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Post n°173 pubblicato il 08 Ottobre 2016 da biangege
Non saliamo in moto da otto settimane: non va bene... Appena arrivati dalle vacanze di luglio il successivo weekend era stato di riposo, poi la disavventura: il padre di Gege si rompe il femore mentre è a Nizza e viene operato, Ferragosto passa nella gestione del trasferimento a Milano, poi le sorelle si danno i turni per accudirlo nei weekend, poi fa troppo caldo poi... il tempo passa. Arriva sabato 24 e finalmente riusciamo a gestirci quasi un weekend. Mattina bagagli, mezzogiorno in ospedale, poi pranzo, carichiamo Carpe Diem e alle 15.30 via, destinazione Riva del Garda per la strada più diretta: Brescia est, Salò e la SS45bis Gardesana Occidentale, come sempre trafficata fino a Toscolano-Maderno e poi divertente. Alle 18 passate siamo all'Hotel Virgilio, un po' fuori dal centro ma con le biciclette a disposizione ceniamo al Ristorante Commercio, per noi ormai un must. Domenica mattina: come placare la crisi di astinenza? Semplicemente girellando verso l'Altopiano dei Laghi senza troppe pretese culturali, vogliamo solo danzare su due ruote e cercare nuovi panorami su quelle stradine spesso snobbate che a volte regalano scorci inaspettati e diventano, o possono diventare, nuove Strade del Cuore. La prima, che e' gia' una Strada del Cuore, e' la SP214 del lago di Cavedine o, come la chiamiamo noi, delle Marocche di Dro. Questa zona arida attraversata da un sottile, discreto e poco battuto nastro di asfalto ci ha sempre affascinato sin dai tempi delle prime gite con la Cagiva River. Fa niente, torniamo sui nostri passi, SS45bis, poi SS237 attraverso la bella Gola del Limarò e poi su per la SS421 fino a Molveno quando è praticamente ora di pranzo. Breve sosta in riva al lago e proseguiamo ancora verso nord per Andalo, Cavedago, Castel Belfort (ottimo esempio di recupero di un rudere) e finalmente a Spormaggiore ci fermiamo al ristorante Alt Spaur: da qui si domina la Val di Non che arriva su fino al lago di Santa Giustina e oltre. L'idea di proseguire, infilare la Val di Sole, il Tonale e scendere dalla val Camonica si scontra con l'orologio perciò torniamo sulle nostre pieghe ma ad Andogno lasciamo la SS421 per la stretta SP34 che passa da Stenico, ci regala la sosta alla Cascata del Rio Bianco e le viste dall'alto del Lago di Ponte Pià, che dal più battuto tracciato della SS237 quasi non si vede. Una volta a Tione di Trento la discesa per la SS237 e il Lago Triste (ah no, lago d'Idro) è ben nota: per chiudere in bellezza eviteremo accuratamente di proseguire sulla nuova variante e, a Barghe, punteremo su Odolo e sulla bella, bella, bella SP237 delle Coste di Sant'Eusebio per arrivare alle spalle di Brescia. Nota negativa di oggi, il gran traffico in autostrada e il "beccare" un chiodo che farà effetto solo due settimane dopo, sabato 8 ottobre, quando riprenderemo Carpe Diem per andare in Valle d'Aosta ma la troveremo a terra causa un buco che non si lascerà riparare... pazienza. |
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