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memorie di una bambola assassina« Caro diario | Il canto del cigno » |
Di giorno mi vedrai allegro e sempre attivo
mentre di notte squarto le anime del popolo
che con un brivido radioattivo emanano disturbate emozioni,
sono il re delle tentazioni e mi diverto a fare danni
intrufolandomi nei letti e nei pensieri della gente
deviando senza pietà le loro menti.
E voi miei figli prediletti o forse miei padri educatori
che producete sensazioni e sogni in abbondanza
così come me che sono in un perenne stato di latitanza
e che fuggo sempre da ogni responsabilità,
mi vedrete correre lontano dai problemi
e da ciò in cui credevate fino ad ieri.
Sono un poeta
e mi dispiace ma non sono a dieta di parole pesanti
perciò sputerò fuoco e veleno dai miei denti
e ti offenderò se sarà necessario
cercando parole che non siano morte in un vocabolario
ma che siano ancora in grado di colpire
la tua dannata mente in pericolo di morire
schiacciata dal potere e dal danaro,
ma io non sono uno schiavo e non ho paura di arrivare troppo in alto
fino ad arrivare a raschiare con le unghie il tetto del Paradiso
dove poi mi volterò e ti farò un sorriso
dicendoti cose che non ti ho mai detto
e maledirai me e quel dannato giorno
in cui credendomi ti sei infilata nel mio stesso letto.
Sono un poeta maledetto
e la mia anima la puoi tagliare come il burro
e soffocherò il tuo urlo se parlerai a vuoto,
così come me che per salvare voi
brucerò nella maledizione del mio stesso fuoco.
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