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Primo weekend con Carpe Diem per prendere maggiore conoscenza col mezzo in diverse situazioni: riesumiamo un’ipotesi di giretto al Col du Galibier per vedere i muri di neve… però capita la concomitanza di un meeting tra sorelle della Gegeniglia e, sfruttando per il pernottamento una Smart Box ricevuta in regalo, propendiamo per una puntata in Valsusa, col du Mont Cenis e sconfinamento nella valle dell’Arc per vedere i forti de l’Esseillon, e rientro per il meeting al lago Sirio, sopra Ivrea. Dopo il Col du Mont Cenis 2083 m slm la discesa nella Vanoise lungo la D1006 è agevole quanto la salita dal versante italiano, anzi di più per la larghezza e le migliori condizioni della strada. Dopo una manciata di km ecco il cartello che annuncia la Ridotta Maria Teresa, il più piccolo e basso dei forti de l’Esseillon, nostra meta. Quando, dopo la Restaurazione, queste lande erano territorio del Regno di Sardegna, i Savoia eressero cinque forti mutuamente difendibili a sbarrare la valle del fiume Arc nel suo punto più stretto. Ad oggi due di questi sono in rovina, mentre due sono visitabili ed uno è stato trasformato in ostello. La Ridotta Maria Teresa, dalla curiosa forma a ferro di cavallo cinto da un profondo fossato, è l’unico dei cinque forti sulla riva sinistra dell’Arc, accanto alla strada: dal corpo di guardia poco distante si poteva manovrare un ponte girevole che interrompeva la strada stessa, essendo la funzione della ridotta proprio quella di bloccare fisicamente la strada. Pranziamo al bistrot interno al forte e poi lo visitiamo dai sotterranei alle camerate del primo piano, allestite per dare spazio a eventi. Tra il forte e la gola dell’Arc c’è un piccolo parco avventura, al di là del quale si gode del panorama sulla gola, del ponte pedonale che congiunge le due sponde e del grande Forte Vittorio Emanuele, che visiteremo in futuro.
La D83 ci riporta, parallela alla D1006 ma più a mezza costa, fino a Sollières-Sardière, rifornimento da Intermarchè a prezzi francesi e poi su di nuovo verso il Col du Mont Cenis. Al di là della diga, sul versante italiano, le nuvole si sono accumulate contrastando con l’azzurro del cielo sul quale spiccano le cime più alte, bello spettacolo: in pochi minuti ci troviamo nella nebbia! Il villaggio di La-Grand-Croix, unico a non essere stato sommerso dal lago artificiale ma comunque abbandonato, assume un aspetto spettrale. Dalle nubi invece spicca, sulla sua piccola altura, il forte di Varisello.
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