Decisamente "ci ha preso la scimmia" di percorrere passi già noti in senso opposto al consueto, sia per variare i panorami che (col senno del poi) non dover percorrere la strada più noiosa al ritorno: e così, in una gita dallo schema orario ormai collaudato, siamo partiti alle 11.30 via A4 per Palazzolo s/O, quindi la ex Sebina Orientale per Clusane, Iseo, Marone, Pisogne e su per la Valcamonica lungo la relativamente recente SS42 senza incroci a raso che consente una discreta velocità, se non altro non siamo rallentati dai paesi. La Val Camonica comunque è lunga, davvero lunga, e noiosa quasi quanto la Valtellina...
A Forno Allione lasciamo la SS42 per la SP ex-SS294 "del passo del Vivione": sissignori, anche se la carreggiata è larga 2,5m (con qualche slargo qui e là) questa era una strada statale. Verso le 13.30 ci fermiamo su una panchina all'ombra della chiesa di Paisco e scambiamo due parole con una signora anziana, nata e cresciuta nel paese, che ci racconta di quando i 1500 abitanti vivevano soprattutto di agricoltura: frumento, patate ed altri ortaggi (in dialetto di un ceppo tra il bergamasco e il bresciano) coltivati sulle balze strappate alla montagna. Ora a Paisco vivono solo 187 persone, i giovani sono scesi in valle e il bosco si è riappropriato dei terreni coltivabili.
Lasciamo Paisco e superiamo altri borghi, quindi la strada inizia a salire con la marcata pendenza del 12% e si inerpica con alcuni tornanti sulle pendici boscose finchè, proprio al limite della vegetazione d'alto fusto, ci troviamo in un'ampia sella di prati verdi e massi erratici, quindi raggiungiamo il rifugio del Passo del Vivione 1828m slm, fermandoci per un caffè e una passeggiata. Il clima non è dei migliori, mai trovato bel tempo al Vivione, ma non piove. Lasciamo il Passo con l'augurio di strada piacevole annunciato da uno dei cartelli da noi preferiti ![](http://blog.libero.it/blog/pics/emoticons/003.gif)
![](https://lh6.googleusercontent.com/-j7NTxLI0LOQ/ThnrbyaxuaI/AAAAAAAAEC4/zgjNvr99HMY/s400/Copia%252520di%252520DSCN7158.JPG)
Dopo la lunga teoria di stretti tornanti del versante bergamasco raggiungiamo e superiamo Schilpario e, al bivio di Dezzo di Scalve, svoltiamo a destra. Dritto si scenderebbe ad Angolo Terme e poi Boario Terme,e ricordiamo com'era la Via Mala solo vent'anni fa, con la strada strappata a forza alla montagna e al torrente. Saliamo quindi al Passo della Presolana 1297m slm dove non ci fermiamo ma proseguiamo per Rovetta e quindi Lovere, per un gelato sul lungolago.
Il ritorno ci vede percorrere la Sebina Orientale (pur con i suoi mille limiti) e di nuovo la A4 sino a casa, dove arriviamo alle 19.30 dopo aver percorso 350 km ancora con consumi di tutto rispetto per una moto di dieci anni cavalcata sempre in due: 19,5 km/l di media sull'intero percorso, 16,5 km/l (e forse qualcosa in più) nel tratto autostradale percorso a 140 km/h di tachimetro...
La mappa
La galleria fotografica (anche di ieri)
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