Storie

Post N° 18


Le relazioni degli aztechi con le popolazioni della Valle del Messico Gli aztechi delle molte tribù nomadi furono gli ultimi ad arrivare e probabilmente furono male accolti. Con la loro reputazione di crudeltà, erano considerati la gente meno civilizzata della valle del Messico, sebbene parlassero nahuatl e praticassero l’agricoltura. Finalmente, alla fine del secolo XIII gli aztechi si stabilirono a Chapultepec. Non erano ancora nella terra promessa, ma gli anni passati in questo luogo furono importanti nella storia azteca. Al loro arrivo gli aztechi erano principalmente governati dai loro sacerdoti, i quattro portatori del dio, che avevano ordinato la partenza. Essi governavano la tribù attraverso i sogni e le visioni mandati da Huitzilopochtli. Parallelamente a questi sacerdoti, i clan avevano i propri capi individuali, ma il numero dei clan era aumentato dagli originari sette per arrivare a quindici o venti; i loro capi erano spesso chiamati capitani, indicando che avevano un certo ruolo militare. Ogni clan aveva un suo proprio dio protettore e possedeva anche una certa individualità religiosa. A volte è stata usata la frase democrazia militare per descrivere il governo degli aztechi in questo periodo, ma in realtà era più una teocrazia che una democrazia. Durante la prima parte della permanenza a Chapultepec, i capi religiosi esercitavano un potere effettivo, però più tardi, a causa di pressioni esterne, il governo passò nelle mani di un unico capo chiamato Huitzilihuitl. A Chapultepec, essendo oppressi dai vicini ambiziosi, gli aztechi non riuscirono a formare un governo  collegiale. Questo governo con un capo unico esulava dalle tradizioni locali e molti popoli vicini continuavano ad avere due, quattro o più governanti. Gli aztechi, scegliendo un capo unico, si erano orientati verso un sistema più comune tra i nomadi e gli altri popoli che non erano di origine nahuatl. Per quanto riguardava gli aztechi fu un grande passo in avanti. Il regnare di vari signori aveva svantaggi evidenti, particolarmente per un popolo che nutriva ambizioni di conquistare gli altri. Il nuovo ruolo di capo unico si contrapponeva soprattutto al potere dei sacerdoti; ma portava anche ad un nuovo ruolo per Huitzilopochtli, l’uomo  poi venerato come un dio: di fatto l’emergere di un unico capo va di pari passo con il rafforzamento di Huitzilopochtli come divinità principale.