Creato da peripateticoseduto il 28/11/2009
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« Le pistole non tardano m...Il Malaspina non poteva ... »

Un attentato da manuale.

Post n°5 pubblicato il 02 Dicembre 2009 da peripateticoseduto

La banda ormai viveva tra gli agi e i colpi quasi come fosse una holding dedita al servizio di questo o di quell'altro cliente. I giorni passavano anzi volavano a Terranova di Sicilia, i morti erano sempre lì, per terra ricolmi di sangue. Non c'era differenza tra boss o gregario, tutti venivano colpiti da incontrollate schegge impazzite che per qualche centinaia di migliaia di lire erano in grado di porre fine alla vita di un essere umano. La permeabilità del tessuto criminale e mafioso terranovese nei confronti dei minorenni era notevole, un ragazzino non veniva mai considerato un papabile sicario e anche le forze dell'ordine snobbavano la minaccia.
I giorni che seguirono l'omicidio di Gnaziu furono tranquilli, i membri della gang si erano dati ai soliti furti, ai soliti scippi e alla vendita di roba, era quasi trascorsa una settimana dal fattaccio. Il venerdì ,dopo la ricreazione Orazio chiamò a se Mirco e gli disse: «Ammu a fari un colpo assurdo, tutti si dovrannu riurdare di sto gesto preparati stasira, alle 9 ti vogghiu o garage». Mirco praticamente fuggì di casa e arrivò puntuale all'appuntamento. Orazio aspettò che entrasse, lo fece accomodare in mezzo ad altri due membri più grandi, Gaspare e Totuccio e gli disse : «Stanotte ammu a fari savutare una farmacia ca non sta pagando dei nostri amici e iddi ci hanno incaricato di fare questo. Non dobbiamo mettere una bomba qualsiasi, non dobbiamo incendiare nulla ma dobbiamo lasciare un segno tangibile della nostra presenza, una firma ca tutti l'atri se la dovranno ricordare... » Orazio attese due secondi, quasi come se volesse prender fiato, guardò Gaspare e poi disse: «La vedete quella ritmo blu? Bene, è rubata e sarà la nostra arma, pigghiammo si biruna di benzina, i taccammu do cofano e poi iccammu a machina intra u negozio». Mirco immaginò la scena, pensò a qualcosa direttamente proporzionale alla violenza degli attentati in medio oriente e iniziò a galvanizzarsi anche perchè sapeva che tra gli esecutori c'era proprio lui e questo era quasi un vanto.
Terranova di Sicilia si svuota molto presto, già alle 20 le strade diventano deserte perchè c'è un tacito coprifuoco dettato dalla guerra di mafia, solo chi appartiente ad uno dei due schieramenti gira per la città cercando di proteggere il proprio o i propri boss.
Si eran fatte le 23, i ragazzi uscirono, Oraziò ( neanche quindicenne ) accese la macchina e portò con se Mirco invece ordinò a Gaspare e Totuccio di stargli dietro con le moto enduro e di tirare a se gli sbirri qualora si trovassero sotto inseguimento. Percorsero qualche centinaio di metri e arrivarono in una delle traverse della strada principale di Terranova di Sicilia. La farmacia era proprio in fondo a questa traversa e la strada era leggermente in discesa, i due si fermarono all'inizio dell'incrocio, Orazio disse a Mirco di prendere il pezzo di ferro a doppio uncino (uno per estremità) che era sotto il suo sedile e di fissarlo tra uno dei pedali e il manubrio dopo il suo segnale, Gaspare e Totuccio avevano già attaccato i bidoni colmi di benzina con dello scotch da imballaggio.
Orazio guardò Mirco, riaccese nuovamente la macchina, diede una leggerissima accelerata ,mise in folle e gridò : «Adesso!!» , il giovane pupillo prese il bastone ( intanto la macchina aveva già preso una discreta velocità ) attaccò la prima estremità al manubrio, poi si chinò dove si trovavano i piedi del suo capetto e fissò pure l'ultimo uncino al pedale del freno, avvitò il bastone al centro fissando per benino la misura in modo che non si potesse più sterzare. Orazio accortosi che l'operazione era andata a buon fine gridò : «Amuninni , ieccati fora..» . I due si gettaro quasi fossero due stuntman, rotolarono su se stessi a più non posso e si fermarono grazie ai marciapiedi ai bordi della strada, dopo una decina di secondi la macchina a velocità sostenuta andò a disintegrarsi contro la saracinesca del negozio. Il boato fu enorme e dopo qualche microsecondo si levarono due lingue di fuoco altissime che sfioravano il balcone del terzo piano della palazzina.
L'operazione era veramente riuscita, i quattro scapparono in sella alle due moto contenti del loro gesto quasi come avessero vinto un mondiale o comunque un torneo di importanza internazionale e si diressero a festeggiare nell'unica pizzeria che restava aperta a qualsiasi ora del giorno e della notte , la pizzeria FANTASY.

Mirco tutto rosso e felice provava piacere solo quando si sentiva l'asso di picche del suo capo.

 

 

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