Storie

Post N° 26


Ascesa al trono di Itzcoatl Dopo il fallimento dello sfortunato re Chimalpopoca, Itzcoatl ascese al trono nel 1426. La sua ascesa al potere non fu un avvicendamento di routine, ma fu preceduta da una rivoluzione che provocò grandi cambiamenti sia all’esterno sia all’interno dello stato. Itzcoatl significa “Serpente di Ossidiana”. L’ossidiana è una pietra vulcanica e per gli aztechi fu l’equivalente del ferro nell’ Europa moderna. Oltre ai suoi molti utilizzi domestici, serviva per fare la parte tagliente dei bastoni da guerra e le punte delle frecce. La prova di forza che diede Itzcoatl e i suoi calcoli fini come un coltello affilato, resero appropriato il nome di “Serpente di Ossidiana”.Itzcoatl, come governante, era abilmente affiancato da due capi nobili; per questo motivo a volte il suo governo è descritto come un triumvirato. Il primo capo era Moctezuma Ilhuicamina, che gli succederà al trono; il secondo, il fratello minore di questi Tlacaelel, che era secondo per importanza solo al tlatoani, cioèl’imperatore.Sotto questo nuovo governo la politica azteca, ultimamente molto sottomessa agli interessi tepanachi, stava mutando. I tepanachi che non furono lenti a percepire il cambiamento: intuirono subito il carattere indomito del nuovo sovrano, poco propenso a governare come un suddito, servile ai capricci di Maxtla, il tiranno tepanaca. Di conseguenza, sorvegliarono Tenochtitlan, mettendo delle sentinelle ai confini della città; ed allo stesso tempo disponevano sul piede di guerra la propria gente, in quanto si aspettavano che le ostilità stessero per ? aprirsi.Il tlatoani Itzcoatl, appena ascese al trono volle togliersi da sotto il giogo tepanaca, ed è per questo che inviò ad Azcapotzalco, la capitale dei tepanachi, una delegazione diplomatica capeggiata da Tlacaelel, per chiedere la cessazione dello stato di guerra contro gli aztechi. Il re dei tepanachi Maxtla rispose che ormai non poteva più fermare il suo popolo, perché era esasperato dall’atteggiamento insubordinato degli aztechi e voleva distruggerli. Allora Tlacaelel e la sua delegazione non potette fare altro che dichiarare guerra al re Maxtla e ritornare a Tenochtitlan ed aspettare l’attacco nemico.In questo momento di guerra imminente il popolo azteco iniziò ad aver paura ed a scoraggiarsi, mentre l’elite del regno formata dai nobili e dai guerrieri era pronta a combattere. Così nella società azteca si venne a formare una scissione tra il popolo che voleva la pace e i nobili che voleva la guerra. A risolvere questa situazione complessa ci pensò Tlacaelel che fece una sorta di patto con il popolo, nel quale prometteva, in caso di perdita della guerra, un sottomissione incondizionata di tutta la nobiltà al volere popolare. Il popolo accettò il patto e si preparò alla guerra.