Beth's World
Tutta l’esistenza è cogliere l’attimo che fugge, che non vuol dire inseguire chi non esiste. In quei giorni sabbatici francamente mi convinsi di aver addomesticato le briglie della mia storia, invece stavo solo facendo una pausa, per paura di crescere, perché, alla fine, mi sembrò, così chiaro tutto. Nella vita si può fuggire da un sacco di cose o affrontarle con coraggio.
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Giuro che questo è il mio ultimo post triste, ma onestamente sono troppo triste per fingere un sorriso. Tra queste pagine mi sfogo, queste righe sono il mio rifugio e chi legge magari mi vuole bene e mi conosce davvero, allora si preoccupa per me. Oggi ho avuto tante ore di buco a scuola, un po' ho gironzolato, poi sono andata a fare un giro nel vicino mercato rionale. Io già sento l'assenza, sento la distanza, la sento e presto sarà Natale e io non sono così forte per passare delle feste in allegria. Nulla è come prima. Ieri ero a pranzo con dei colleghi e scherzavamo mangiando gli gnocchi... mi hanno messo in mezzo e se ne sono usciti con la battuta che ho la faccia di una che ha visto il marito uscire di casa e non è più tornato. Col mio sorriso triste ho fatto dell'ironia da monella, come dice qualcuno, e una collega più anziana mi ha detto: "Da come ne parli si sente che hai vissuto la cosa". Ho sorriso e detto che sulla mia vita privata stendo un no-comment. Io ero sempre scappata a gambe levate da tutto ed ho scoperto negli ultimi mesi il dolore di essere lasciati, di sentirti rifiutati, usati, non amati. Le attenzioni vengono meno, si crea quella distanza siderale che non vorresti mai con l'oggetto del tuo amore, o presunto tale. Essere lasciati fa male. Essere lasciati con un sms in cui uno scrive non ti amo è ancora peggio. E poi mi chiedo perchè se uno non ti ama si fa prima i suoi comodi, ti usa fino a quando vuole e poi ti butta via e cancella. Cancella. E poi... non mi amava? Questa domanda me la faccio ogni istante della mia merdosa vita: me la faccio mentre mi lavo i denti, mentre sto in bagno, mentre mangio, mentre passeggio, mentre leggo, mentre fumo, mentre smadonno, mentre guido, mentre mi incazzo, mentre faccio finta di vivere. E già perchè quando ti lasciano così non c'è molto da star allegri, si finisce per sopravvivere e trovarsi a contare le mosche morte dentro il pugno. E poi sorridi perchè pensi che ti avevano avvertito. Ma poi certe volte piangi. Piangi di brutto. Piangi perchè non ha risposto al telefono e se l'ha fatto ti ha dedicato solo un minuto della sua merdosissima vita. Mi verso tre dita di sambuca e comincio a singhiozzare. Poi cerchi di mantenere in vita qualcosa che è morto o nel mio caso non è mai esistito. Ma vedi che fai fatica. Vorresti una risposta che non sarà mai quella che cerchi. Il mio oroscopo del 2008 dice che dovrò tagliare i rami secchi, ma credo che tanto se ne andranno da soli. Perchè poi succede anche questo quando si resta in contatto con un ex. Ha la capacità di ferirti con una frase, una parola, una novità. Arriva sempre il momento in cui ti dice che ha incontrato qualcuno con cui è capace di comunicare che gli ha fatto dimenticare il suo grande amore, che chiaramente non eri tu. No tu eri una parentesi. E da parentesi cazzo ho fatto la mia "porca" figura. Eh già perchè io sto a terra e la mia vita somiglia a dei brandelli di essere umano che è stato attaccato da un cane da guardia, io non ho nessuno, io sono sola, io penso che avrei potuto anche non esserlo a quest'ora se non avessi creduto e ceduto ad un inganno bello e buono. Ma magari quando qualcuno ti prende in giro non è consapevole di farlo. Io credo a questo. Credo che io non devo capire un cuore spezzato, perchè il mio incenerito non l'ha capito nessuno, tantomeno chi l'ha bruciato. Ma poi io non so perchè l'amore sia così potente e se tornassi indietro rifarei tutto, forse meglio, forse con più spinta e convinzione, e mi trovo a pensare davanti alla mia tazza di tè che anche se sei aria in vena e mi uccidi, sento di amarti di più e mi odio per questo.
PS: ora mi sento meglio... ahhhhhhhhhh
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X TE...IL CIELO HA UNA PORTA SOLA
IL MIO FILM E LA MIA ISOLA
VELLUTO DI CUORE MI VEDE COSÌ
Onda e flusso del mare turchino, musica di intense emozioni, voce famigliare, naufraga e viaggiatrice delle acque interiori, briciola fragile e pane caldo, filo di preziosi minerali e perle da custodire nello scrigno, suono libero e sincero, cuore sensibile ed amica che non scorda, anima etnica ed eclettica, salsedine e sabbia di caldi sentimenti e sensazioni...
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CONSAPEVOLEZZE
"...forse sono i nostri errori a determinare il nostro destino. Senza quelli che senso avrebbe la nostra vita... Probabilmente se non cambiassimo mai strada non potremmo innamorarci, avere un figlio, essere cio' che siamo....del resto le stagioni cambiano, e così pure le città. La gente entra nella tua vita e poi ne esce, ma è confortante sapere che coloro che ami rimangono per sempre impressi nel tuo cuore."
LA GUARDIANA
Quando io svegliandomi al mattino entravi
nella costituzione dei pensieri
che in fraseggio infinito compitavano
gli enigmi da risolvere, i sacrifici e i doni
che avrei deposto sulla soglia stretta
del tuo così diversamente ingombro
mattino di fretta e di faccende, da cui
usciva, senza che mai davvero io
la vedessi, quel solito rumore
di porta che si chiude, disperando
di me ostinata artefice di deluse chiavi,
cercavo la mia perduta grazia, quell'infanzia
che in armonia cedevole ascoltava.
Ero colpevole. Di non saper raggiungere
per troppa mira la chiusa morbidezza
del tuo cuore: passando per la mente,
sì, con le parole, le valorose mie nobili
scudiere, cui avevo sempre dato
immenso credito - che a loro era passata
la gloria delle chiavi. E adesso che cos'erano
se non le vuote prove di un avvocato
che voglia impratichirsi del mestiere?
Un'impotente e macchinosa avvocatura
per rendermi ai tuoi occhi, e ai miei,
meno colpevole. Di non saper trovare
la porta che non c'era, quella sognata porta
che ti chiudeva centuplicata in bene,
che anche tu, guardiana stanca, sapevi
che non c'era, ma che anche tu sognavi
sperando che le chiavi, la faticosa
virtù delle mie chiavi facesse esistere
quello che non c'era, che se io avessi inventato
il suono giusto, il giusto combinarsi
di parole, fossi riuscita nella
descrizione, saremmo entrate in due
in quell'invenzione. Per poi scoprire
che il piacere non ha porte e che
se mai l'avesse stanno aperte, che
potevamo allora rimanere fuori
sfornite e arrese tutte e due alla pari
giocando io alla porta tu alle chiavi.
(P. Cavalli)
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