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Benedicaria

La "Magia" Popolare Siciliana e non solo...

 

Messaggi di Ottobre 2013

Scongiuro amoroso all’Angelo della Vera o Eterna Luce

Post n°54 pubblicato il 06 Ottobre 2013 da benedicaria
 

Scongiuro amoroso all'Angelo della Vera o Eterna Luce

In una preghiera-scongiuro in dialetto siciliano per l’amore, si invoca l’aiuto dell’«Angelo della Vera Luce» (forse l’Arcangelo Michele):

Siciliano:
Ancilu di la vera luci,
dunacci tri vuci,
ardenti e forti cci l’à’ dan
ca lu cori ppi (nome). cci avi a spasimari.
Si iè di sì:
sia alorgiu sunari,
sia campana sunari,
sia bon parlari,
sia gaddru cantari,
sia cani abbaiari.

Italiano:
Angelo della vera luce,
dacci tre voci (grida tre volte),
ardenti e forti glieli devi dare
che il cuore di (nome) gli deve spasimare.
Se è sì:
ci sia un’orologio suonare,
ci sia una campana suonare,
ci sia un gallo cantare,
ci sia un cane abbaiare.

(possibilmente da recitarsi la sera davanti la finestra)

In una variante, oltre all’«Angelo dell’Eterna Luce», sono chiamati a raccolta Angeli, Arcangeli, Serafini e Cherubini per venire in aiuto di chi scongiura:

Siciliano:
Ancilu di l’eterna luci
Va iettacci tri vuci,
ardenti e forti ci l’à a ittari,
ca lu cori Pi mia cci avi a spasimari.
Ancili, Arcancili, Serafini e Cherrubbini,
tutti quanti attornu a mia,
assistitimi cu la vostra cumpagnia:
si siti tutti angili veramenti
l’aviti a purtari cca a lu prisenti,
tanti signali m’aviti a purtari:
‘raloggi sunari,
campani a sunari,
gaddi a cantari,
cristiani a passari,
cani abbaiari,
crapi a mauliari.

Italiano:
Angelo dell’eterna luce
Vai a darci tre voci (grida tre volte)
Ardenti e forti glieli devi dare,
che il cuore per me ci deve spasimare.
Angeli, Arcangeli, Serafini e Cherubini,
tuti quanti attorno a me,
assistetemi con la vostra compagnia;
se siete veramente tutti Angeli
lo dovete portare qui in questo momento,
tanti segnali mi dovete dare:
orologi suonare,
campane suonare,
galli cantare,
persone passare,
cani abbaiare,
capre belare.

(possibilmente da recitarsi la sera davanti la finestra)

Chi recita lo scongiuro potrà arguire se il suo volere si compirà da speciali segni responsivi. Rintocchi di campane e di orologi, abbaiar di cane, rumore di gente che passa per la via e cantar di galli sono segni buoni.

 
 
 

Padre nostro di San Giuliano in siciliano

Post n°53 pubblicato il 05 Ottobre 2013 da benedicaria
 

Padre nostro di San Giuliano in siciliano

Una antica credenza, comune ai volghi d'Italia, fa di S. Giuliano il protettore dei viandanti, il procacciatore di buon albergo, il patrono della corporazione dei menestrelli e dei poveri, nonchè il soccorritore degli schiavi e dei prigionieri. E' logico che un santo come questo, il quale tiene sotto il suo patrocinio diverse categorie di persone, debba avere molti devoti non solo in Italia, ma ancora all'estero, per cui è conosciuta dovunque l'orazione che le persone devote a Lui gli rivolgono con fede e con la certezza di essere esaudite nei loro desideri.

Questa orazione porta il titolo di "Paternostro di San Giuliano" e non ha nulla a che fare con l'orazione domenicale propriamente detta, la quale era la preghiera solita a recitarsi dalle antiche plebi per ottenere benefizi dal loro santo patrono. Evidentemente, per questo motivo, quando venne in uso presso i volghi meno indotti l'invocazione speciale per S. Giuliano, il nome dell'orazione domenicale fu esteso ad essa.

Siciliano:
Mi fazzu lu signu di la Santa Cruci,
Chidda chi scindi d'u munti d'u Calvariu;
Idda ndi duna grazia e ndi duna luci.

Patannostru a San Giuliano.

San Giuliano mio di l'artu mundi,
Chi sarbasti li passi e li ponti,
Comu sarbasti a Nàccari e Lia,
Ora sarbami a mia (nome),
E a tutta la me' cumpagnia.
Si ricarchi d'uni m'havi a fari tortu,
Datanci 'a forza di 'nu mortu,
E a mia 'a forza d' 'u liuni
E 'a sapienza d'u re Salumuni,
Ora cunservatimi Vui, Signuri,
Mettitimi 'vostra conservazioni
O Gesù Nazarenu.

Pater, Ave e Gloria.

Italiano:
Mi faccio il segno della Santa Croce,
quella che scende dal monte del Calvario;
Essa ci dona grazia e ci dona lumi.

Padre nostro a San Giuliano.

San Giuliano mio dell’alto monte,
che contate i passi e i ponti,
come guardaste a Enoc e Elia.
Ora guardate a me (nome),
e a tutta la mia compagnia.
Se qualche d’uno mi deve fare torto,
dateci la forza di un morto,
e a me la forza di un leone.
E la sapienza di re Salomone,
Ora proteggetemi voi, Signore,
mettetemi nella vostra protezione.
O Gesù Nazareno.

Pater, Ave e Gloria

San Giuliano, stando dall'alto monte, segue e protegge l'andare della persona in cammino e sorveglia i luoghi difficili per i quali essa deve passare. Esistono diverse versioni.

Si comincia col farsi il segno della Santa Croce, poi si recita per tre volte di seguito l'orazione aggiungendo ogni volta, alla fine di essa, un Pater, Ave e Gloria.

Se la recita, fatta rapidamente, avviene senza errori, vuol dire che la persona in favore della quale si recita, è in buona salute, al contrario significa che qualche cosa di male ha dovuto accadergli.
Quando la pratica è imperniata sull'ascolto, la recitazione dev'essere fatta una volta sola e lentamente affinchè non sfuggano i segni responsivi, i quali si deducono dal discorso che si ode fare ai passanti. Se le parole sono in senso affermativo, come: è veru; 'u sannu tutti; le cose andranno bene. Invece andranno male se si udranno parole in senso negativo, come, per esempio, non ndi vogghiu; non mi piaci; ecc.
Quanto all'apprendimento, l'insegnare la preghiera al primo venuto o a persone di sesso uguale si risolve sempre in un cattivo augurio oppure in una pratica inefficace.
Per l'efficacia, si deve apprenderla dalla recitazione altrui, ossia rubarla, come si dice in gergo, e fra persone dello stesso sesso può essere insegnata la notte del 23-24 giugno (notte di San Giovanni) oppure la notte di Natale.

Seconda versione

Siciliano:
Patri nostru di San Giulianu
ca scinnisti du munti o pianu
culla cruci d'oru in manu
ligasti i denti ai cani e liuni e i serpenti.
Ligasti i mani e i cori a chi uccidiri ci voli.
Cumbattisti cu pensieri e cu paroli,
San Giulianu putenti e forti
liberatici di la mala morti, di l'acqua currenti,
du focu ardenti, da spada pungenti,
picchi li nostri carni nana essere nè feriti nè tagghiati.
San Giulianu binidittu cupritici cu u vostru mantu
e dateci la vostra santa binidizione,
aiutateci in tutti i nostri bisogni
curpurali e spirituali,
beneditici o San Giulianu, biniditi l'animi nostri,
ca nuatri semu figghi vostri,
unn'aviti abbandunari
biniditi o San Giulianu stu populu di falaria
alluntanateci dalla miseria e dateci la vostra santità.

Italiano:
Padre nostro di San Giuliano,
Che scendeste dal monte al piano,
Con la croce d’oro in mano,
Legaste i denti ai cani, leoni, serpenti,
Legaste mani e cuore a chi uccidere ci volle.
Combattete con pensieri e con parole,
San Giuliano, potente e forte,
liberateci da mala morte, dall’acqua corrente,
dal fuoco ardente e dalla spada pungente,
ciò perché le nostre carni non siano né ferite, né tagliate.,
San Giuliano benedetto copriteci col vostro manto,
e dateci la vostra santa benedizione,
aiutateci in tutti i nostri bisogni,
corporali e spirituali.,
Benedite o san Giuliano, benedite le anime nostre,
ché noi siamo i figli vostri,
non ci dovete abbandonare.,
Benedite, o San Giuliano, questo popolo di faleria,
allontanateci dalla miseria e dateci la vostra santità .,

Da recitare tre volte e per avere effetto va imparata la notte di natale.

Terza versione


Siciliano:
Iddiu m’ hâ dari grazia e bona ’uci
A diri lu patannostru di S. Giulianu:
"San Giulianu l’auti munti
Prima cunta li passi tutti e poi li punti.
Comu ajutastivu a Noc ed Elia,
Aiutati a (nome) pi la via.
Calau jusu a la marina
E di l’amici so’ fu cunnannatu,
Tutti caderu pir terra a buccui
E (nome) arristau com’ un liuni.
S. Giorgiu ’u pedi drittu si scassau,
Lu mantu di Maria lu cuvirtau.
Comu ajutastivu a Noc ed Elia
Ajutati a (nome) pi la via”.

Italiano:
Dio mi dia grazia e voce buona
per poter recitare il paternostro di San Giuliano:
San Giuliano (negli) alti monti
prima conta (numera) tutti i passi e poi i punti.
Come (voi, San Giuliano) aiutaste Enoc ed Elia,
(così) aiutate per via (nome).
Scese giù alla marina
e fu condannato (male giudicato)
dagli amici suoi:
tutti caddero bocconi per terra,
e (nome) restò come un leone.
S. Giorgio si storse il piede destro,
e il manto di Maria lo coprì
Come aiutaste Enoc ed Elia,
aiutate a (nome) per la via.

Quarta versione:

Siciliano:
Aduramu dda vera cruci,
chidda ca ascisi a lu munti Carvaru,
cu grazia e bona luci,
lu patrinostru di San Giulianu.
San Giulianu a l'auti munti,
priva varda li passi e poi li punti,
comu vardastuvu a Noc ed Elia,
accussi vardati a (nome)
cu tutta la so cumpagnia..

Italiano:
Adoriamo la vera croce,
quella sopra il monte Calvario,
con grazia e buona coscienza,
il padre nostro di San Giuliano.
San Giuliano nell’alto monte,
prima conta i passi e poi i punti ,
come aiutaste Enoc ed Elia,
così aiutate a (nome)
con tutta la sua compagnia

 
 
 

Rito per l'addolcimento dell'Angelo Custode

Post n°52 pubblicato il 04 Ottobre 2013 da benedicaria
 

Rito per l'addolcimento dell'Angelo Custode

Nella tradizione popolare l’Angelo Custode di una persona viene invocato a scopo di protezione e per guidarla sulla retta via evitando comportamenti sbagliati e tutelandola dai pericoli. Si può invocare il proprio angelo, ma anche quello di un altro individuo e qui ci si sposta nel discorso “magico”, un concetto ben presente anche in altre culture distanti di migliaia e migliaia di chilometri. Una delle operazioni più comuni è quella di addolcimento dell’Angelo Custode. Questa pratica si esegue per ammorbidire il carattere di una persona.

Incidere su una candela bianca (possibilmente di cera d’api) con uno stecchino di legno nuovo il nome di battesimo della persona.

Ungere la candela con miele (possibilmente mescolato ad olio di fiori d’arancio).

Passare sui fumi di incenso composto da: incenso puro – mirra – lavanda, una fotografia della persona se si possiede, oppure, passare sui fumi di incenso la candela stessa, e dire:

“Angelo di Dio, Angelo di (nome della persona), ti offro questo incenso benedetto per ammorbidire l’animo di tuo figlio affinché (esprimere richiesta). Che tu sia benedetto. Amen.”

La candela verrà dunque accesa sulla fotografia della persona se si possiede, oppure su di un’immagine o di un santino dell’Angelo Custode, in un luogo alto (un armadio, un frigorifero, etc.).

Si invocano gli Angeli Custodi di due sposi per appianare i momenti di burrasca quando sorgono litigi ed incomprensioni. Scrivere su due candele bianche, con uno stecchino di legno nuovo i nomi dei due sposi (questa operazione può essere fatta anche per due amici o per altri tipi di relazione parentale quali padre/figlio o figlia, sposa e suocera…)

Mescolare zucchero a boccioli di rosa secchi e issopo (una manciata di ciascuno). Versare la mistura in un piatto di quelli che si usano per mangiare.

Ungere le due candele con miele (possibilmente mescolato ad olio di fiori d’arancio). Mettere le candele nel piatto, una a fianco dell’altra. Accenderle e dire:

“Chiamo gli Angeli di (dire i nomi) affinché portino la pace e la concordia nel nome di Dio Onnipotente e della Vergine Maria, madre amorosa di tutto il genere umano”.

Lasciare consumare le candele completamente, in un posto alto. Terminata la pratica, se è possibile, si potrà spargere lo zucchero con l’issopo ed i boccioli di rosa nei pressi dell’abitazione delle persone su cui si intende agire. Ottimale sarebbe avere l’opportunità di spargere la miscela sotto al letto. Quest’opera di benedizione può essere fatta in qualsiasi giorno indipendentemente dalla fase lunare.

L’Olio dell’Angelo Custode è composto da essenza di fragola ed essenza di mandarino, si usa nell’unzione delle candele bruciate in suo onore.

(liberamente tratto da: “Lo stivale magico – Magia Popolare e stregoneria del buon paese”, di Andrea Bocchi Modrone. Ed. Il Crogiuolo)

 
 
 

Preghiere in siciliano ai Santi Angeli Custodi

Post n°51 pubblicato il 03 Ottobre 2013 da benedicaria
 

Preghiere in siciliano ai Santi Angeli Custodi

Memoria dei santi Angeli Custodi, che, chiamati in primo luogo a contemplare il volto di Dio nel suo splendore, furono anche inviati agli uomini dal Signore, per accompagnarli e assisterli con la loro invisibile ma premurosa presenza.

Prima preghiera

Siciliano:
Santi Gangili du cielu
du paradisu scurritini u velu
supra sta terra c’è troppu duluri
morti, pesti e cosi oscuri
un c’è muarru e un c’è miraturi
ca un  cuccia pizzudda i duluri
scinniti ‘nterra ancili di Dia
viniti a succurriri puru a mia
di milli cruci livatini arcuni
e canziatini di mali pirsuni
ancili santi siti biati
datini cunfortu consigliu e aiuti

Italiano:
Santi Angeli del cielo
del paradiso aprite il velo
sopra questa terra c’è troppo dolore
morte, peste e cose oscure
non c’è armadio e non c’è specchio
che non raccoglie pezzettini di dolore
scendete in questa terra angeli di Dio
venite a soccorrere anche me
di mille croci levatemene alcune
angeli santi siete beati
datemi conforto, consiglio e aiuto.

Seconda preghiera

Siciliano:
Santu Ancilu di Dia
ca stati ò latu a mia,
nsignatimi la via
ppi sarvari l’arma mia.
Li nnimici mia vinciti,
si ia sgarru m’avvirtiti,
e rapitimi li porti
di lu cilu a la ma morti.

Italiano:
Santo Angelo di Dio
Che state al mio fianco,
indicatemi la via
per salvare l’anima mia.
I miei nemici vincete,
se io sbaglio mi avvertite,
ed apriteli le porte
del cielo alla mia morte.

Terza preghiera

Siciliano:
O bell’Ancilu du Dia
Sempri stati ò latu a mia,
u bisugnu mia viditi,
suddu sbagliu m’avvirtiti,
di lu cilu li porti mi rapìti.

Italiano:
O bell’Angelo di Dio
sempre state al mio fianco,
il bisogno mio vedete,
se sbaglio mi avvertite,
del cielo le porte mi aprite.

Quarta preghiera

Siciliano:
Nta lu littu mi curcu ia
ccu quattro ancili di Dia:
dui a la testa e dui a li pidi,
nta lu minzu San Micheli,
a lu latu l’Ancilu Santu,
Patri, Figliu e Spiritu Santu.

Italiano:
Io mi corico nel letto
con quattro angeli di Dio:
due alla testa e due ai piedi,
in mezzo San Michele,
a lato l’Angelo Santo,
Padre, Figlio e Spirito Santo.

 
 
 

La Novena delle Rose a Santa Teresa di Gesù Bambino

Post n°50 pubblicato il 01 Ottobre 2013 da benedicaria
 

La Novena delle Rose a Santa Teresa di Gesù Bambino

Memoria di santa Teresa di Gesù Bambino, vergine e dottore della Chiesa: entrata ancora adolescente nel Carmelo di Lisieux in Francia, divenne per purezza e semplicità di vita maestra di santità in Cristo, insegnando la via dell’infanzia spirituale per giungere alla perfezione cristiana e ponendo ogni mistica sollecitudine al servizio della salvezza delle anime e della crescita della Chiesa. Concluse la sua vita il 30 settembre, all’età di venticinque anni.

Nella tradizione popolare il giorno che le viene consacrato è il mercoledì. Le si offrono candele color rosa, candele rosse e candele bianche.

L’olio di Santa Teresa è composto da due parti di olio di rosa, da una parte di cannella e da una parte di olio di arancio dolce.

Viene invocata per i problemi di droga e di alcolismo e, soprattutto, per attirare l’amore nella propria vita tutti i livelli. Amore romantico, certamente, ma anche amore da parte del prossimo, simpatia.

(liberamente tratto da: “Lo stivale magico – Magia Popolare e stregoneria del buon paese”, di Andrea Bocchi Modrone. Ed. Il Crogiuolo)

NOVENA DELLE ROSE IN ONORE DI S. TERESA DI GESÙ BAMBINO

"Passerò il mio Cielo a fare del bene sulla terra. Farò scendere una pioggia di rose."

Il Padre Putigan, S.J., il 3 dicembre 1925, cominciò una novena chiedendo una grazia importante. Per sapere se veniva esaudito, chiese un segno. Desiderava ricevere una rosa in dono quale garanzia di avere ottenuto la grazia. Non fece parola con nessuno della novena che stava facendo. Al terzo giorno, ricevette la rosa richiesta ed ottenne la grazia. Cominciò un'altra novena. Ricevette un'altra rosa e un'altra grazia. Allora prese la decisione di diffondere la novena "miracolosa" detta delle rose. Oggi in tutto il mondo si pratica questa novena... Si può incominciare in qualsiasi giorno del mese. Di solito, devoti ed amici di Teresina, lo fanno dal 9 al 17 di ogni mese.

PREGHIERA PER LA NOVENA

Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, io vi ringrazio per tutti i favori e le grazie di cui avete arricchito l'anima della vostra serva Santa Teresa di Gesù Bambino del Volto Santo, Dottore della Chiesa, durante i suoi ventiquattro anni trascorsi su questa terra e, per i meriti di questa vostra Santa Serva, concedetemi  la grazia che ardentemente desidero
(qui si formula la grazia che si vuol ricevere),
se è conforme alla vostra santa volontà e per il bene della mia anima.
Aiutate la mia fede e la mia speranza, o Santa Teresa di Gesù Bambino del Volto Santo; realizzate ancora una volta la vostra promessa di passare il vostro cielo a fare del bene sulla terra, permettendo che io riceva una rosa come segno della grazia che desidero ottenere.

Si recitano 24 "Gloria al Padre..." in ringraziamento a Dio dei doni concessi a Teresa nei ventiquattro anni della sua vita terrena.
Segue ad ogni "Gloria" l'invocazione:
"Santa Teresa di Gesù Bambino del Volto Santo, prega per noi".

 
 
 

DEDICA...

a mia nonna Concetta e a mia mamma Domenica, memorie storiche e depositarie della Benedicaria siciliana.

 

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San Michele Arcangelo

Sancte Michaël Archangele, defende nos in proelio; ut non pereamus in tremendo iudicio.

 

LE FASI LUNARI

"Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo" (Qoèlet 3,1)

- LUNA NUOVA (Luna nera): in questo periodo si può pregare per la nascita di qualcosa di nuovo e che ancora non c'è.

- LUNA CRESCENTE: in questo periodo si può pregare per la crescita di qualcosa o per incrementare qualcosa che è al suo nascere.

- LUNA PIENA: in questo periodo si può pregare per ogni tipo di coronamento, compimento, fecondità, piena realizzazione.

- LUNA CALANTE: in questo periodo si può pregare per far decrescere qualcosa, eliminare degli ostacoli, pregare per la purificazione e la liberazione.

 

LA BIBLIOTECA DI BENEDICARIA

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- Calendario. Le feste, i miti, le leggende e i riti dell'anno, di Alfredo Cattabiani. Ed. Mondadori.

- Lo Stivale Magico. Magia Popolare e Stregoneria del buon paese, di Andrea Bocchi Modrone. Ed. Il Crogiuolo.

- La Stregoneria in Italia. Scongiuri, amuleti e riti della Tradizione, di Andrea Romanazzi. Ed. Venexia.

- Guida alle Streghe in Italia, di Andrea Romanazzi. Ed. Venexia.

- I Guaritori di Campagna. Tra magia e medicina, di Paola Giovetti. Ed Mediterranee.

- I Benandanti, di Ginzburg Carlo. Ed. Einaudi.

- Patri, Figliu e Spiritu Santu. Viaggio alla scoperta delle preghiere dialettali recitate a Gangi, di Roberto Franco e Salvatore Germana. Ed. Arianna.

- Nnomini Patri, Figghiu e Spiritu Santu. Antiche preghiere in dialetto siciliano, di Antonina Valenti. ilmiolibro.it.

- A Cruna. Antologia di Rosari Siciliani, di Sara Favarò. Ed. Città Aperta.

- Pasqua. Dalla terra il cielo. Simboli, numeri, misteri, preghiere e riti popolari in Sicilia, di Sara Favarò. Ed. Le Nuove Muse.

- Chisti lodi e chisti canti. Antiche preghiere siciliane delle Madonie, Nebrodi e dintorni, di Giuseppe Calmieri. Ed. Kalós.

- Dalla terra al cielo. Raccolta di antiche preghiere gelesi, di don Lino di Dio.

- Il Libro della Magia Popolare Siciliana – Anonimo.

- Magia Cristiana, di Antonello Faro. Ed. Primordia.

- Ninne nanne, detti, cantilene, tiritere, preghiere siciliane e i miei ricordi, di La Quercia di Palatolo. Dante Edizioni.

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- La Magia Astrale degli Incensi, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

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- Il ramo d'oro. Studio sulla magia e la religione, di James Frazer. Ed. Bollati Boringhieri.

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- Il Potere Segreto della Preghiera, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Il Libro Magico di San Pantaleone. Centro Editoriale Rebis.

- L’Enchiridion di San Giacomo, Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- La Magia Astrale degli Angeli, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Invocazioni e Preghiere agli Angeli, di di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Il Grande Sacramentarlo Magico, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- Il Vero Libro dei Segreti Meravigliosi, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- Il Libro dei Salmi, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- Preghiera dei Giorni, a cura del Monastero di Bose. Ed. Qiqajon.

- Benedizionale, a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Ed. Vaticana.

 

I MEGALITI DI ARGIMUSCO

La Stonehenge siciliana

Alla "Vergine Orante" dei Megaliti di Argimusco

I Padri ti videro in spirito come una grande montagna, o Genitrice di Dio, dalla quale si staccò una pietra che rovesciò gli idoli dei demoni.
Una pietra angolare, non tagliata da mano d’uomo, si staccò da te, o Vergine, montagna non tagliata: Cristo che riunisce le nature separate.
Il profeta ti vide sotto l’aspetto di un monte, o Vergine senza macchia; da te si staccò una pietra gloriosa che salva veramente l’universo.

 

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