Midori è temporaneamente in letargo con assicurazione sospesa (per chi non lo sa, leggere
qui): si ricomincia a fare i giretti in Panda e contemporaneamente si fa a fare i
dighisti. La
moto-gita all'Alpe Gera ci aveva lasciato la curiosità di salire fino alla diga e così abbiamo preso l'occasione al balzo per una bella passeggiata.
La giornata è molto bella, fresca tersa e soleggiata (menomale, domani pioverà a dirotto, non ci saremmo mai mossi), perfino la SS36 "dello Spluga" da Lecco a Colico sembra più bella regalando nitidissime viste del lago tra una galleria e l'altra. A
Trivio Fuentes una bella sorpresa: il cantiere non c'è più e la SS36 è ben raccordata con il nuovo tratto della SS38 "dello Stelvio" che evita il collo di bottiglia tra i paesi, anche se al momento solo per 8600 metri fino a Cosio Valtellino. Il semaforo assassino di Morbegno continua a creare code chilometriche, perlomeno finchè la nuova SS38 non verrà portata fino a Tartano dove l'attuale SS38 non passa più per i paesi: per chi non si vuol stressare con la coda, la soluzione è una bella Valeriana (a buon intenditor....
)Giunti a Sondrio infiliamo la SP15 "di Val Malenco" ben descritta nella
mappa a beneficio dei Caravanisti e Camperisti, notoriamente meno agili di un'automobile sugli stretti tornanti della rampa dopo Franscia (15 tornanti in 4 km, pendenza 15%) e nelle otto gallerie che seguono (massima altezza ammessa 3,35 m). Tra la quarta e la quinta galleria c'è il portale della centrale ENEL di Campo Moro: il cancello è chiuso ma il portale è aperto, si vede l'inizio della galleria di oltre 500 metri che porta nella centrale vera e propria nelle viscere della montagna, racchiusa in un cilindro di calcestruzzo di 60m di lunghezza e 25 di diametro, chissà se prima o poi ci potremo entrare. Con tutta calma abbiamo raggiunto il parcheggio alla base della
diga di Alpe Gera in 45 minuti.Zaini in spalla, in mezz'ora (
foto comprese) percorriamo il facile sentiero che ci porta alla base dell'imponente opera ed in altri dieci minuti (foto comprese) siamo sul coronamento della diga, che percorriamo per tutta la lunghezza ammirando anche un paio di stambecchi che vanno ad abbeverarsi di acqua sugli ammorsamenti dei "
blondin" che furono necessari per la costruzione.Dopo la colazione al sacco scendiamo da dietro la Casa di Guardia per ammirare gli scarichi (in primis lo sfioratore con il canale lanciatore, ma anche l'alleggerimento ed il fondo, chissà che spettacolo sarebbe vederli in funzione) passando per i resti dell'impianto di betonaggio e torniamo al parcheggio. Scendiamo alla diga di Campo Moro (un km prima di Alpe Gera) sostando al bar per un cafferino e poi passeggiando sul coronamento dell'opera... che sono due, una sezione ad arco-gravità ed una a gravità, separate da uno sperone di roccia.Viene l'ora di tornare: la prima visita da dighisti non-moto-astronauti è stata volutamente facile, ma sarà solo la prima di molte.