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Padre nostro di San Giuliano in siciliano

Post n°53 pubblicato il 05 Ottobre 2013 da benedicaria
 

Padre nostro di San Giuliano in siciliano

Una antica credenza, comune ai volghi d'Italia, fa di S. Giuliano il protettore dei viandanti, il procacciatore di buon albergo, il patrono della corporazione dei menestrelli e dei poveri, nonchè il soccorritore degli schiavi e dei prigionieri. E' logico che un santo come questo, il quale tiene sotto il suo patrocinio diverse categorie di persone, debba avere molti devoti non solo in Italia, ma ancora all'estero, per cui è conosciuta dovunque l'orazione che le persone devote a Lui gli rivolgono con fede e con la certezza di essere esaudite nei loro desideri.

Questa orazione porta il titolo di "Paternostro di San Giuliano" e non ha nulla a che fare con l'orazione domenicale propriamente detta, la quale era la preghiera solita a recitarsi dalle antiche plebi per ottenere benefizi dal loro santo patrono. Evidentemente, per questo motivo, quando venne in uso presso i volghi meno indotti l'invocazione speciale per S. Giuliano, il nome dell'orazione domenicale fu esteso ad essa.

Siciliano:
Mi fazzu lu signu di la Santa Cruci,
Chidda chi scindi d'u munti d'u Calvariu;
Idda ndi duna grazia e ndi duna luci.

Patannostru a San Giuliano.

San Giuliano mio di l'artu mundi,
Chi sarbasti li passi e li ponti,
Comu sarbasti a Nàccari e Lia,
Ora sarbami a mia (nome),
E a tutta la me' cumpagnia.
Si ricarchi d'uni m'havi a fari tortu,
Datanci 'a forza di 'nu mortu,
E a mia 'a forza d' 'u liuni
E 'a sapienza d'u re Salumuni,
Ora cunservatimi Vui, Signuri,
Mettitimi 'vostra conservazioni
O Gesù Nazarenu.

Pater, Ave e Gloria.

Italiano:
Mi faccio il segno della Santa Croce,
quella che scende dal monte del Calvario;
Essa ci dona grazia e ci dona lumi.

Padre nostro a San Giuliano.

San Giuliano mio dell’alto monte,
che contate i passi e i ponti,
come guardaste a Enoc e Elia.
Ora guardate a me (nome),
e a tutta la mia compagnia.
Se qualche d’uno mi deve fare torto,
dateci la forza di un morto,
e a me la forza di un leone.
E la sapienza di re Salomone,
Ora proteggetemi voi, Signore,
mettetemi nella vostra protezione.
O Gesù Nazareno.

Pater, Ave e Gloria

San Giuliano, stando dall'alto monte, segue e protegge l'andare della persona in cammino e sorveglia i luoghi difficili per i quali essa deve passare. Esistono diverse versioni.

Si comincia col farsi il segno della Santa Croce, poi si recita per tre volte di seguito l'orazione aggiungendo ogni volta, alla fine di essa, un Pater, Ave e Gloria.

Se la recita, fatta rapidamente, avviene senza errori, vuol dire che la persona in favore della quale si recita, è in buona salute, al contrario significa che qualche cosa di male ha dovuto accadergli.
Quando la pratica è imperniata sull'ascolto, la recitazione dev'essere fatta una volta sola e lentamente affinchè non sfuggano i segni responsivi, i quali si deducono dal discorso che si ode fare ai passanti. Se le parole sono in senso affermativo, come: è veru; 'u sannu tutti; le cose andranno bene. Invece andranno male se si udranno parole in senso negativo, come, per esempio, non ndi vogghiu; non mi piaci; ecc.
Quanto all'apprendimento, l'insegnare la preghiera al primo venuto o a persone di sesso uguale si risolve sempre in un cattivo augurio oppure in una pratica inefficace.
Per l'efficacia, si deve apprenderla dalla recitazione altrui, ossia rubarla, come si dice in gergo, e fra persone dello stesso sesso può essere insegnata la notte del 23-24 giugno (notte di San Giovanni) oppure la notte di Natale.

Seconda versione

Siciliano:
Patri nostru di San Giulianu
ca scinnisti du munti o pianu
culla cruci d'oru in manu
ligasti i denti ai cani e liuni e i serpenti.
Ligasti i mani e i cori a chi uccidiri ci voli.
Cumbattisti cu pensieri e cu paroli,
San Giulianu putenti e forti
liberatici di la mala morti, di l'acqua currenti,
du focu ardenti, da spada pungenti,
picchi li nostri carni nana essere nè feriti nè tagghiati.
San Giulianu binidittu cupritici cu u vostru mantu
e dateci la vostra santa binidizione,
aiutateci in tutti i nostri bisogni
curpurali e spirituali,
beneditici o San Giulianu, biniditi l'animi nostri,
ca nuatri semu figghi vostri,
unn'aviti abbandunari
biniditi o San Giulianu stu populu di falaria
alluntanateci dalla miseria e dateci la vostra santità.

Italiano:
Padre nostro di San Giuliano,
Che scendeste dal monte al piano,
Con la croce d’oro in mano,
Legaste i denti ai cani, leoni, serpenti,
Legaste mani e cuore a chi uccidere ci volle.
Combattete con pensieri e con parole,
San Giuliano, potente e forte,
liberateci da mala morte, dall’acqua corrente,
dal fuoco ardente e dalla spada pungente,
ciò perché le nostre carni non siano né ferite, né tagliate.,
San Giuliano benedetto copriteci col vostro manto,
e dateci la vostra santa benedizione,
aiutateci in tutti i nostri bisogni,
corporali e spirituali.,
Benedite o san Giuliano, benedite le anime nostre,
ché noi siamo i figli vostri,
non ci dovete abbandonare.,
Benedite, o San Giuliano, questo popolo di faleria,
allontanateci dalla miseria e dateci la vostra santità .,

Da recitare tre volte e per avere effetto va imparata la notte di natale.

Terza versione


Siciliano:
Iddiu m’ hâ dari grazia e bona ’uci
A diri lu patannostru di S. Giulianu:
"San Giulianu l’auti munti
Prima cunta li passi tutti e poi li punti.
Comu ajutastivu a Noc ed Elia,
Aiutati a (nome) pi la via.
Calau jusu a la marina
E di l’amici so’ fu cunnannatu,
Tutti caderu pir terra a buccui
E (nome) arristau com’ un liuni.
S. Giorgiu ’u pedi drittu si scassau,
Lu mantu di Maria lu cuvirtau.
Comu ajutastivu a Noc ed Elia
Ajutati a (nome) pi la via”.

Italiano:
Dio mi dia grazia e voce buona
per poter recitare il paternostro di San Giuliano:
San Giuliano (negli) alti monti
prima conta (numera) tutti i passi e poi i punti.
Come (voi, San Giuliano) aiutaste Enoc ed Elia,
(così) aiutate per via (nome).
Scese giù alla marina
e fu condannato (male giudicato)
dagli amici suoi:
tutti caddero bocconi per terra,
e (nome) restò come un leone.
S. Giorgio si storse il piede destro,
e il manto di Maria lo coprì
Come aiutaste Enoc ed Elia,
aiutate a (nome) per la via.

Quarta versione:

Siciliano:
Aduramu dda vera cruci,
chidda ca ascisi a lu munti Carvaru,
cu grazia e bona luci,
lu patrinostru di San Giulianu.
San Giulianu a l'auti munti,
priva varda li passi e poi li punti,
comu vardastuvu a Noc ed Elia,
accussi vardati a (nome)
cu tutta la so cumpagnia..

Italiano:
Adoriamo la vera croce,
quella sopra il monte Calvario,
con grazia e buona coscienza,
il padre nostro di San Giuliano.
San Giuliano nell’alto monte,
prima conta i passi e poi i punti ,
come aiutaste Enoc ed Elia,
così aiutate a (nome)
con tutta la sua compagnia

 
 
 
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La Stonehenge siciliana

Alla "Vergine Orante" dei Megaliti di Argimusco

I Padri ti videro in spirito come una grande montagna, o Genitrice di Dio, dalla quale si staccò una pietra che rovesciò gli idoli dei demoni.
Una pietra angolare, non tagliata da mano d’uomo, si staccò da te, o Vergine, montagna non tagliata: Cristo che riunisce le nature separate.
Il profeta ti vide sotto l’aspetto di un monte, o Vergine senza macchia; da te si staccò una pietra gloriosa che salva veramente l’universo.

 

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