Creato da benedicaria il 16/09/2012

Benedicaria

La "Magia" Popolare Siciliana e non solo...

 

 

Mia Madre Sophia (Sapienza)

Mia Madre Sophia (Sapienza)

Sophia (in greco "sapienza") è un concetto filosofico e religioso comune sia allo gnosticismo, all'ebraismo e al Cristianesimo. Essa assume il significato di Sapienza divina o parte femminile di Dio. A volte ci si riferisce a lei con l'equivalente ebreo di Achamoth.
Per gli gnostici cristiani, Sophia è un elemento centrale per la comprensione cosmologica dell'Universo. Sophia è la componente femminile di Dio, e coincide con lo Spirito Santo della Trinità. Ella è, pertanto, al tempo stesso Sorella e Sposa di Cristo poiché, così come Cristo, Ella viene da Dio [Dio inteso dunque come Padre e come Madre al tempo stesso, poiché Origine e Generatore dei due principi, maschile (Cristo) e femminile (Sophia)]. Sophia risiede in tutti noi sotto forma di Scintilla Divina e Cristo fu inviato sulla terra per accendere la scintilla divina (pneuma o gnosi) che è nell'uomo, risvegliandolo dagli inganni del mondo e del Demiurgo.
Anche se la "Divina Sophia" è centrale in molti movimenti gnostici, essa non è una figura esclusiva dello gnosticismo. Sophia come "Sapienza di Dio" (Chokmah in ebraico) appare nella Bibbia nel Libro di Proverbi (in particolare 8,22-31 in cui Sophia parla come se fosse un'entità a sé stante) così come nei Salmi, nell'apocrifo Saggezza di Salomone e nel Nuovo Testamento. Nel giudaismo Sophia corrisponde alla Shekinah, "la Gloria di Dio", una figura che ha un ruolo chiave nella cosmologia cabalistica come espressione dell'aspetto femminile di Dio. Come la Sophia gnostica, la Shekinah riveste un duplice ruolo, siede a fianco di Dio, ma viene anche esiliata nel mondo della materia, il Malkuth.
In un certo periodo, nella Chiesa Ortodossa russa, Sophia fu individuata da alcuni teologi come una figura chiave per la comprensione della Divinità. La Saggezza di Dio rappresenta l'apoteosi della Sophiologia.
Nella Chiesa cattolica, la figura di Sophia venne dimenticata finché Santa Ildegarda di Bingen non raccontò di averne avuto una visione e la celebrò come figura cosmica sia nei suoi scritti che nella sua arte, raffigurandola con indosso una tunica dorata ornata di gemme preziose.
La differenza principale tra l'idea gnostica di Sophia e quella delle chiese stabilite è che per le seconde, essa non è precipitata e non ha bisogno di redenzione. Inoltre, per il cristianesimo non è affatto una figura centrale quanto lo è per gli gnostici. In verità, se si eccettuano i mistici ed i teologi sopra menzionati, in molti movimenti cristiani non è assolutamente una delle figure maggiori, specialmente nelle Chiese Occidentali (Cattolicesimo, Luteranesimo ecc). Nelle tradizioni degli Ortodossi orientali, viene venerata in misura superiore, ma, nella maggior parte dei casi, rimane una figura incompresa e sottorappresentata.


Inno alla forza della vita

Accendere una candela rossa dicendo:
 
Io sono la suprema infuocata energia,
che ho acceso tutte le scintille viventi,
in nessuna cosa mortale
ho posto il mio soffio,
le distinguo nel loro essere,
ed ho ordinato rettamente
con le mie penne più alte
- cioè con la sapienza che vola -
il circolo che le circonda.
Io, vita di fuoco,
fiammeggio sulla bellezza dei campi,
risplendo nelle acque e ardo nel sole,
nella luna e nelle stelle,
e con l'aereo vento suscito tutte le cose,
vivificandole con la vita invisibile,
che tutte le sostiene.
Perché l'aria vive nella vegetazione e nei fiori,
le acque scorrono come se vivessero,
e il sole vive nella sua luce,
e la luna, quando è quasi scomparsa,
è riaccesa dalla luce del sole
come per vivere di nuovo,
e le stelle risplendono nel suo splendore
come esseri viventi.
Io ho posto le colonne che
contengono tutto il globo terrestre
e quei venti che hanno penne a loro sottomesse,
cioè i venti più lievi, che con la loro levità
fanno da sostegno ai più forti,
affinché non si mostrino pericolosamente,
come il corpo è a contatto dell'anima e la contiene,
affinché non evapori.
E come il soffio dell'anima
tiene insieme con fermezza il corpo,
affinché non muoia, così i venti più forti
animano quelli a loro sottomessi,
affinché essi possano svolgere debitamente il loro compito.
Ed io, forza di fuoco,
sono nascosta in essi,
essi da me avvampano,
come il respiro continuo dell'uomo,
o come nel fuoco la fiamma che guizza.
Tutte queste cose sono vive nella loro essenza,
non possono morire,
perché io sono la vita.
E sono anche la razionalità,
col vento della parola che risuona,
da cui ogni creatura è stata fatta,
ed in tutte ho immesso il mio soffio,
affinché nessuna nel proprio genere sia mortale,
perché io sono la vita.
Sono la vita nella sua integrità,
non quella che manca alle pietre,
non quella che fa nascere le fronde dai rami,
non quella che ha radice nella forza virile,
ma io sono la radice di ogni vivente.
La razionalità infatti è la radice,
la parola che risuona fiorisce in essa.
E poiché Dio è razionale,
come potrebbe non operare?
Le sue opere giungono a perfetta fioritura nell'essere umano,
che fece a sua immagine e somiglianza,
ponendo in esso il segno di tutte le creature
secondo la sua misura.
Nell'eternità, da sempre,
Dio volle fare l'essere umano,
la sua opera, e quando ebbe fatto quest’opera
le dette tutte le creature
perché facesse le sue opere con esse,
allo stesso modo in cui Dio
aveva fatto la propria opera, l'essere umano.
Ma sono io il suo ministro,
perché tutte le cose vitali
ricevono da me il loro ardore;
sono la vita che permane uguale nell'eternità,
che non ha avuto inizio e non avrà fine,
e Dio è la vita stessa che si muove ed opera,
una sola vita in un triplice vigore.
L'eternità è il Padre, il Verbo è il Figlio,
e il soffio che li connette è chiamato Spirito santo,
e di ciò Dio ha posto il segno nell'uomo,
in cui vi sono corpo, anima e razionalità.


(Tratto dal “Libro delle opere divine di Santa Ildegarda di Bingen)

Offerta dell’Incenso:

“Come cinnamòmo e balsamo ho diffuso profumo;
come mirra scelta ho sparso buon odore;
come gàlbano, ònice e storàce,
come nuvola di incenso nella tenda”.
(Siracide 24,15)

Dal libro dei Proverbi (8,22-31)
Il Signore mi ebbe con sé all'inizio della sua attività,
prima di ogni sua opera, fin d'allora.
Dall'eternità sono stata costituita,
fin dal principio, dagli inizi della terra.
Quando non esistevano gli abissi, io fui generata;
quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d'acqua;
prima che fossero fissate le basi dei monti,
prima delle colline, io sono stata generata.
Quando ancora non aveva fatto la terra e i campi,
né le prime zolle del mondo;
quando egli fissava i cieli, io ero là;
quando tracciava un cerchio sull'abisso;
quando condensava le nubi in alto,
quando fissava le sorgenti dell'abisso;
quando stabiliva al mare i suoi limiti,
sicché le acque non ne oltrepassassero la spiaggia;
quando disponeva le fondamenta della terra,
allora io ero con lui come architetto
ed ero la sua delizia ogni giorno,
dilettandomi davanti a lui in ogni istante;
dilettandomi sul globo terrestre,
ponendo le mie delizie tra i figli dell'uomo.

Preghiera per ottenere la Sapienza  (Sapienza 9, 1-6; 9-12; 13-11)

Mettere un po’ di sale in bocca (simbolo della Sapienza Divina), dicendo:

Dio dei padri e Signore di misericordia,
che tutto hai creato con la tua parola,
che con la tua sapienza hai formato l'uomo,
perché domini sulle creature fatte da te,
e governi il mondo con santità e giustizia
e pronunzi giudizi con animo retto,
dammi la sapienza, che siede in trono accanto a te
e non mi escludere dal numero dei tuoi figli,
perché io sono tuo servo e figlio della tua ancella,
uomo debole e di vita breve,
incapace di comprendere la giustizia e le leggi.
Se anche uno fosse il più perfetto tra gli uomini,
mancandogli la tua sapienza, sarebbe stimato un nulla.
Con te è la sapienza che conosce le tue opere,
che era presente quando creavi il mondo;
essa conosce che cosa è gradito ai tuoi occhi
e ciò che è conforme ai tuoi decreti.
Inviala dai cieli santi,
mandala dal tuo trono glorioso,
perché mi assista e mi affianchi nella mia fatica
e io sappia ciò che ti è gradito.
Essa infatti tutto conosce e tutto comprende,
e mi guiderà prudentemente nelle mie azioni
e mi proteggerà con la sua gloria. Amen.

 
 
 

Orazione in siciliano della Luna per l’Ascensione

Post n°136 pubblicato il 02 Giugno 2014 da benedicaria
 

Orazione in siciliano della Luna per l’Ascensione

Da recitarsi possibilmente la notte della vigilia della festa dell’Ascensione in riva al mare al chiarore della luna. Se si è impossibilitati ad andare in riva al mare, si potrà esporre un piccolo recipiente con dell’acqua mista a sale al chiarore della luna.

In siciliano:

Ti salutu o luna di mari
li to ricchizzi mi vinni a pigliari,
a mia puvirtà ti vinni a lassari;
chistu è lu iornu di l’Ascenziuni
mi lavu l’occhi pi binedizioni.


In italiano:

Ti saluto o luna del mare
Le tue ricchezze mi sono venuto a prendere,
la mia povertà ti sono venuto a lasciare;
questo è il giorno dell’Ascensione
mia lavo gli occhi per benedizione.

 
 
 

Orazioni in siciliano a Santa Rita da Cascia

Orazioni in siciliano a Santa Rita da Cascia

In siciliano:

Santa Rita, Santa Rita
ca di monaca fustivu zita
pi la vostra santità
ricintimi a virità.


S’è di beni:
facitimi viriri ‘na vigna carricata,
‘na tavula cunzata,
'na chiesa cunsacrata.

S’è di mali:
acqua currenti e focu ardenti.


In italiano:

Santa Rita, Santa Rita,
che di monaca foste fidanzata
per la vostra santità
ditemi la verità.

Se è di bene:
fatemi vedere una vigna abbondante,
una tavola apparecchiata,
una chiesa consacrata.

Se è di male:
acqua corrente e fuoco ardente.


Invocazione a Santa Rita per ottenere una grazia

In siciliano:

Santa Rita, Santa Rita di li casi dispirati, cussì afflitti e scunsulati, prutettrice siti. Iu ricorru a tia galanti Rita cunciditimi stu favuri (chiedere grazia) pi la spina di Gesù, Santa Rita aiutami tu.

In italiano:

Santa Rita, Santa Rita dei casi disperati, così afflitta e sconsolata, siete protettrice. Io ricorro a te gentile Rita concedetemi questo favore (chiedere grazia) per la spina di Gesù, Santa Rita aiutami tu.

 
 
 

Rosari in siciliano del mese di Maggio

Post n°134 pubblicato il 05 Maggio 2014 da benedicaria
 

Rosari in siciliano del mese di Maggio

Primo Rosario

Posta  

In siciliano:


Ch'è bedda sta rosa,
ch'è beddu stu gigghiu
ch'è bedda sta Matri
chi teni a stu Figghiu.
Ch'è beddu stu nomi
di Gesù Bamminu
ch'è biancu, che finu,
chi oduri chi fa
quantu è granni la vostra buntà.
Ch'è bedda sta vucca,
chi meli chi manna,
lu cori m’inciamma
p’amuri a Gesù.


In italiano:

Ch’è bella questa rosa
ch’è bello questo giglio
ch’è bella questa Madre
che tiene questo Figlio.
Ch’è bello questo nome
di Gesù Bambino
ch’è bianco, ch’è delicato,
che odore che fa
quanto è grande la vostra bontà.
Ch’è bella questa bocca
che miele che manda,
il cuore mi divampa
per amare Gesù.


Grani

In siciliano:


Aduramula a Maria
ca è rosa d’adurari.
Maria virgini e pura
lu to nnomu m’innamura.


In italiano:

Adoriamo Maria
ch’è rosa da adorare.
Maria vergine e pura
il tuo nome m’innamora.


Secondo Rosario

Posta    


In siciliano:


Maria la so biddizza
la nostra cuntintizza
priati a lu Signuri
chi perduna i nostri erruri
priatilu pi caritati
chi smuvissi in pietati.


In italiano:

Maria la sua bellezza
la nostra contentezza
pregate il Signore
che perdoni i nostri errori
pregatelo per carità
che si smuova a pietà.


Grani

In siciliano:


Maria nni vui vinemu
pi li grazi chi vulemu.
E a nui li cunciditi
ca la nostra matri siti.


In italiano:

Maria da voi veniamo
per le grazie che vogliamo.
E a noi le concedete
perchè la nostra madre siete.


(Tratto da: A Cruna. Antologia di Rosari Siciliani, di Sara Favarò. Ed. Città Aperta.)

 
 
 

Maggio: il mese mariano

Maggio: il mese mariano

La storia del mese mariano comincia nel Medioevo con il tentativo di cristianizzare le feste pagane in onore della natura in fiore con il Calendimaggio e i riti romani dedicati alle dee che vegliavano sul mese dei fiori sulle quali regnava la «regina» o «sposa di maggio». Evocando la Madonna, la creatura più alta, si potevano unire insieme i temi della natura e della Santa Vergine, eliminando gli aspetti orgiastici. «Fin dal secolo XII» scrive Cardini «i filosofi di Chartres avevano rielaborato il concetto di Natura incarnandolo in un'allegoria che, per molti aspetti, ricordava la Magna Mater. Ma Chartres non era soltanto una scuola filosofica illustre, era anche un grande santuario mariano. E così la "Madre Natura" andò sempre più assumendo i tratti della Vergine.»

Ma il primo ad associare esplicitamente la Madonna al mese di maggio fu Alfonso X il Saggio, re di Castiglia e León (nel secolo XIII), che la celebrava in Las cantigas de Santa María:

«Rosa delle rose, fiore dei fiori,
donna fra le donne, unica signora,
tu luce dei santi e dei cieli via».


In una cantiga dedicata alle feste di maggio, vede nella devozione a Maria il modo per coronarle degnamente e santificarle nella gioia. Anche il beato Enrico Susso di Costanza (secolo XIV) componeva «saluti» con cui dedicava la primavera alla Vergine.
La pratica delle prime devozioni risale tuttavia al secolo XVI quando si cominciò a reagire allo spirito rinascimentale giudicato troppo paganeggiante: sicché il mese di maggio assunse anche carattere riparatore. A Roma fu san Filippo Neri a delineare il futuro mese mariano insegnando ai giovani a ornare di fiori l'immagine della Vergine nel mese di maggio, a cantar lodi in suo onore e a compiere atti di virtù e mortificazione.

Un secolo dopo, e precisamente nel 1677, il noviziato di Fiesole in una terra dov'era vivissima la tradizione del Calendimaggio - fondò una specie di confraternita detta Comunella. «Essendo giunte le feste di maggio» riferisce la cronaca dell'archivio di San Domenico «...e sentendo noi il giorno avanti molti secolari che incominciavano a "cantar maggio" e far festa alle creature da loro amate, stabilimmo di volerlo cantare anche noi alla santissima Vergine Maria [...] e che non era dovere che noi ci lasciassimo superare dai secolari». Si cominciò con il Calendimaggio, poi si aggiunsero le domeniche e infine tutti i giorni del mese. Si cantavano le litanie lauretane, s'incoronava la statua della Vergine con rose e le si offriva, alla fine del mese, un cuore d'argento. Sicché alla «Regina della Primavera» si contrappose la «Regina del Cielo».

Queste pratiche fiorirono in tutta la penisola, dalla chiesa di Santa Chiara a Napoli, dove alla fine del secolo XVII si onorava ogni sera la Vergine con canti e si impartiva la benedizione, a Mantova dove le domeniche e le feste del mese erano solennizzate da devozioni a Maria. La formalizzazione del mese di maggio è dovuta però al gesuita Dionisi con il suo Mese di Maria, pubblicato nel 1725 a Verona, dove si suggerisce di compiere le pratiche devozionali anche in casa o nel luogo di lavoro, davanti a un altarino della Madonna, con preghiere (rosario e litanie), fioretti e giaculatorie, e con l'offerta, alla fine del mese, del proprio cuore alla Madre di Dio.

A questo libretto ne seguirono molti altri fino all'Ottocento, quando il mese mariano si era ormai diffuso in tutta l'Europa e nelle Americhe. Un'ulteriore spinta alla sua pratica venne dalla definizione del dogma dell'Immacolata Concezione nel 1854.

(Tratto da: Calendario. Le feste, i miti, le leggende e i riti dell'anno, di Alfredo Cattabiani. Ed. Mondadori.)

 
 
 

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a mia nonna Concetta e a mia mamma Domenica, memorie storiche e depositarie della Benedicaria siciliana.

 

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QUESTO BLOG è CONSACRATO A SAN MICHELE ARCANGELO

San Michele Arcangelo

Sancte Michaël Archangele, defende nos in proelio; ut non pereamus in tremendo iudicio.

 

LE FASI LUNARI

"Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo" (Qoèlet 3,1)

- LUNA NUOVA (Luna nera): in questo periodo si può pregare per la nascita di qualcosa di nuovo e che ancora non c'è.

- LUNA CRESCENTE: in questo periodo si può pregare per la crescita di qualcosa o per incrementare qualcosa che è al suo nascere.

- LUNA PIENA: in questo periodo si può pregare per ogni tipo di coronamento, compimento, fecondità, piena realizzazione.

- LUNA CALANTE: in questo periodo si può pregare per far decrescere qualcosa, eliminare degli ostacoli, pregare per la purificazione e la liberazione.

 

LA BIBLIOTECA DI BENEDICARIA

Biblioteca della Benedicaria

- Calendario. Le feste, i miti, le leggende e i riti dell'anno, di Alfredo Cattabiani. Ed. Mondadori.

- Lo Stivale Magico. Magia Popolare e Stregoneria del buon paese, di Andrea Bocchi Modrone. Ed. Il Crogiuolo.

- La Stregoneria in Italia. Scongiuri, amuleti e riti della Tradizione, di Andrea Romanazzi. Ed. Venexia.

- Guida alle Streghe in Italia, di Andrea Romanazzi. Ed. Venexia.

- I Guaritori di Campagna. Tra magia e medicina, di Paola Giovetti. Ed Mediterranee.

- I Benandanti, di Ginzburg Carlo. Ed. Einaudi.

- Patri, Figliu e Spiritu Santu. Viaggio alla scoperta delle preghiere dialettali recitate a Gangi, di Roberto Franco e Salvatore Germana. Ed. Arianna.

- Nnomini Patri, Figghiu e Spiritu Santu. Antiche preghiere in dialetto siciliano, di Antonina Valenti. ilmiolibro.it.

- A Cruna. Antologia di Rosari Siciliani, di Sara Favarò. Ed. Città Aperta.

- Pasqua. Dalla terra il cielo. Simboli, numeri, misteri, preghiere e riti popolari in Sicilia, di Sara Favarò. Ed. Le Nuove Muse.

- Chisti lodi e chisti canti. Antiche preghiere siciliane delle Madonie, Nebrodi e dintorni, di Giuseppe Calmieri. Ed. Kalós.

- Dalla terra al cielo. Raccolta di antiche preghiere gelesi, di don Lino di Dio.

- Il Libro della Magia Popolare Siciliana – Anonimo.

- Magia Cristiana, di Antonello Faro. Ed. Primordia.

- Ninne nanne, detti, cantilene, tiritere, preghiere siciliane e i miei ricordi, di La Quercia di Palatolo. Dante Edizioni.

- La Magia Astrale delle Candele, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- La Magia Astrale degli Incensi, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- La Magia delle Campagne e la Stregoneria dei Pastori, di Eliphas Levi. Centro Editoriale Rebis.

- Il ramo d'oro. Studio sulla magia e la religione, di James Frazer. Ed. Bollati Boringhieri.

- Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane, di Giuseppe Pitrè.

- Antico Trattato di Magia Bianca, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Magia Purificatoria, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Il Potere Segreto della Preghiera, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Il Libro Magico di San Pantaleone. Centro Editoriale Rebis.

- L’Enchiridion di San Giacomo, Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- La Magia Astrale degli Angeli, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Invocazioni e Preghiere agli Angeli, di di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Il Grande Sacramentarlo Magico, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- Il Vero Libro dei Segreti Meravigliosi, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- Il Libro dei Salmi, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- Preghiera dei Giorni, a cura del Monastero di Bose. Ed. Qiqajon.

- Benedizionale, a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Ed. Vaticana.

 

I MEGALITI DI ARGIMUSCO

La Stonehenge siciliana

Alla "Vergine Orante" dei Megaliti di Argimusco

I Padri ti videro in spirito come una grande montagna, o Genitrice di Dio, dalla quale si staccò una pietra che rovesciò gli idoli dei demoni.
Una pietra angolare, non tagliata da mano d’uomo, si staccò da te, o Vergine, montagna non tagliata: Cristo che riunisce le nature separate.
Il profeta ti vide sotto l’aspetto di un monte, o Vergine senza macchia; da te si staccò una pietra gloriosa che salva veramente l’universo.

 

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