DIACRONIE

FINIS TERRAE


Questa cosa per cui chi "vince" fa quello che gli pare perché così vuole la maggioranza (relativa) non l'ha inventata Salvini, ma è il risultato di 25 anni di smantellamento della democrazia parlamentare, non più intesa come luogo -imperfetto- dove la discussione, lo scontro, il confronto e (ovviamente) i rapporti di forza portano ad una sintesi sempre più complessa e articolata delle proposte iniziali, ma come posto dove "si vince" o "si perde" e chi “perde” si prepara poi a “vincere”.È la famosa propaganda del “paese normale”, della creazione dell’ "uomo nuovo" (perché quello italiano, si sa, è un uomo "mediterraneo ovvero inaffidabile) quello dove i due contendenti si equivalgono sul piano delle scelte economiche (il capitalismo come stato di natura) e si differenziano su quelle, si sarebbe detto una volta , sovrastrutturali, ma dove ogni discussione e coinvolgimento del famoso “popolo” (che non esiste di per sé) è demandata a meccanismi antidemocratici e plebiscitari (primarie, maggioritario, premi di maggioranza, assenza di ogni pedagogia di partito) e invece del governo si preferisce la “governance”.Questo virus inoculato dopo la caduta del “muro”, simbolo di tutti i mali del mondo, ha portato alla dissoluzione di quella che era la democrazia pensata dai costituenti, ovvero un luogo dove le istanze della società ( e non degli “stakeholders”) fossero filtrate e discusse (anche rese innocue, è vero, ma anche allargando i diritti di tutti, vedi lo Statuto dei Lavoratori).Una democrazia rigida, naturalmente proporzionalistica, dove non si dileggiavano le minoranze perché avevano meno voti di un “prefisso telefonico” né si “rottamava” alcunché e neppure si portava avanti il mito della “giovinezza”.La costituzione nasceva proprio dopo venti anni di “vincitori”, di repressione delle minoranze, di rottamazioni della democrazia (scarsa in verità) liberale e del canto “giovinezza”.Pensare che questa vera e propria ideologia antidemocratica (basti vedere le reazioni isteriche di fronte alla parola “nazionalizzazione”) non producesse effetti sul medio periodo lo può pensare solo “Repubblica” che è stupita perché il paese “normale” a cui aveva pensato è invece diventato la creatura di Frankenstein e la “gente” è tanto carogna (la famosa società incivile) .I grulli come me che hanno votato sempre contro le controriforme antidemocratiche (a partire dalla preferenza unica) e che storcevano il naso di fronte alle monetine a “Craxi” (monetine moralistiche e non per la proposta politica Craxiana) erano una minoranza quasi sempre presa per i fondelli in quanto non aderente al verbo “trionfante”.Mi verrebbe da dire, “ve l’avevo detto”, ma nulla meglio della realtà effettuale dovrebbe essere una medicina efficace. Pare, però, che neppure questa funzioni e si neghi, quindi, perfino l’evidenza dei fatti (come nel film del colonnello Buttiglione).Come avrebbe detto Marty Feldman, appunto nel film "Frankenstein Junior: “Lupo ululì, castello ululà"