Bianca Guida

Certi giorni sono così, mi lascio crescere le rose rampicanti addosso, pungere e sanguinare. E poi nell'acqua cerco qualcosa che brilli. Rimbocco la veste bianca, il bordo infangato. Qualcosa si muove, e resto in ascolto. Ascolto. Un raggio su una foglia quasi nera. Ascolto. L'acqua. Le spine. Sola.

Pensieri sulla pelle, la tua pelle sotto le labbra, e i giorni sono petali in un giardino rosa, e le notti sono stelle nascoste. Con le dita le sfioro perchè mi manchi.
Lontano, sei lontano.

Ho pensato a te tutto il giorno. Adesso sono stanca, i miei occhi stanchi.
Non ci sei
non ci sei

E vedevo in sogno

un filo di nebbia d'ombra di bosco

dove la mano sfiorava ti sfiorava

di verde e azzurro

e la mia guancia con la tua 

sul bianco monte d'ovatta

fra cigni di nuvola

sotto i tuoi baci

e la tua pelle

la tua pelle

Un attimo di tregua, solo un attimo... Acqua fresca dentro e non sopra. Un attimo a guardar le stelle, sentire il profumo Suo nel ricordo, senza pensare, senza pensare... Ma è lì, è sempre lì.
Nel riflesso dello specchio.
Non apro gli occhi.
Vorrei solo...

Così si lascia andare a quello che in fondo non ha deciso lei...
Cerca la strada intravista, la perde fra le lenzuola, la ritrova sotto la polvere.
E sempre cerca senza stancarsi mai - Incessante.

Stasera mi hai schiaffeggiata.

Ancora una volta.

Sono furente.

E il tuo dito lungo la schiena

il tuo dito sulle mie ombre

mi dipingevi con gli occhi

e ti guardavo amarmi

una goccia perenne

sulla pietra di me che tu sai

e non resistevo, non resistevo...

'Quanto tempo, madonna'

'Quanto davvero...Mi ero assopita in questo giardino, e ho fatto un sogno strano...'

'Pensate che mi riguardino i Vostri sogni?'

'Ogni sogno è un pensiero non espresso'

'Cosa avete espresso dunque?'

'Un desiderio'

'Pensate che mi riguardino i Vostri desideri?'

'Ogni desiderio è una stella potente...'

Un bacio a capo chino

labbro superiore tuo,

ed io col mio lo sfioro...

Labbro inferiore mio,

e tu lo mordi, e mi rubi

l'anima

Voce notturna

sa di silenzio

canta per me

ed è sempre uguale

e mai lo è, e incanta

fra le foglie blu e i resti

è lacrima e sa di pioggia

e sa di notti sulla pelle

e ancora piano

si spegne ancora

piano mi lascia

piano

s'accende

e mi riprende

è lacrima sulle labbra

labbra sulla pelle

che sa di notte

Fame, fame che mi tiene sveglia e affila questa lama, e le strade di città non sono sicure...
Posso sentirti respirare... posso sentire i battiti del tuo cuore accelerare.
Prendimi stanotte.
Non ti permetterò d'andare finchè non sarà luce.
Prendimi stanotte, in quest'oscurità.

Un'altra notte e tu

su deserti di polvere fine e lì

un fuoco piccolo per pensieri grandi e

una pioggia azzurra sulla pelle che

è blu sotto le stelle e

graffio piano

ed è giorno

Scrivo di baci parole nascoste...

Veli sollevo e di veli mi vesto.

Sbiadisce l'ultima luce che parla... 

Sulle mie mani

la neve silenziosa.

Onde che cantano adesso per me...e negli occhi le mie stelle e le tue parole, come soffi fra le ciocche buie che mi suonano come duna...

...e le tue parole che non sono per me sono carezze antiche come edera che mi adorna e mi soffoca...

Le sento scivolare sulla pelle e so che non ci saranno domani, non ci sarà domani...

E invidio il loro nascere dal tuo respiro che desidero...

E le voglio per me, ne offusco lo splendore sotto mille veli...

Mille veli sui capelli a nascondermi...

...a farmi oscurità...

...e lascio i miei occhi sulle tue mani che non toccheranno questa pelle per te, sulle tue labbra che non sfioreranno quest'anima d'acqua...sulle tue parole...

...le tue parole per me...

(per me, per me, per me)

Legami le mani, legamele allora...

E bendami perchè non possa vedere quello che fai.

Bendami perchè tu non veda i miei occhi, uccidimi lentamente ma non guardarmi...

Perchè con queste mie mani adesso ti vorrei e ti farei male...

In questo limbo non resisto.

E' notte... sento la strada che mi chiama e ciò che vorrei...

La tua voce dolce come in una conchiglia che mi scalda...

...e le risate basse come fiori di pesco e poi picchi come gerbere a farmi brillare gli occhi....

(per me...per me...)

...e una pausa che è un lilium d'avorio, perfetto, perfetto...

...e ancora cresce come bocche di leone e ne ha il profumo...

...e della ginestra la tenacia del pensiero...

Quasi il momento...

Erano i suoni della battaglia che si facevan sempre più vicini, e le cavalcature si imbizzarrivano, fremevano, e le donne già si straziavano e i loro uomini serravan le mascelle e chiudevano gli sguardi, perchè era quasi il momento.

E il suono d'oro riecheggiava e li chiamava, e le loro sorti s'intrecciavano e sanguinavano i cuori mentre quei destini empivano le narici dell'odor di polvere e salvia, quasi ad imprimerlo più d'un paio d'occhi neri e liquidi.

'Non son donna oggi, oggi son guerriera... 
...che queste mie gambe mi portino ancora nei regni che mi saranno concessi,
e ancora più in là...
...oltre quel cancello che divide i due mondi,
fin là e oltre ancora io arriverò.
...E' l'amore a muovermi.
Che qualcuno provi a fermarmi.'

Questo è il mio Purgatorio.

Sconterò gli errori e le parole non dette...

Poichè io sono dove le mie gambe si sono infine riposate.

Dove il vento mi ha condotto sono giunta...

Quando quel vento non l'ho seguito...

E un bacio che brucia, e una stella che muore.

Non è più quella di ieri, brilla un po' meno di domani.

E l'oro diventerà rame perchè non è stato trovato...

E taglierò la treccia e la disperderò al vento.