"Riflettiamo"

Post n°63 pubblicato il 21 Gennaio 2006 da clochard4
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La vita umana è estremamente importante, carica di valore e che non va sprecata. Spesso, quando avviene una strage, poco tempo dopo, viene ripetuta ed in questo senso pensiamo che i mass-media influenzino negativamente la psicologia degli uomini, portandoli ad imitarsi. Questo avviene soprattutto nei Paesi più ricchi e industrializzati nei quali spesso ci si dimentica quanto si è fortunati a poter decidere della propria vita, tanto che molti credono di poter decidere anche di quella degli altri. Queste persone sono, ad esempio, quegli sfruttatori che costringono ragazzi e ragazze, (provenienti soprattutto da paesi più poveri) a compiere lavori che li privano della loro dignità. Le ragazze vengono obbligate a prostituirsi e i ragazzi a spacciare droga o lavorare in condizioni pessime. A questo punto bisogna chiedersi: è più alto il valore della vita di uno sfruttatore ricco ma disposto a qualunque cosa o quello di una persona povera che per aumentare il valore della sua esistenza tenta di tutto ed è disposta anche a perdere la dignità? E' una domanda difficile a cui forse è impossibile dare una risposta esatta, ma secondo me è utile fermarsi a riflettere su di essa per evitare che progresso, scienza, ricchezza, e aumento dell'egoismo ci facciano dimenticare che queste realtà sono a noi vicine. Tutto ciò forse avveniva anche cinquant' anni fa ma probabilmente era meno frequente grazie al maggior rispetto e alla maggior coesione tra la gente. La società odierna è decisamente cambiata, portandoci ad essere legati maggiormente alle cose, ai bisogni materiali (soldi, automobili...) e al lavoro, piuttosto che agli affetti famigliari, all'amore per sè stessi nonchè alle necessità morali. Ecco allora che i principi validi una volta dettati e a volte, imposti dalla religione e dalla cultura hanno perso parte della loro sacralità portandoci a sottovalutare così la vera importanza della vita. Eppure noi crediamo nelle risorse che ognuno possiede per ritornare a comprendere ed apprezzare il grande valore della vita.

 
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" VERISSIMO "

Post n°62 pubblicato il 20 Gennaio 2006 da clochard4
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Un clochard stanco di ricevere pochi centesimi di elemosina, ha stabilito la tariffa minima per le offerte ad un euro. A spingerlo a questa decisione è stato l’aumento del prezzo dei cibi e bevande nel negozio di alimentari dove si serve abitualmente."Elemosina un Euro" è la scritta che appare sul cartoncino che mostra ai passanti.
Accanto al messaggio una freccia indica il contenitore dove riporre l’offerta.

Il clochard, un quarantenne che da diverso tempo si aggira per le strade di Ventimiglia, ha spiegato ai poliziotti del commissariato locale che con i pochi centesimi che la gente gli metteva nel piattino non riusciva a tirare avanti.

I suoi problemi si erano aggravati a causa dell’aumento dei prezzi di cibo e bevande nel negozio di alimentari dove acquista il pranzo. Per questo ha deciso di stabilire un tetto minimo per l’elemosina

 
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"vivere la strada"

Post n°61 pubblicato il 20 Gennaio 2006 da clochard4
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Tra i senza dimora l'alcolismo è molto diffuso. Il numero di persone che beve vino e si ubriaca è sicuramente molto alto.
Se non è sempre facile ricostruire l'itinerario umano di questi alcolisti è certo che la condizione di senza tetto funziona da moltiplicatore di questa abitudine, sia che sia stata contratta in strada che precedentemente.
Cosa spinge queste persone a bere tanto vino da essere praticamente sempre ubriache?
Il motivo per il quale hanno iniziato a bere è a volte accidentale e lontano nel tempo. Altre volte è un una tappa di un percorso di emarginazione lungo e complesso. Ma la conoscenza della causa iniziale se è utile per ricostruire l'itinerario umano di questi alcolisti, non è però sufficiente a permettere un loro recupero. Così per loro stessi la coscienza delle motivazioni iniziali della loro condizione, da sola non basta ad aiutarli a smettere. Ben più forti sono viceversa le cause, potremo dire, "secondarie" cioè quelle più strettamente legate alla vita per strada e non sono poche.

 
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SVEGLIA

Post n°60 pubblicato il 19 Gennaio 2006 da clochard4
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Vite di persone che hanno scelto e pagato l’illusione di essere li­bere,  di persone, immigrati, disoccupati, sfrattati, senza famiglia, emarginati per cause diverse. “clochard” per forza, senza poesia e senza giustizia.
Vite da barboni, che fanno venire alla mente quella pubblicità-progresso contro l’abbandono dei cani che dice: «bastardo sarai tu». E «barboni”, in effetti, e la società civile, ordinata e produttiva, ma anche distratta e indifferente riguardo a chi non ce la fa, a chi s’è fermato, s’è perso o, meglio, è stato messo da parte perché non disturbi la vista e non turbi la coscienza.
Queste figure rannicchiate , questi abi­tanti della notte e della strada, questo popolo delle stazioni e delle panchine, non sono solo fotografie: sono uno scossone al  intorpidito senso di giustizia, un richiamo al diritto di cia­scuno di avere un posto, un nome, un’identità, una residenza; o, di più e meglio: una dignità, una speranza.
Uomini e donne, giovani e anziani, sani e malati: cittadini, come ogni altro, costretti a chiedere una minestra o una moneta perché non hanno ricevuto attenzione e risposte quando hanno chiesto diritti e giustizia, quando hanno chiesto lavoro o assistenza, una casa o una cura, un asilo o un permesso di soggiorno. Quando hanno chiesto le parole per chiedere e non le hanno trovate, perché non hanno potuto impararle. Sottratte anch’esse, povertà aggiuntiva e ancor più forte di quella ma­teriale. Così che, questi poveri estremi, oltre che invisibili sono anche silenziosi, per incapacità o per rinunzia. Pensateci: è difficile che chiedano o che si arrabattino a vendere cianfrusaglie o a lavare i vetri. Non disturbano, stanno rattrappiti in un, angolo oppure camminano, sempre discreti e trasparenti, sulla strada; itineranti proprio come una mostra fotografica o un circo equestre.
Vengono questi ribelli, questi dimissionari della convivenza, questi emarginati dalla ipocrita decenza, questi esiliati dal pote­re mercantile — la banale civiltà, l’angustia sociale che nomina barboni o in altri modi uguali questi che hanno abbandonato il campo, violato la dura legge dell’avere — vengono da lontano nella storia, da oscuri medioevi di carestie e pesti, d’empietà e di violenza, vengono dalle piazze di Londra, Parigi o di Milano, da sotto arcate di ponti, da corti dei miracoli, da alberghi di carità, ghetti di decenza.
Sono i barboni, nella trionfante storia  d’oggi, incongrue presenze, segno dei ritardi, dei  fallimenti. Sono simbolo, nelle interne fratture, della più vasta, crudele frattura nel mondo, profezia inquietante d’un medioevo incombenti.
I cambiamenti di questo mondo, la crescita dei “barboni per forza”, ci dicono però che spesso basterebbe poco a farli ritrarre dall’abisso e dal vuoto, dalla solitudine e dalla paura. Basterebbe la cura per chi è malato, l’accoglienza per chi è drogato, un’opportunità di lavoro per chi è disoccupato. Un sostegno vero, insomma, più che le buone parole o il rifugio nella scusa, statisticamente sempre meno vera, che sono loro, barboni per scelta, a non volere una casa e una vita detta normale.

 
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"Tu Che Dice "

Post n°59 pubblicato il 17 Gennaio 2006 da clochard4
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Portare un pasto caldo o delle coperte è già un passo. Ma è una visione limitata dei bisogni di una persona che vive sulla strada. In Italia il volontariato è molto diffuso, ma il contributo dei cittadini dovrebbe essere razionalizzato su progetti che tengano conto delle necessità sia materiali che psicologiche di chi è senza dimora. La relazione con chi vive in strada non si può improvvisare. Deve essere mediata da una conoscenza del fenomeno e da una certa umiltà personale. Pretendere che il senza fissa dimora accetti il panino e la coperta e non dimostri le sue esigenze e le sue aspettative, significa non avere rispetto degli altri e pensare di avere la ricetta sicura.

 
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Rifiuto

Post n°58 pubblicato il 16 Gennaio 2006 da clochard4
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Chiuso in un sacchetto dei rifiuti,

riesco a malapena a miagolare,

non so se più conviene che io viva,

o se, che in agonia mi lasci andare.

Non penso che la gente sia cattiva,

troverò qualcuno che mi sappia amare.

Si apre uno spiraglio nel sacchetto,

sono salvo, l'avevo detto!

L'illusione poco dura,

non piango più, ho paura.

Troppo tempo sta passando,

lentamente sto morendo,

non conosco quel mattino,

forse perché sono solo un gattino,

ed ora completamente muto,

lascio la vita come un rifiuto.

 
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 si poteva fare 

Post n°57 pubblicato il 13 Gennaio 2006 da clochard4
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Regalare un sorriso, guardare negli occhi la sofferenza di chi vive l'emarginazione in un paese del benessere,  prende cura dell'anziano abbandonato, del nomade senza radici , della prostituta sfruttata. extracomunitari senza permesso di soggiorno, profughi in transito, gente invisibile, ombre, che non esistono per la legge se non quando diventano protagonisti di qualche triste storia di cronaca, per via di un furto o di una rissa o perché muoiono di freddo in qualche angolo buio. Sono fermamente convinto che le forze sociali, politiche o religiose che siano, possano fare meglio  solo evitando di porsi in competizione tra di loro. Una sana collaborazione, priva di interessi politici, religiosi o  speculativi, migliora il servizio

 
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STRANE ABITUDINI

Post n°56 pubblicato il 09 Gennaio 2006 da clochard4
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Non so che dire la mia vita e molto stranea. Tanti mi vedono straneo.

Auguroni a tutti voi.

 
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Vino gratis per barboni

Post n°55 pubblicato il 09 Gennaio 2006 da clochard4
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Un bicchiere di vino può essere un toccasana per i barboni con tendenza ad alzare il gomito. A patto che sia gratis. E' questo il risultato incredibile di uno studio pubblicato dal Canadian Medical Association Journal. Un campione di 17 clochard si è sottoposto al test: ben 11 hanno drasticamente diminuito il consumo di alcolici, migliorando anche il sonno, l'igiene, la nutrizione e la salute in generale.

 
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Morire di freddo.

Post n°54 pubblicato il 09 Gennaio 2006 da clochard4
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Arrivato il grande gelo e in Italia si continua a morire di freddo...

 
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"PACE A TUTTI VOI"

Post n°53 pubblicato il 23 Dicembre 2005 da clochard4
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Auguri di pace e bontà a tutti voi   viva la pace nel mondo                 viva voi miei fratelli humani          buon natale                                       e felice anno nuovo                    prossimo appuntamento il 10/01/2006 ciao

 
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AUGURI

Post n°52 pubblicato il 22 Dicembre 2005 da clochard4
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Carissimi amici (di vecchia data e incontrati per E.mail)
questa riflessione è il mio modo per farvi gli auguri di NATALE, e forse vi sembrerà strano che vi invii un augurio che vuole essere di un'immensa gioia parlandovi della poverta. Vivendo con i poveri tocco con mano, non c'e' bisogno di statistiche! Una sofferenza immane, chiedo a tutti voi di darvi da fare per cambiare il Sistema. C'e' bisogno di giustizia, non di carita'. Buon NATALE a voi tutti e  Tanti auguri da tutti noi a tutti voi.

 
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"Il Natale  con i clochard milanesi"

Post n°51 pubblicato il 21 Dicembre 2005 da clochard4
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Il pranzo avrà luogo come da tradizione, venerdì 23 dicembre alle 12,30, al ristorante Via Pre di via Casale 4 (in zona porta Genova), che per un giorno si apre gratuitamente ai senzatetto invitati dagli Angels. Saranno presenti Riccardo De Corato, vicesindaco di Milano, e Tiziana Maiolo, assessore comunale ai Servizi sociali.Torna sabato 24 dicembre, Vigilia di Natale, un appuntamento ormai consolidato in piazza Duca d'Aosta. Qui si terra una Messa, celebrata da don Antonio Mazzi, al termine dell'eucarestia è in programma la festa di Natale per i senzatetto della Stazione Centrale.

 
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"BARBONI TOUR"

Post n°50 pubblicato il 21 Dicembre 2005 da clochard4
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Se vuoi venire con me, sarò lieto di portarti a fare un giro. Per cui non c’è bisogno di portare nulla, ma solo occhi per vedere e orecchie per sentire, perché attraverso i tuoi occhi tu guardi  e attraverso i tuoi sensi percepisci se una cosa ti attira o non ti attira.

 
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"Gli stranieri"

Post n°49 pubblicato il 21 Dicembre 2005 da clochard4
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In dieci anni SOS Stazione Centrale ha registrato i flussi migratori di migliaia di stranieri che si riversano sulla città: cronologicamente dal 90, nordafricani, albanesi, rumeni, bulgari, ucraini, moldavi. Migliaia di persone attratte nel paese dal sogno del lavoro e dell'integrazione, ma che spesso non trovano nulla: alla scarsa accoglienza ed al difficilissimo inserimento sociale fanno invece riscontro la miseria, lo sfruttamento e a volte la caduta nelle organizzazioni criminali straniere  che in questi dieci anni si sono radicate a Milano. L'abbandono di queste fasce, a rischio per sè stesse e per la collettività, il disinvestimento di interventi sociali a vantaggio di velleitarie politiche di sicurezza, da parte politica ed istituzionale, ha favorito il peggioramento ed il degrado di questi fenomeni.

 
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"La povertà estrema e l'abbandono"

Post n°48 pubblicato il 21 Dicembre 2005 da clochard4
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In dieci anni SOS ha avuto contatto con 4974 persone in condizioni di grave disagio e di emarginazione sociale: tossicodipendenti, alcolisti, malati psichici, giovani disadattati ed anziani clochard. La gran parte di loro proveniva da altre città lombarde, altre regioni italiane e paesi stranieri. Quasi tutti non hanno una casa e nemmeno un precario rifugio ove ripararsi la notte.

 
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"POVERA MILANO"

Post n°47 pubblicato il 21 Dicembre 2005 da clochard4
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 A scivolare al di sotto della soglia di povertà oggi sono nuove classi sociali, prima estranee a questi fenomeni: si tratta di anziani pensionati, donne sole in molti casi con figli minori a carico. «L’area metropolitana di Milano è tra le zone più ricche del paese - ha detto Francesca Zajczyk dell’Università degli studi di Milano - Il diffuso benessere che emerge dalle statistiche nazionali, tuttavia, rischia di tenere in ombra l’altra faccia della medaglia, ovvero la presenza di una consistente quota della popolazione che vive in condizione di povertà».

 
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"rivoluzione della bontà"

Post n°46 pubblicato il 20 Dicembre 2005 da clochard4
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Con un appello di solidarietà a favore dei senza tetto, sempre più numerose

 
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"NON BASTA ESSERE BUONI"

Post n°45 pubblicato il 20 Dicembre 2005 da clochard4
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Occorre essere giusti; il coraggio per credere che le cose possono cambiare, che c’è la possibilità di costruire un mondo nuovo, diverso.

 
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" Per Te"

Post n°44 pubblicato il 20 Dicembre 2005 da clochard4
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Nei tuoi occhi una luce di bontà la tua mano fraterna è giunta ai poveri agli afflitti ai diseredati ai dimenticati ai fanciulli abbandonati, donando un sorriso un rifugio per lenire le sofferenze del corpo per redimere l'anima e lo spirito, umile, generosa, ricca d'amore. Ha frugato in ogni angolo del mondo ognuno ha trovato un angolo nel tuo cuore, donando amore e una trepida speranza.

 
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