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Rinuncia numero 2 (a 60 miglia da Cabo Calcanhar)

Post n°104 pubblicato il 12 Gennaio 2009 da barchimede1

Questa volta son andato ben più lontano... ma il risultato è lo stesso.

Sembra che sia proprio difficile arrivare a questo Cabo Calcanhar, in pratica lo spartiacque dell'Aliseo brasiliano. A nord del capo, vento e corrente vanno a NordEst, a sud del capo vento e corrente vanno a SudEst.

E' stata duretta, diciamo forse l'esperienza più impegnativa che mi sia mai capitata, a parte una certa notte di capodanno del 1981 al largo dell'isola del Gargalo.
Altro che traversate atlantiche, sono sciocchezze di tutta comodità.

Ho comunque imparato alcune cose, dai jangadeiros e dai marinai locali:

1) il vento "sembra" sempre quasi costante, ma non lo è
2) ogni giorno l'aliseo ruota di 40 gradi a sinistra nel pomeriggio, un po più da ENE, come se ci fosse da noi la brezza di mare, per ritornare a SE la notte
3) i jangadeiros ne approfittano per fare una migliore bolina mure a dritta la mattina presto, pescare tutto il giorno trascinati dalla corrente, e ritornare sempre di bolina mure a sinistra nel pomeriggio, ma più favorevole
4) ogni tanto si apre una "finestra" di vento più leggero e da NE, ma non si sa quanto durerà... può essere un giorno, come una settimana
5) bisogna attenderne una prima di partire, quando arriva bisogna partire, avendo sempre il pieno di acqua, viveri e carburante
6) i marinai locali comprensibilmente non vogliono fare questa tratta, sparano le cifre più assurde, nel senso che se proprio devono farla, che sia per molto molto denaro

Dal canto mio ho capito che il problema più grosso per un solitario è quello del sonno.
Visto che c'è molto traffico da pesca in queste acque, anche nei posti più impensati, ci sono 2 soluzioni:

1) dormire solo 20-30 minuti per volta
2) andare molto al largo, dove i pescatori non vanno

Quindi ho fatto una buonissima bolina i primi 2 giorni, percorrendo 110 miglia fino a Areia Branca, dove la carta indicava un paio di ancoraggi e speravo di riposarmi.
Invece, giunto lì, il luogo era troppo esposto e la sosta non mi è sembrata possibile.
Quindi ho continuato facendo un lungo bordo in fuori fino a raggiungere quasi il banco Sirius, ma dovendo schivare innumerevoli barche da pesca ho dormito e mangiato pochissimo.
Quando ero quasi convinto di avercela fatta, ero solo a 60 miglia dal capo Calcanhar ed il bordo prometteva bene, purtroppo il vento è salito progressivamente fino a 40-45 nodi, il mare si è alzato di conseguenza con il passare delle ore.
Era un po' troppo per me: stanco, affamato, assonnato, prendere frangenti che ricoprivano la barca da prua a poppa, ho temuto per la mia vita.

Quindi la decisione: poggiare e volare a 15-20 nodi, pur con 2 mani e fiocco 4.
Il ritorno è stato un attimo, meno di 22 ore, anche se per riuscire a dormire e tenere il pilota automatico ho ammainato del tutto la randa.

Ironia della sorte, all'arrivo a Fortaleza il vento è sceso a 9 nodi, ma va bene così.

Il Signore mi ha messo alla prova e Lo ringrazio di avermi condotto in porto sano e salvo.
Gloria a Dio nell'alto dei cieli ! 

 
Rispondi al commento:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 12/01/09 alle 15:36 via WEB
magari costa meno caricarla su un camion, piuttosto che assoldare un paio di marinai.. :) la Cristina Lombardi ha scritto cose interessanti, a proposito del sonno, qui: http://zenzero.over-blog.com/article-25832385.html ciao. marcof
 
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Lo skipper Marco Volpe

Raffaella

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Samuele (Canarie - Capo Verde)

Fausto
Fausto (Fiumaretta - Canarie)

FAntonio
Antonio (Malaga - Canarie)

Barchimede
La barca
Barchimede è un Wing 34, un progetto di Taddei (il progettista della fortunata serie degli Stag) ed è stata costruita dal cantiere bresciano Petit Bateau. Nella sua prima stagione (1985) ha vinto il campionato italiano di classe Ior con il nome di Lady G e così per tre anni di seguito, successivamente si è ben piazzata in tutte le regate alle quali ha partecipato.

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