arrocco

Ti sei ubriacata di nuovo senza di me.
Lo sapevo io!
Ogni tanto, qualche figura riesce ad emergere come in bassorilievo. Non sono così distruttiva come il frammento di Calvino. Che senso avrebbe vivere i ricordi altrimenti?

Acc... non si può fare nulla che subito si viene a sapere! :))(Si vede che siamo aerosoccorritrici di immagini mia cara... e tenutarie di ricordi indelebili, nel bene e nel male)

L'occhio guercio ti ha tradita. L'ho capito subito! ( se non avessi ricordi, sarei senza identità, considerato il mio vissuto a fascicoli.)

Vabbè dai guercio... un po' lucido suvvia! ... rido... (senza il passato non saremmo quelle di ora,ad onta dei ricordi)

Non ti rimangiare le parole. Hai scritto "guercio"! Polentona che non sei altro! E poi, dicono di noi terroni...

Ditelo a Nietzsche...
" la pecora ( invece che l'uomo ) è felice perchè non ricorda..."

Ecco... mi hai fatto andare ripescare Sull'utilità e il danno della storia per la vita... fortunatamente sottolineo a matita :): "Chi non sa mettersi a sedere sulla soglia dell'attimo dimenticando tutte le cose passate [...] non saprà mai che cosa sia la felicità, e ancor peggio, non farà mai alcunché che renda felici gli altri."

Chissà di quali e di quante sfumature si colora il fumo che esce dalla ciminiera dell'inceneritore per le immagini che finiscono nell'indifferenziato...

Mi piacerebbe l'immagine idillica di un fumo arcobaleno, ma temo sarebbe piuttosto un indefinito color muffa...

http://www.youtube.com/watch?v=_zpeIhFd1XY

Che bello... "finchè sorriderò / tu non sarai perduta". Grazie :)

A volte accade anche a noi: abbandonati, emarginati da una società che ha fretta, da un mondo indifferente, che se ne frega dell'altro ... molto struggente, molto vero il tuo scritto. H_B

Sembra che oggi in effetti gli uomini non abbiano l'un l'altro molta più attenzione di quella che viene riservata alle immagini o alle parole... con la differenza che noi non siamo perdonabili.

L'oblio è più importante della memoria..se ricordassimo ogni cosa o se non sapessimo scordare saremmo preda della fissità, ossia la follia. Chissà se il sanremese avrebbe condiviso questo post

La follia sarebbe l'esito dell'eccesso di coscienza. Il problema è che oggi si agisce sempre senza coscienza. Dove per coscienza immagino qualcosa che stia dalle parti dell'etica. (Ehm... il sanremese non mi sovviene proprio :))

il sanremese Calvino, quello che viveva con la lucertola ocellata nel giardino di casa

Naturalmente c'è l'elogio della follia di Erasmo ma l'espressione è metaforica e indica una certa semplicità innocente e aperta alla vita che si oppone all'artificio e all'arroganza dei sapienti e così solleva il velo dal mondo permettendone una più diretta e autentica fruizione...è una follia liberatoria ma non sarcastica come per esempio quella del carnevale medievale o della festa dei pazzi descritta da Bachtin...

... o il carnevale romano di Hoffmann. Lei mette troppe cose in poche righe :)

Memoria come complesso reticolato, immaginazione come trascendimento dell’io, rimpianti come recupero di azioni o omissioni passate…costituisco l’autenticità

Oddio, tutto questo in tre righe? ... è troppo per le mie povere forze intellettuali già provate dalla giornata! (memoria come griglia che seleziona, immaginazione come esaltazione dell'io creatore, rimpianti come nostalgia per possibilità non raccolte... l'autenticità non esiste)

Il passato di ognuno è tutto scritto nel suo presente, madame. La memoria può confondere, sbagliare, dimenticare, ma quel che siamo stati è la radice della pianta che siamo oggi.
Comunque non si preoccupi se ha dimenticato quelle bambole rinfuse nel baule dei giochi vecchi, le posso assicurare che per ognuna di esse c’è qualcuno che si ricorderà benissimo di lei. Nel bene. …E ancor più nel male: come vede la memoria non si perde.
P.S. Piuttosto, se posso permettermi, riguardo “l’immagine idilliaca di un fumo arcobaleno, dia retta a me, si compri un bel cilum e abbandoni le cartine, ché sono quelle che fanno male… soprattutto alla memoria.

La memoria è il nostro strumento per sopravvivere, quel singolare meccanismo mentale che dosa oblio e interpretazione permettendo appunto di "passare oltre" (ogni meccanismo porta poi in sé, direi quasi ontologicamente, la sua fallacità). E' più l'idea che il mondo dimentichi certe immagini, lasciandole adagiarsi indifferenziate in scantinati di musei e biblioteche, dimenticate appunto. Io tendo più ad essere come Sherlock Holmes: ricordo come mi conviene :)) p.s. monsieur, io sarei più per l'oppio e per l'assenzio... dovessi scegliere, quindi niente cartine :)