Storie

Post N° 19


Gli aztechi a Chapultepec Chapultepec era stata una piazzaforte tolteca e fu qui che l’ultimo governante tolteca, un rifugiato infelice, si tolse la vita impiccandosi. Alcuni toltechi si fermarono in questo posto, ma erano pochi e senza un governante proprio. Nella storia del Messico Chapultepec non perse mai la sua importanza; nella roccia sul lato della collina della città, gli imperatori aztechi scolpirono i loro ritratti. Gli aztechi, essendo una tribù insignificante, non sembravano essere nelle condizioni di intervenire sulla politica locale ed avendo pochi amici sembravano destinati ad un ruolo di vassalli e servi. Essendo arrivati recentemente, non possedevano terre e pertanto la loro situazione era molto modesta. Ancora oggi non si riesce a capire perché si permise agli aztechi di occupare un posto di grande importanza strategica, situato su un colle che dominava la valle. Tuttavia, nonostante la loro miseria, gli aztechi iniziarono molto presto ad essere molesti ed ad attaccare i loro vicini con incursioni fastidiose. Gli aztechi furono attaccati e cacciati da Chapultepec due volte: il primo attacco, circa nel 1315 d.C., si dice che sia stato provocato dall’arrivo di Copil, il figlio della sorella di Huitzilopochtli, che fu abbandonata a causa del divino fratello. Copil riuscì nelle sue macchinazioni e gli aztechi furono sconfitti e cacciati dalla loro nuova casa. Tuttavia lo stesso Copil fu assassinato, il suo cuore fu strappato e lanciato nel luogo della laguna dove gli aztechi in seguito fondarono Tenochtitlan. Gli aztechi riuscirono a ritornare a Chapultepec ma avevano fretta e la loro permanenza fu breve. Fu proprio in questo periodo che elessero come capo unico Huitzilihuitl per organizzare la propria difesa; un anno dopo, nel 1319, si scatenò una nuova guerra provocata da una potentissima coalizione. Tuttavia sembra che gli istigatori di questa coalizione fossero i tepanachi, perché mentre nella regione si manteneva una sorta di equilibrio e la presenza a Chapultepec degli aztechi era tollerata, la forza dei tepanachi si accrebbe tanto che iniziarono essi stessi ad ambire a questa posizione strategica così vicina alla loro capitale e subito trovarono alleati desiderosi di abbattere gli aztechi. Una terribile battaglia si svolse dietro la città di Chapultepec con il conseguente massacro degli aztechi che si rifugiarono nella laguna; il loro sfortunato capo fu sacrificato in Culhuacan come era solito fare con i prigionieri di guerra. Quindi il contingente principale dei rifugiati aztechi si ritrovò in una situazione penosa, mancandogli perfino i vestiti per coprirsi. Gli aztechi fecero ritorno a Culhuacan in condizioni pietose e la loro umiliazione fu tale che si sentirono obbligati a donare ai loro nuovi padroni il proprio tesoro: la bandiera e il mantello di Huitzilopochtli.