Storie

Arrivo Valle del Messico


Arrivo degli aztechi nella Valle del Messico[1] Quando gli aztechi entrarono in scena nella valle, già non era più dominata dai sopravvissuti dei toltechi o dai nomadi invasori, il cui potere era durato poco tempo. Gli aztechi invece trovarono due gruppi d’invasori di grande importanza: uno era quello acolhua che si stabilì nella regione di Texcoco ad est sulle rive della laguna. Il centro principale della tribù era originariamente Coatlichan. Il secondo gruppo che precedette gli aztechi nell’area furono i tepanachi: la loro città principale era Azcapotzalco. Questa città non fu fondata dai tepanachi, ma essi comunque potevano vantarsi di avere una storia che risaliva a mille anni prima. Comunque l’importanza dei tepanachi non può essere trascurata; infatti dominavano gli aztechi durante i primi anni di permanenza presso la meta finale e fu sotto la loro tutela che questi ultimi si trasformarono da una tribù sbandata in popolo egemone di un grande impero. Gli aztechi iniziavano a costruire le fondamenta dell’impero più grazie agli insegnamenti dei tepanachi che grazie agli insegnamenti dei toltechi. Nella Valle del Messico e nelle regioni circostanti non esisteva nessun signore superiore che governava, anche perché gli acolhua e i tepanachi iniziavano a sorgere come superpotenze della regione, situate nella laguna una di fronte all’altra. A rendere la situazione più complessa, erano i tanti piccoli principi che spesso sembravano regnare simultaneamente nella stessa città. Gli spagnoli li chiamavano re ma questo concetto europeo non era applicabile alla monarchia messicana. Frequentemente la carica di governatore era in parte di natura elettiva o poteva essere assegnata a sorte. Così la parola ‘governare andrebbe intesa al plurale in quanto vi era più di un signore per ogni popolo. Nonostante questa confusione apparente, queste comunità godevano di una cultura comune, tutti si erano formati sulla scia del caduto regno dei toltechi. Pertanto condividevano la stessa eredità culturale. Parte di questa era formata dalle credenze religiose: mentre ogni popolazione tendeva ad avere una propria divinità, il pantheon generale era comune a tutti, inclusi gli aztechi.[1] su questo argomento vedere: S.Gruzinsky, El destino truncado del imperio azteca, (Madrid, 1991), pp.32-43