Creato da benedicaria il 16/09/2012

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L'uso dei Sacramentali nella Benedicaria

L'uso dei Sacramentali nella Benedicaria

Gli stessi Sacramentali usati nella Chiesa Cattolica sono utilizzati anche nella Benedicaria.
Un esempio di Sacramentale in uso nella Benedicaria è nel cosiddetto “Esorcismo di Sant'Antonio", in cui il “Benedetto”
(praticante della Benedicaria)  in possesso di un crocifisso sopra l'oggetto che lui o lei vuole esorcizzare, dice: “Ecce crucem Domini: fugite, partes adversae; vicit leo de tribu Juda; radix David." (Ecco la croce del Signore, fuggite potenze nemiche. Vinse il Leone della tribù di Giuda, il discendente di David). Questo rito si trova, nella sua interezza, nel Rituale Cattolico Romano degli Esorcismi solenni prima del Concilio Vaticano II, conosciuto come “Ritus Exorcizandi Obssessos un Daemonio.

I Sacramentali risalgono al primi tempi della Chiesa. I Sacramentali più antichi: il segno della Croce e l'acqua Benedetta furono istituiti dagli stessi Apostoli.  Gli esorcismi invece sono stati istituiti da Gesù stesso... "Risanate gli infermi, risuscitate i morti , guarite  i lebbrosi, scacciate i demoni” (Mt. 10,8). "Nel mio nome scacceranno i demoni". (Mc. 16,17). Nella Bibbia, troviamo già nell'Antico Testamento episodi che sono segno e figura dell'importanza e dell'efficacia dei Sacramentali. Nel racconto delle acque sterili risanate col sale da Eliseo (2Re. 2, 19-22) oppure ad esempio nel racconto di Sara e Tobia, che risale ai tempi della deportazione del popolo ebraico: Sara, figlia di Reguele e di Edna che vive a Ecbàtana nella regione della Media, è tormentata da Asmodeo, un demonio che infierisce nella sua vita matrimoniale. Il demonio Asmodeo, geloso di lei, le ha già ucciso sette mariti "prima che potessero unirsi con lei come si fa con le mogli" (Tb. 3,8). Sara allora rivolse a Dio un accorato appello, una preghiera angosciosa.  Per volontà e misericordia divina, Tobia, figlio di Tobi e parente stretto di Raguele è condotto dall'angelo Raffaele ad alloggiare proprio in casa di Raguele affinché le sia data in sposa secondo la legge di Mosé.  Tobia conosce la tremenda oppressione di cui  soffre Sara... “Ho sentito inoltre dire che un demonio le uccide i mariti" (Tb. 6,14) ma è proprio l'angelo Raffaele a rivelare a Tobia il rimedio (Sacramentale) che proteggerà e libererà da questa pesante oppressione lui e Sara sua promessa Sposa! “Quando però entri nella camera nuziale, prendi il cuore e il fegato del pesce e mettine un poco sulla brace degli incensi. L'odore si spanderà, il demonio lo dovrà annusare e fuggirà e non comparirà più intorno a lei. Poi, prima di unirti con essa, alzatevi tutti e due a pregare, supplicate il Signore del cielo perché venga su di Voi la sua Grazia e la sua Salvezza" (Tb. 6, 17-18). "Tobia si ricordò delle parole di Raffaele: prese dal suo sacco il fegato e il cuore del pesce e li pose sulla brace dell'incenso. L'odore del pesce respinse il demonio che fuggi nelle regioni dell'alto Egitto... Tobia si alzò dal letto e disse a Sara: Sorella, alzati!  Preghiamo e domandiamo al Signore che ci dia la grazia e la Salvezza" (Tb. 8,2-4).

In questo racconto vediamo come talune cose, acquisiscono una particolare importanza sacramentale attraverso la preghiera e la supplica a Dio.  Emergono i tratti caratteristici di quella che si può definire un'autentica pratica di liberazione dagli influssi del maligno.  Questa è presentata come un'azione simbolica, il cui significato è che il potere di Dio interviene per la forza della preghiera e per la fiducia risposta in Dio dai due novelli sposi.

In questo caso, questi segni indicati dall'Angelo: il fegato, il cuore, il fiele del pesce che si riteneva avessero delle proprietà curative, acquistano, attraverso la fede e una particolare preghiera, (“Supplicate il Signore del cielo perché venga su di voi la sua grazia e la sua salvezza Tb. 6,18), un accentuato carattere sacramentale e si pongono in quel contesto come segni sacri che ottengono effetti spirituali di protezione e di liberazione dalle "maglie" del maligno.  Possono avere pure grande efficacia come mezzi di sollievo salutare per tutto il corpo... prima di avvicinarti al padre... spalma il fiele del pesce sul suoi occhi.  Il farmaco intaccherà e asporterà come scaglie le macchie bianche dal suoi occhi.  Così tuo padre riavrà la vista e vedrà la luce ” (Tb. 11, 7-8).

L'uso sacramentale di benedire gli oggetti è stato molto praticato nel passato: gli oggetti benedetti (Eulogìe, reliquie e loro sostituti, olio o acqua benedetta) sono da sempre considerati ed utilizzati come mezzi di protezione contro la malattia, il pericolo dei viaggi, i rischi d'incendio, fatti strani di difficile spiegazione in cui era sospettata l'azione del maligno e del suo mondo, o qualsiasi tipo di disgrazia. In tempi passati, in una realtà prevalentemente agricola, questi segni sacramentali erano usati dalla pietà popolare per ottenere la protezione divina dalle avversità naturali: come ad esempio ceri della candelora contro il fulmine, l'ulivo benedetto contro le grandinate improvvise, il ramo di biancospino delle rogazioni per la protezione del bestiame e delle colture, la Croce di grano per la protezione del raccolto nei granai. Oggi lo stesso atteggiamento si è trasferito sulle medaglie, sul rosari, sull'acqua di Lourdes... Queste pratiche debbono sempre manifestare un vero spirito di Fede e di fiducia nella Provvidenza Divina e non debbono mai cadere nella ricerca superstiziosa d'una loro efficacia intrinseca, slegata dalla fede. In genere questi Sacramentali sono usati da persone bisognose (sofferenti spirituali, ammalati, ecc.) da coloro che, proprio per la loro particolare situazione di indigenza, sono più portati alla ricerca dell'aiuto Divino, all'atto di Fede, alla supplica. Molto importante comunque resta il contributo del Ministro (sacerdote, diacono o altro ministro) che deve sempre portare l’attenzione del fedele sull'opera e sul Sacrificio del Signore Gesù in nostro favore.

Uso concreto dei sacramentali


L'Acqua benedetta può essere usata sia per scopo alimentare, che per aspergere persone, oggetti, luoghi, ecc. secondo la necessità dei fedeli. Sarebbe anche opportuno poter disporre di una ciotolina o di una Acquasantiera da mettere davanti ad un Crocifisso affinché tutti i familiari all'inizio di ogni giorno possano fare il segno della Croce con l'ausilio dell'Acqua Benedetta, come segno Sacramentale di protezione e difesa.

L'Olio Benedetto può essere usato dagli ammalati e dai sofferenti spirituali sia negli alimenti, sia ungendo e frizionando o tracciando a segno di Croce sulle parti del corpo interessate dalla malattia.  Può essere usato durante la preghiera per tracciare un segno di Croce sulla fronte come una rinnovazione delle Unzioni ricevute solennemente nel Sacramenti. Ma esso è da sempre impiegato pure come potente segno di protezione sia su i luoghi che sugli oggetti.  Ad esempio nelle case dove si avvertono rumori strani che non trovano una spiegazione umanamente ragionevole (botti sordi nei muri, scricchiolii, oggetti che cadono o si spostano in modo strano ... ecc.) può essere usato con efficacia tracciando segni di Croce con olio e recitando alcune preghiere specifiche (preghiera a S. Michele Arcangelo, Gloria al Padre, Rosario, ecc.) proprio sulle parti dei muri o delle suppellettili da cui provengono tali fenomeni. Si possono anche ungere a segno di Croce gli stipiti delle porte, degli ambienti: come figura di quanto fece Mosé sulle porte delle case degli Ebrei schiavi in Egitto, affinché fossero protetti al passaggio dello “Sterminatore" (Es 12, 21-23).  In questo caso l'Olio benedetto (nella nostra fede) diviene figura del Sangue dell'Agnello di Dio che attraverso il suo sacrificio unico, vince e dona protezione contro le forze del male.  Quando i fenomeni sono forti e persistenti, è invece necessaria la preghiera dell'Esorcista e sarebbe opportuna (previa autorizzazione del parroco del posto) la celebrazione della S. Messa sul luogo stesso.

Il Sale Benedetto riveste una grande importanza tra i Sacramentali.  Può essere usato sia per insaporire i cibi sia a scopo di protezione.  Ad es. nei locali dove si soggiorna si può mettere un pizzico (un segno simbolico) di Sale nel quattro angoli degli ambienti; negli uffici dove passano molte persone, dove siano successi fatti strani, dove siano state compiute azioni contro la Fede, superstizioni, pratiche pagane, ecc., esso rappresenta la protezione di Dio che copre i quattro angoli della casa (cioè la piena protezione degli ambienti). Il Sale benedetto può essere anche usato come segno di protezione (sempre con Fede), nelle suppellettili, in un taschino degli indumenti, dentro un cassetto.  Può essere messo nel cuscino mescolando con un po' di Olio e Acqua (ove vi sia il forte sospetto della presenza di un maleficio o di una fattura e qui è necessario il consiglio di un esorcista).  Può essere messo in auto, (che può pure essere Benedetta dal Sacerdote) ecc.
 
Gli oggetti e le immagini Sacre Benedette

Gli oggetti e le immagini Sacre Benedette, vanno messi bene in vista negli ambienti e sono anch'essi segno di protezione mediante la nostra Fede: Crocifissi, il S. Cuore, Immagini della Madonna, di S. Michele, l'ulivo Benedetto.  È bene anche che i componenti della Famiglia si ritrovino insieme, stabilendo un tempo preciso di Preghiera da tenersi davanti a queste immagini Sacre (l'ideale sarebbe la recitazione quotidiana e familiare del S. Rosario).  Gli oggetti e i segni Sacri, quando non siano ingombranti, possono anche essere portati dalle persone stesse come segno di protezione (in un taschino, al collo, sull'auto ecc.).

Gli indumenti degli ammalati


Gli indumenti degli ammalati possono essere Benedetti e indossati per un irrobustimento spirituale e anche per il sollievo nella malattia, purché l'ammalato non “veda" l'abito che indossa come un segno magico (con un effetto materiale, slegato da qualsiasi partecipazione di Fede personale), ma come un aiuto spirituale che integra la Preghiera e l'eventuale Sacramento ricevuto in precedenza dal Sacerdote.  E sempre comunque necessaria la Fede in Dio del malato, sull'esempio dell'Emorraissa del Vangelo (Mt. 9), che attraverso un profondo atto di Fede e toccando il lembo del mantello di Gesù, ne viene risanata ... oppure quei malati che “presi" dalla predicazione di S. Paolo, ne indossano i fazzoletti e i grembiuli che Egli ha usato, ottenendo la propria guarigione (At. 19, 11ss).

La Fede è la condizione essenziale alla Salvezza, e la Preghiera è l'atto e il mezzo di Comunione con Dio.  Per usare le parole di un noto esorcista: "mettete poche gocce d'acqua, un pizzico di Sale (Benedetti) e tanta tanta  Fede.”

(liberamente tratto da: www.sospreghiera.it)

 
 
 
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- LUNA NUOVA (Luna nera): in questo periodo si può pregare per la nascita di qualcosa di nuovo e che ancora non c'è.

- LUNA CRESCENTE: in questo periodo si può pregare per la crescita di qualcosa o per incrementare qualcosa che è al suo nascere.

- LUNA PIENA: in questo periodo si può pregare per ogni tipo di coronamento, compimento, fecondità, piena realizzazione.

- LUNA CALANTE: in questo periodo si può pregare per far decrescere qualcosa, eliminare degli ostacoli, pregare per la purificazione e la liberazione.

 

LA BIBLIOTECA DI BENEDICARIA

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- La Stregoneria in Italia. Scongiuri, amuleti e riti della Tradizione, di Andrea Romanazzi. Ed. Venexia.

- Guida alle Streghe in Italia, di Andrea Romanazzi. Ed. Venexia.

- I Guaritori di Campagna. Tra magia e medicina, di Paola Giovetti. Ed Mediterranee.

- I Benandanti, di Ginzburg Carlo. Ed. Einaudi.

- Patri, Figliu e Spiritu Santu. Viaggio alla scoperta delle preghiere dialettali recitate a Gangi, di Roberto Franco e Salvatore Germana. Ed. Arianna.

- Nnomini Patri, Figghiu e Spiritu Santu. Antiche preghiere in dialetto siciliano, di Antonina Valenti. ilmiolibro.it.

- A Cruna. Antologia di Rosari Siciliani, di Sara Favarò. Ed. Città Aperta.

- Pasqua. Dalla terra il cielo. Simboli, numeri, misteri, preghiere e riti popolari in Sicilia, di Sara Favarò. Ed. Le Nuove Muse.

- Chisti lodi e chisti canti. Antiche preghiere siciliane delle Madonie, Nebrodi e dintorni, di Giuseppe Calmieri. Ed. Kalós.

- Dalla terra al cielo. Raccolta di antiche preghiere gelesi, di don Lino di Dio.

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- La Magia delle Campagne e la Stregoneria dei Pastori, di Eliphas Levi. Centro Editoriale Rebis.

- Il ramo d'oro. Studio sulla magia e la religione, di James Frazer. Ed. Bollati Boringhieri.

- Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane, di Giuseppe Pitrè.

- Antico Trattato di Magia Bianca, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

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- Il Potere Segreto della Preghiera, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Il Libro Magico di San Pantaleone. Centro Editoriale Rebis.

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- Il Grande Sacramentarlo Magico, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- Il Vero Libro dei Segreti Meravigliosi, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- Il Libro dei Salmi, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- Preghiera dei Giorni, a cura del Monastero di Bose. Ed. Qiqajon.

- Benedizionale, a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Ed. Vaticana.

 

I MEGALITI DI ARGIMUSCO

La Stonehenge siciliana

Alla "Vergine Orante" dei Megaliti di Argimusco

I Padri ti videro in spirito come una grande montagna, o Genitrice di Dio, dalla quale si staccò una pietra che rovesciò gli idoli dei demoni.
Una pietra angolare, non tagliata da mano d’uomo, si staccò da te, o Vergine, montagna non tagliata: Cristo che riunisce le nature separate.
Il profeta ti vide sotto l’aspetto di un monte, o Vergine senza macchia; da te si staccò una pietra gloriosa che salva veramente l’universo.

 

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