Creato da bertholdt il 22/11/2006
dialoghi tra bertoldo, bertoldino e cacasenno e gli altri

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colloquio e pizza

Post n°47 pubblicato il 03 Gennaio 2007 da bertholdt
 
Foto di bertholdt

Cunegonda e Marcolfa sono due vecchie amiche e stanno al ruscello a lavare i piatti. Si lamentano continuamente, soprattutto di non possedere una lavastoviglie. Ma non ce l'ha neanche la Regina, figuriamoci. Bertoldino si è costruito una rete, intrecciando flessibili rami di salice con la paglia, ed è riuscito a catturare qualche pesciolino, quattro precisamente. Così Marcolfa invita la Cunegonda a stare a cena con loro, toccherà un pesciolino a testa, ma con un po' di polenta (la polenta non è stata ancora inventata, ma c'era qualcosa che la sostituiva) e di insalata si riesce a mangiare qualcosa. Il vino inacidito servirà a mandare giù tutto.

E così cenano tutti insieme, verso le quattro perchè dopo fa buio e rischiano di non trovare più il pesciolino nel piatto, tanto è piccolo il pesciolino. Bertoldino, che ha mangiato troppo rispetto al solito, si è già addormentato con la testa sulla tavola. I grandi si fanno una briscola con le carte trevisane e poi la Cunegonda, prima di buio, torna a casa sua e Marcolfa e Bertoldo portano a letto Bertoldino e ci vanno anche loro, nella stalla, vicino al somaro. E' ormai tardissimo, sono quasi le cinque, e domattina tocca alzarsi presto.

 
 
 

ENERGIA

Post n°46 pubblicato il 02 Gennaio 2007 da bertholdt
 

Bertoldo doveva andare a letto appena faceva buio, perchè Alboino aveva proibito l'uso delle candele, perchè i popoli che le producevano ne avevano decuplicato il prezzo. Era insomma la crisi energetica del '73. C'era in pratica il coprifuoco, e anche la messa il parroco la diceva senza candele. E così, alle cinque del pomeriggio tutti erano già a dormire, al freddo, perchè il riscaldamento centrale era ridotto al minimo. E così Bertoldo, la Marcolfa e Bertoldino dormivano nella stalla, insieme con l'asino, ma Bertoldo si consolava pensando che era già accaduto, anche se lui il bue non ce l'aveva.

 
 
 

MEDITAZIONI

Post n°45 pubblicato il 01 Gennaio 2007 da bertholdt
 

E dopo la fine dell'anno arriva Capodanno. Bertoldo si svegliò, vestì i suoi stracci, e si sentiva molto pulito. Il bagno era stato fatto, e così pure il dovere coniugale. Per un anno intero non doveva pensarci più. Aveva altre cose alle quali pensare, ai Franchi per esempio, alle mattane di Alboino, alla stupidaggine di Bertoldino, alle galline e ad altre cose ancora. Capodanno è il giorno dei buoni propositi, per esempio smettere di fumare, anche se le sigarette non erano ancora state inventate, e anche smettere di bere, ma questo era più facile perchè il vino era cattivo, e serviva solo a disinfettare le ferite. E cos' Bertoldo si avviò al Palazzo del Re, per rendere omaggio al Re. Come sempre, Alboino stava seduto sul trono. Alboino entrò nel salone del trono, e disse: Maestà, buon anno! Il Re rispose: Buon Anno a te e famiglia! E poi il Re domandò a Bertoldo: Ascolta, come possiamo fregare i Franchi? Bertoldo conosceva il mondo, e disse: Bisogna esportare da loro la nostra democrazia. Ma il Re era saggio, e disse: Non voglio fare altre guerre all'estero! E' meglio che siamo noi ad importare la loro democrazia. Bertoldo restò perplesso, e non capiva i vantaggi dell'import/export. immagine

 
 
 

CONGIUNZIONE CARNALE

Post n°44 pubblicato il 31 Dicembre 2006 da bertholdt
 

Alla fine, era arrivato anche l'ultimo giorno dell'anno. Bertoldo e Marcolfa decisero di fare il bagno, perchè l'ultimo risaliva esattamente a un anno prima, e di cambiare gli indumenti intimi, che non cambiavano da qualche mese. Così Bertoldo tagliò la legna e preparò il fuoco, riempì d'acqua il paiolo e lo mise sul fuoco. Intanto Marcolfa preparò il sapone, mescolando la cenere con il grasso di maiale. Quando l'acqua bollì, Marcolfa buttò il sapone nel paiolo, mescolò con un palo, e poi ci buttò mutande e canottiere, brache, gonne e quant'altro, perfino le calze. Dopo un po', aiutandosi col palo, tirò fuori gli indumenti dal paiolo, li sciacquò nell'acqua gelida del ruscello, sporcandoli un po', e poi li stese ad asciugare. Intanto l'acqua del paiolo si era un po' raffreddata, ed era diventata lurida, ma era un'ottima occasione per fare il bagno, e così Marcolfa si tolse la coperta dell'asino che aveva usato al posto dei vestiti messi a lavare, ed entrò nel paiolo.  Usò la striglia dell'asino, e la sua pelle tornò ad essere bianca. Vedendo tale miracolo, Bertoldo fu preso da improvvisa libidine, ed entrò a sua volta nel paiolo. I due ci stavano molto stretti, anche perchè una parte del corpo di Bertoldo si era ingrossata molto, e lui non sapeva dove metterla. Però Marcolfa lo sapeva bene. Fu così che riuscirono a fare il bagno, e a concepire Cacasenno.

Buon 2007.immagine

 
 
 

IL GIORNALE

Post n°43 pubblicato il 30 Dicembre 2006 da bertholdt
 

Bertoldo era stufo di essere povero, e decise di diventare imprenditore, e di inventare la stampa, che ancora non c'era. Così prese una patata, la sbucciò in parte, e sulla parte sbucciata intagliò la lettera A. Poi prese delle more, belle e sugose, le pestò, e nel succo intinse la parte di patata che recava la lettera A. Poi appoggiò la patata su una vecchia pergamena e d'incanto apparve la lettera A, in un bel colore rosso scuro. Poi passò alle altre lettere dell'alfabeto, stando bene attento ad intagliarle a rovescio, cosicchè la lettera stampata apparisse dritta. Era fatta. Bertoldo prese una pergamena, la raschiò per togliere il manoscritto, e stampò "ABBASSO IL RE", e poi appese la pergamena sulla pubblica piazza. Tutti videro la pergamena, ma nessuno ci fece caso, perchè nessuno sapeva leggere. Allora Bertoldo strappò la pergamena, decapitò le patate dalle lettere intagliate, finì di sbucciare le patate, le tagliò e se le mangiò fritte nel buon olio d'oliva di Spoleto. Per il momento, era meglio così.immagine

 
 
 
 
 

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