco, questa è la domanda terribile e disarmante che, riflettendo, faremo bene a porci, tra qualche tempo. Se rispetto ai primi anni novanta, tanto per fare un esempio a spanne, non siamo progrediti culturalmente di un millimetro (lasciamo da parte economicamente che interessa molto meno, anche se pure lì è un disatro) vogliamo negare o vogliamo ammettere che la colpa è di chi sceglie i palinsensti? Eccola, in base a quel che si può opinare, la responsabilità più grave ed imperdonabile del capo del governo: non aver avuto nemmeno l'idea di cosa si potesse fare per il nostro bene; o, ciò che è senz'altr ancor peggio, l'essersi tenuto a distanza di sicurezza dalla sola possibilità di realizzarla! Tertium non datur. Buona notte, o buon giorno. A seconda dei punti di vista. Valentino Mascarato |
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