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ROMA (9 ottobre) - È stato sospeso a Roma dal gip Orlando Villoni - con
la trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale per quanto
riguarda il cosiddetto Lodo Alfano - il procedimento che vede indagato
il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per istigazione alla
corruzione nei confronti di alcuni parlamentari. Berlusconi, secondo le
accuse, avrebbe tentato di far passare alcuni senatori eletti
all'estero, nella scorsa legislatura, nelle fila del centro destra.
È
la prima volta che il Lodo Alfano e la relativa sospensione di un
procedimento con la richiesta di parere di costituzionalità viene
applicato da un giudice nella fase delle indagini preliminari. Il
procedimento è stato sospeso dal gip dopo che la procura aveva chiesto
la proroga delle indagini per sentire un testimone. Il gip ha ritenuto
rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità
costituzionale del cosiddetto Lodo Alfano: per violazione degli
articoli della Costituzione relativi al principio di uguaglianza, alla
parità delle parti nel processo, alla obbligatorietà dell'azione penale
e alla revisione della Costituzione. Il procuratore Giovanni Ferrara,
secondo quanto si è appreso, non aveva avuto nessun dubbio a chiedere
al gip la proroga delle indagini per l'inchiesta sulla presunta
compravendita dei senatori che coinvolge Berlusconi.
La
procura capitolina, insomma, non è dello stesso parere del gip Villoni
secondo il quale il Lodo Alfano si applica anche alla fase delle
indagini preliminari. Secondo il gip il comma 7 dell'articolo 1 del
cosiddetto Lodo Alfano stabilisce che le disposizioni della legge «si
applicano anche ai processi penali in corso, in ogni fase, stato o
grado, alla data di entrata in vigore della presente legge». Secondo
Villoni il «processo» riguarda «ogni fase, stato e grado del
procedimento» e non solo l'udienza gup dopo la quale, secondo la
interpretazione data fino ad ora, scattava il Lodo e la sospensione del
procedimento per le quattro più alte cariche dello stato.
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BERLUSCONI SE LA RIDE MENTRE L'ITALIA AFFONDA!QUESTO PAESE MERITA GENTE IN GRADO DI GOVERNARLO E NON UN GOVERNO DI INCAPACI!
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BERLUSCONI-DELL'UTRI-MANGANO E LA MAFIA!
A SILVIO!
portami sempre nel tuo cuore
Tu che fai tutto in quattro e quatr’otto
toglici presto l’articolo 18
Giacchè sei senza coscienza
rubaci pure la contingenza
Visto che sei senza pietà
levaci pure l’anzianità
E se vuoi fare le cose serie
lasciaci anche senza ferie
Per migliorare la situazione
togli di mezzo la liquidazione
Se l’inflazione ancora dilaga
fregaci pure la busta paga
E per far dispetto ai sindacati
aumenta la schiera dei disoccupati
Affinchè sia tutto normale
facci pagare anche l’ospedale
Perchè vada tutto a buon fine
facci pagare anche le medicine
Per evitare ulteriori danni
mandaci in pensione a 90 anni
E poichè a 90 anni saremo caput
VA FA MMOCC’ A CHI TE MMURT!!!
Il numero di tessera della P2 assegnata al Cavalier Berlusconi è: tessera 1816, codice E.19.78, gruppo 17, fascicolo 0625, data di affiliazione 26 gennaio 1978.
Nella relazione finale della Commisione parlamentare d’inchiesta sulla loggia P2 si legge: "...alcuni operatori (Genghini, Fabbri, Berlusconi) trovano appoggi e finanziamenti al di la’ di ogni merito creditizio...". Le due grandi banche, infatti, che danno credito a Berlusconi sono la Banca Nazionale del Lavoro e il Monte dei Paschi di Siena, dove durante gli anni ‘70 la P2 e’ piu’ attiva. Il Monte dei Paschi concede tra il ‘70 e il ‘79 70 miliardi di mutui fondiari a Berlusconi a tassi fra il 9 e il 9,5%.
Il 10 Aprile 1978 Berlusconi inizia una collaborazione come editorialista sul maggior quotidiano italiano, il Corriere della Sera, proprio quando la loggia P2 acquisisce, come dice la commissione parlamentare d’inchiesta "il controllo finanziario e gestionale del gruppo Rizzoli".
Interpellato su Licio Gelli, Berlusconi risponde: "...Anch’io come 50 milioni di italiani, sono sempre in curiosa attesa di conoscere quali fatti o misfatti siano effettivamente addebitati a Licio Gelli. Anni di inchieste sono serviti solamente ad offrire alle varie fazioni politiche un terreno di lotta e di calunnie facile quanto strumentale.
SILVIO BERLUSCONI IL CAZZATARO
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