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Pantheon azteco

Post n°17 pubblicato il 08 Marzo 2007 da itzacoatl
 

Pantheon principale e religione dei primi aztechi[1]

 

Tutto questo fece sì che ci fossero nel mondo messicano un grande numero di dei e dee: una o più divinità controllava ogni aspetto della vita umana. Due delle divinità più antiche e importanti erano il dio della pioggia (Tlaloc) che divideva con Huitzilopochtli il tempio principale di Tenochtitlan, e il serpente piumato (Quetzalcoatl). Questo dio esercitava una varietà di funzioni importanti, poiché aveva concesso all’uomo la scienza dell’agricoltura e della scrittura ed era anche il dio della stella della mattina e di quella dell’imbrunire e dio del vento. Quasi della stessa importanza erano certe divinità come Coatlicue, una specie di divinità della terra, madre di Huitzilopochtli e la dea dell’amore (Tlazolteotl). A lei gli uomini si dovevano confessare alla fine della vita; infine era anche la dea del sudiciume, perché la confessione di cose cattive era rappresentata come l’atto di spargere sporcizia. L’amore naturalmente si associava con la luna e la dea dell’amore era anche connessa, attraverso il coniglio, con le molte divinità del pulque, la bevanda sacra; queste divinità erano spesso conosciute come i quattrocento conigli, perché un coniglio che aveva morso un’agave, dal cui succo si ricava il pulque, era ritenuto lo scopritore della preziosa bevanda. L’identificazione tra il coniglio e la luna derivava dalle ombre sulla superficie della luna, nella quale gli aztechi vedevano la figura di questo animale.

Come in molte religioni, esisteva una coppia divina formata da due dei creatori, conosciuti come “Due Signore” (Ometecuhtli) e “Due Signora” (Omecihuatl) che risiedevano nel solitario stadio del tredicesimo cielo chiamato “Due Luoghi” (Omeyocan[UD1] )[2], ma come succedeva spesso la coppia divina fu messa in secondo piano da divinità che avevano più richiamo. La sua esistenza serviva per sottolineare l’antica passione messicana per la dualità, infatti si trovavano tra gli aztechi due sacerdoti principali, due capi mercanti e molte città avevano due monarchi. Il numero due non era l’unico divino. Il quattro aveva molto significato: infatti si trovava costantemente nelle missioni affidate a quattro ambasciatori e nelle cerimonie celebrate da quattro sacerdoti. Anche il numero cinque era carico di significato: c’erano quattro punti cardinali, ma cinque direzioni se s’includeva il centro.

Il calendario sacro[3] di 260 giorni formava una parte importante della religione messicana, secondo la collocazione in questo calendario ogni giorno prendeva il nome di qualcuno dei venti segni preceduti da una cifra che andava dall’uno al tredici. Ad ogni bambino si dava, come parte del proprio nome, il numero e il segno del giorno della nascita; a secondo se il giorno risultava buono o cattivo il destino del nascituro era giudicato propizio o nefasto o indifferente. In questo sistema i giorni nefasti erano molti di più di quelli buoni, tuttavia a volte si poteva sfuggire al destino sfortunato semplicemente posponendo il bagno e il battesimo, essendo d’accordo con il sacerdote, fino a che si poteva dare al bambino il nome di un giorno migliore.



[1] J.C.Perez Guerrero, La religion azteca, (Madrid, 2000), cap.III

[2] Il dualismo è un aspetto fondamentale del pensiero degli aztechi, perché, secondo questo pensiero, tutto l’universo era strutturato in base a una serie di elementi sia opposti sia complementari, per esempio: femminile/maschile; caldo/freddo; giorno/notte; ecc. Vedi: M.Graulich, Mitos y rituales del Mexico antiguo, (Madrid, 1990), parte I

[3] L.Boturini Benaducci, Historia general de la America, (Mexico, 1990), pp. 265-319

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Un blog di: itzacoatl
Data di creazione: 24/02/2007
 
 

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