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Post N° 139

Post n°139 pubblicato il 20 Febbraio 2004 da belerofonteprimo

Sera d'uragano

Il cielo è nero fumo che voltola, sfiocca,
<-imperversa
come a un fiato d'incendio. Corrono ruote di
<-cenere
per l'nfinito campo: gorghi d'ocra e di fuliggine
si riproducono e ripercotono.
Tutto fugge come a un fosco mare.
Le case impallidiscono di spasimi sulle montagne,
mostrano i mille occhi dalle palpebre chiuse.
I lampi sono rosei
come i filari efimeri delle gambe alle ballerine
in passo di finale.
Le folgori son come bisce verdi e violette.
Spesso han vene di sangue a capo, a coda. Sparve
la scena de' monti lontani.
Una dolomia, sola, il chiaro picco mantiene,
<-alto,
in un canto della nerezza, teso.
Piovon tutte le acque,
a gocce, a schegge, a frecce, a micce ebbre di
<-fuoco.
Gli uccelli fuggono agli occhi accesi dei gatti
<-saliti sulle piante:
i gatti fuggono le spire di braglia delle folgori:
le foglie degli alberi tremano per l'Universo.
Io m'abbandono
a tutti i fiumi oscuri di me stesso che
<-straripano.

Paolo Buzzi

--STASERA ME NE STO IN BRANDA!!! oggi ho lavorato e ho dormito poche ore....... NOTTE JENTE!!!--

 
 
 
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